Libro II B 2012 La Lettura fa l'uomo esatto - Istituto Comprensivo ...
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Quando si ama…<br />
“Quando si ama non vi è nulla di meglio che dare sempre,<br />
tutto, la propria vita, il proprio pensiero, il proprio corpo, tutto<br />
quello che si possiede, sentire quel che si dà; mettere in gioco<br />
tutto e poter dare sempre di più”<br />
G. de Maupassant<br />
<strong>La</strong> storia che sto per raccontare è inventata, ma non posso dire che non sia mai<br />
successa.<br />
Forse in luoghi diversi, in circostanze diverse, con motivazioni differenti, ma non mi<br />
stupirei che nella mente di qualcuno, leggendola, riaffiorasse il ricordo di un<br />
episodio simile.<br />
Questa storia parla di un uomo. Era un uomo semplice, povero, di quelli che per<br />
strada la gente tende ad evitare, ma ben presto sarebbe diventato un eroe.<br />
Non aveva una casa, o, per meglio dire, il suo concetto di casa era molto diverso da<br />
quello che abbiamo noi.<br />
Considerava casa sua ogni panchina, ogni parco della grande metropoli in cui viveva.<br />
Non possedeva niente, solo qualche soldo guadagnato spazzando via le foglie e<br />
viveva la vita affrontando i problemi minuto per minuto, senza pensare al futuro.<br />
Non aveva nessun ideale, nessun sogno, nessuna motivazione che gli desse la forza<br />
di mettere un passo dopo l’altro, viveva e basta.<br />
I giorni si susseguivano senza nessuna differenza. Viveva isolato dal mondo, non<br />
odiava la sua vita perché l’aveva scelta, né cercava di migliorarla, perché questo<br />
significava avere un rapporto, per quanto minimo, con la gente.<br />
Per comprendere a fondo la sua vita bisogna partire dalla sua concezione<br />
dell’amore. Amare per lui significava essere pronto a donare la sua vita per gli altri<br />
e, non ritenendosi in grado di compiere un gesto così estremo, rifiutava qualunque<br />
rapporto con gli altri.<br />
Quella sera sembrava uguale a tutte le altre. Camminava su una strada buia, o male<br />
illuminata, alla ricerca di una panchina dove passare la notte.<br />
Non era triste, oramai era privo di qualsiasi emozione, ma si sentiva vuoto, inutile.<br />
Era immerso nei sui pensieri, quando un urlo disperato lacerò l’aria.<br />
Cercò di capire da dove veniva. Poco più avanti un gruppo di ragazzi era in piedi<br />
davanti ad un’auto nera.<br />
Vicino a loro c’era una ragazzina. Non era alta, doveva avere tredici o quattordici<br />
anni e si dimenava disperata tra le braccia di uno di loro.<br />
Aveva paura, le si leggeva il terrore sul volto rigato di lacrime.<br />
Anche l’uomo aveva paura e per un attimo la parte razionale del suo cervello gli<br />
disse di scappare, ma poi guardò negli occhi la ragazza. Si guardarono per pochi<br />
secondi, uno sguardo intenso, pieno di disperazione e di supplica.<br />
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