31.05.2013 Views

Analisi numerica di una turbina eolica ad asse verticale - Atomino FVG

Analisi numerica di una turbina eolica ad asse verticale - Atomino FVG

Analisi numerica di una turbina eolica ad asse verticale - Atomino FVG

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

3.2 CENNI SULLA MODELLIZZAZIONE DELLA TURBOLENZA 36<br />

calcolo, poiché le scale del moto me<strong>di</strong>o sono molto più gran<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />

quelle delle fluttuazioni turbolente. In effetti un moto turbolento<br />

può essere considerato come la sovrapposizione <strong>di</strong> un moto<br />

me<strong>di</strong>o e <strong>di</strong> un moto fluttuante nel tempo.<br />

Usando la decomposizione <strong>di</strong> Reynolds per la velocità e la pressione<br />

ui = ūi + u ′ i e pi = ¯pi + p ′ i<br />

(dove i valori sopralineati in<strong>di</strong>cano i valori me<strong>di</strong> e quelli con<br />

l’apice le fluttuazioni), sostituendole nelle equazioni <strong>di</strong> Navier-<br />

Stokes e me<strong>di</strong>ando nel tempo le equazioni <strong>di</strong> Navier-Stokes stesse,<br />

si ottiene per un flusso incompressibile<br />

<br />

∂ūi ∂ūjūi<br />

ρ + = ρ ¯fi +<br />

∂t ∂xj<br />

∂<br />

∂xj<br />

∂ūj<br />

∂xj<br />

= 0<br />

<br />

− ¯pδij + µ<br />

∂ūi<br />

∂xj<br />

+ ∂ūj<br />

<br />

− ρu<br />

∂xi<br />

′ iu′ <br />

j<br />

dove −ρu ′ iu′ j ≡ τR ij rappresenta il tensore degli sforzi <strong>di</strong> Reynolds.<br />

L’effetto <strong>di</strong> questo termine è in genere prevalente rispetto al tensore<br />

degli sforzi viscosi. In definitiva un moto turbolento può<br />

essere descritto dalle stesse equazioni usate per il moto laminare,<br />

purché si sostituiscano alle grandezze istantanee i valori me<strong>di</strong>ati<br />

nel tempo e si includano gli sforzi turbolenti aggiuntivi. Per la<br />

presenza delle 6 nuove incognite rappresentate dalle componenti<br />

del tensore degli sforzi <strong>di</strong> Reynolds, le due equazioni <strong>di</strong> conservazione<br />

non costituiscono un sistema chiuso che permetta <strong>di</strong><br />

determinare i campi <strong>di</strong> pressione me<strong>di</strong>a e velocità me<strong>di</strong>a. Nelle<br />

RANS è pertanto necessaria l’assunzione <strong>di</strong> un modello che leghi<br />

in modo fisicamente consistente il tensore degli sforzi <strong>di</strong> Reynolds<br />

alla storia globale del campo <strong>di</strong> velocità me<strong>di</strong>a, in modo<br />

da consentire la chiusura delle equazioni.<br />

I modelli <strong>di</strong> turbolenza a due equazioni sono fra i più comuni. Modelli <strong>di</strong><br />

Modelli come il k-ε e il k-ω sono <strong>di</strong>ventati dei modelli standard turbolenza a due<br />

equazioni<br />

per l’industria e sono i più usati per molti tipi <strong>di</strong> problemi ingegneristici.<br />

Per definizione, i modelli a due equazioni includono<br />

due equazioni in più per rappresentare le proprietà turbolente del<br />

flusso, in questo modo si tiene conto degli effetti <strong>di</strong> evoluzione<br />

come la convezione e la <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> energia turbolenta. Spesso<br />

<strong>una</strong> della variabili trasportate è l’energia cinetica turbolenta k.<br />

La seconda variabile trasportata <strong>di</strong>pende dal tipo <strong>di</strong> modello<br />

<strong>ad</strong>ottato. Le scelte più comuni sono la <strong>di</strong>ssipazione turbolenta<br />

ε, o la <strong>di</strong>ssipazione specifica ω. La seconda variabile può essere<br />

pensata come la variabile che determina la scala della turbolenza<br />

(spaziale o temporale), invece la prima variabile k determina<br />

l’energia nella turbolenza.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!