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Lo stock di debito pubblico si può abbattere con misure ... - Cnel

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Seminario “<strong>Lo</strong> <strong>stock</strong> del <strong>debito</strong> <strong>si</strong> <strong>può</strong> <strong>abbattere</strong> <strong>con</strong> <strong>misure</strong> straor<strong>di</strong>narie?”<br />

Con<strong>si</strong>glio Nazionale dell’E<strong>con</strong>omia e del Lavoro – Sala del Parlamentino, martedì 5 giugno 2012<br />

e monetaria europea (Uem). La se<strong>con</strong>da te<strong>si</strong> afferma che, se <strong>si</strong> fosse sfruttata tale<br />

opportunità, non vi sarebbero stati <strong>con</strong><strong>di</strong>zionamenti negativi a causa del basso grado<br />

<strong>di</strong> efficienza nell’utilizzo del patrimonio <strong>pubblico</strong> e, in particolare, del basso tasso<br />

<strong>di</strong> ren<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> questo stesso patrimonio; fino a pochi me<strong>si</strong> fa, le <strong>con</strong><strong>di</strong>zioni <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>smis<strong>si</strong>one erano infatti fissate dal rischio Paese più che dalla qualità delle<br />

specifiche attività trasferite.<br />

Per avanzare qualche osservazione rispetto alle due precedenti te<strong>si</strong>, restringerò<br />

molto il perimetro della mia rifles<strong>si</strong>one. In particolare, trascurerò due fattori cruciali<br />

per la gestione del <strong>debito</strong> <strong>pubblico</strong> italiano: le pos<strong>si</strong>bili soluzioni a livello <strong>di</strong> Uem e<br />

il ricorso a forme <strong>di</strong> tassazione patrimoniale. Inoltre, non <strong>con</strong><strong>si</strong>dererò l’eventualità<br />

che la cri<strong>si</strong> europea del <strong>debito</strong> sovrano subisca un aggravamento così drammatico da<br />

far esplodere i tas<strong>si</strong> <strong>di</strong> ren<strong>di</strong>mento sui titoli pubblici italiani e da rendere altamente<br />

probabile la fine dell’area dell’euro. In <strong>con</strong>clu<strong>si</strong>one del mio intervento sottolineerò<br />

che, se tale eventualità <strong>si</strong> presentasse, le mie obiezioni cadrebbero.<br />

2. Vorrei prendere le mosse da alcuni dati molto noti, per fugare il dubbio che – da<br />

parte mia - vi <strong>si</strong>a una sottovalutazione dei vincoli imposti dal processo <strong>di</strong><br />

<strong>con</strong>solidamento del <strong>debito</strong> <strong>pubblico</strong> italiano in <strong>con</strong>formità a quanto richiesto dalle<br />

nuove regole dell’Uem (il fiscal compact). Attualmente, il pareggio strutturale del<br />

nostro bilancio <strong>pubblico</strong> richiede un avanzo primario – grosso modo – pari al 6 per<br />

cento del PIL. Dato il duplice vincolo europeo previsto dal fiscal compact, os<strong>si</strong>a un<br />

tetto dello 0,5 per cento nel rapporto strutturale deficit/PIL e una riduzione annuale<br />

<strong>di</strong> un vente<strong>si</strong>mo sull’eccedenza fra effettivo valore del rapporto <strong>debito</strong>/PIL e soglia<br />

del 60 per cento <strong>di</strong> tale rapporto, è interessante chieder<strong>si</strong> se l’equilibrio strutturale<br />

del bilancio <strong>pubblico</strong> <strong>si</strong>a un vincolo più o meno stringente rispetto a quello posto sul<br />

rientro dal <strong>debito</strong> <strong>pubblico</strong>. La risposta <strong>di</strong>pende, ovviamente, da vari fattori: tas<strong>si</strong><br />

nominali <strong>di</strong> crescita del Pil, livello e variazioni dei tas<strong>si</strong> <strong>di</strong> interesse sui vari titoli del<br />

<strong>debito</strong> <strong>pubblico</strong>, struttura temporale dei <strong>con</strong>tratti relativi a questo <strong>debito</strong>.<br />

Assumendo l’attuale struttura temporale del <strong>debito</strong> italiano e facendo ipote<strong>si</strong><br />

sull’andamento dei relativi tas<strong>si</strong> <strong>di</strong> interesse che escludono i “punti <strong>di</strong> <strong>di</strong>sastro” (cfr.<br />

sopra), <strong>si</strong> ha in<strong>di</strong>fferenza fra i due vincoli (os<strong>si</strong>a, nessuno dei due vincoli è più<br />

stringente dell’altro) per un tasso <strong>di</strong> crescita nominale del PIL – grosso modo - pari<br />

al 3,5 per cento. Ciò <strong>si</strong>gnifica che, <strong>con</strong> un tasso <strong>di</strong> inflazione un po’ superiore al 2<br />

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