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Una cronologia<br />
a cura di Cristina Piccino<br />
1947-1948<br />
Dopo l’Olocausto e la fine della guerra la necessità di uno Stato ebraico si pone<br />
con grande urgenza. Il 29 novembre 1947 l’Assemblea delle Nazioni Unite approva<br />
la Risoluzione 181, che prevede la creazione di uno Stato ebraico e di uno Stato<br />
arabo in Palestina, con la città e la zona di Gerusalemme sotto l’amministrazione<br />
diretta dell’Onu. Tra il dicembre del 1947 e la prima metà del maggio del 1948 ci<br />
sono azioni di guerra da ambo le parti. La Gran Bretagna si astiene nella votazione<br />
annunciando che il 15 maggio 1948 avrebbe terminato il proprio mandato.<br />
Il 14 maggio del 1948 viene dichiarata unilateralmente la nascita dello Stato<br />
di Israele, un giorno prima che l’Onu, come previsto, ne sancisca la creazione.<br />
Il 15 maggio gli eserciti di Egitto, Siria, Libano, Iraq e Transgiordania attaccano<br />
il nuovo Stato. L’offensiva viene bloccata dall’esercito israeliano, che distrugge<br />
centinaia di villaggi palestinesi, costringendo gli abitanti all’esodo. La<br />
guerra termina con la sconfitta araba nel maggio del 1949 causando 726 mila<br />
profughi palestinesi, ai quali, come ai loro discendenti, è vietato il ritorno in territorio<br />
israeliano.<br />
In seguito all’armistizio e al ritiro delle truppe israeliane l’Egitto occupa la<br />
striscia di Gaza e la Transgiordania la Cisgiordania, assumendo il nome di<br />
Giordania. Israele si annette la Galilea e altri territori a maggioranza araba,<br />
mantenendo la legge militare per gli arabi israeliani fino al 1966.<br />
1967: la Guerra dei Sei giorni<br />
Tra la fine del 1966 e la primavera del 1967 l’esercito israeliano effettua una serie<br />
di raid su Cisgiordania e Siria spingendo l’Egitto a rispondere. Il 14 maggio<br />
1967 l’esercito egiziano si dispiega sul Sinai ottenendo dall’Onu il ritiro di<br />
Israele dalla penisola e dalla striscia di Gaza. Il 22 maggio l’Egitto chiude gli<br />
stretti di Tiran, mossa che Israele considera come dichiarazione di guerra. L’1<br />
giugno il presidente israeliano Eshkol cede alle pressioni del comando militare<br />
(l’allora generale Ariel Sharon aveva ipotizzato un colpo di Stato militare) formando<br />
un governo di unità nazionale. Il 5 giugno l’aviazione israeliana lancia a<br />
sorpresa un attacco contro le forze aeree di Egitto e Siria annientandole quasi<br />
completamente. Il giorno successivo, 6 giugno, scoppiano le ostilità, che si protraggono<br />
fino al 10 giugno; Israele ha quadruplicato la sua estensione geografica.<br />
all’indomani del conflitto viene ratificata l’annessione di Gerusalemme. Le<br />
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