Analisi numerica di una turbina eolica ad asse verticale - Atomino FVG
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3.2 CENNI SULLA MODELLIZZAZIONE DELLA TURBOLENZA 37<br />
La base per tutti i modelli a due equazioni è l’ipotesi <strong>di</strong> Bous- Ipotesi <strong>di</strong> Boussinesq<br />
sinesq, che assume che il tensore degli stress <strong>di</strong> Reynolds τ R ij ,<br />
è proporzionale al tensore degli sforzi Sij, e può essere scritto<br />
come<br />
τij = 2µtSij + 2<br />
3 ρkδij<br />
Dove µt è <strong>una</strong> proprietà scalare chiamata viscosità turbolenta<br />
e viene ricavata a partire dalle due due variabili trasportate.<br />
L’ultimo termine viene incluso per modellizzare il flusso incomprimibile<br />
e per assicurare che venga rispettata la definizione <strong>di</strong><br />
energia cinetica turbolenta<br />
k = u′ i u′ i<br />
2<br />
La stessa equazione può essere scritta più esplicitamente come<br />
−ρu ′ iu′ <br />
∂ui<br />
j = µt +<br />
∂xj<br />
∂uj<br />
<br />
+<br />
∂xi<br />
2<br />
3 ρkδij<br />
L’ipotesi <strong>di</strong> Boussinesq è allo stesso tempo il punto forte e<br />
debole dei modelli a due equazioni. Questa ipotesi è <strong>una</strong> enorme<br />
semplificazione che permette <strong>di</strong> pensare agli effetti della<br />
turbolenza sul flusso principale allo stesso modo come la viscosità<br />
molecolare influisce su un flusso laminare. Questa ipotesi<br />
permette anche <strong>di</strong> introdurre intuitivamente delle variabili scalari<br />
turbolente, come l’energia turbolenta e la <strong>di</strong>ssipazione, e <strong>di</strong><br />
metterle in relazione con variabili più intuitive come l’intensità<br />
turbolenta e la scala spaziale della turbolenza.<br />
L’intensità della turbolenza è definita come<br />
I ≡ u′<br />
ū<br />
dove u ′ è il valore efficace delle fluttuazioni <strong>di</strong> velocità e ū è la<br />
velocità principale (me<strong>di</strong>ata alla Reynolds). Se l’energia cinetica<br />
turbolenta k è nota, u ′ può essere calcolata come<br />
u ′ ≡<br />
<br />
1<br />
3 (u′2 x + u ′2<br />
y + u ′2<br />
<br />
2<br />
z ) =<br />
3 k<br />
Il punto debole dell’ipotesi <strong>di</strong> Boussinesq è che in generale non<br />
è sempre valida. Non c’è niente che ci <strong>di</strong>ce che il tensore degli<br />
stress <strong>di</strong> Reynolds deve essere proporzionale al tensore degli<br />
sforzi. Questo è vero per semplici flussi come strati limiti dritti o<br />
onde, ma in flussi complessi, come flussi con gran<strong>di</strong> curvature,<br />
o flussi fortemente accelerati o decelerati l’ipotesi <strong>di</strong> Boussinesq<br />
non è più valida.<br />
per la viscosità<br />
turbolenta