Perché tutto intorno a me è così difficile? Ci sono giorni in cui sento il mondo sulle mie spalle, tutti i problemi di tutte le persone mi sembrano culminare nella mia testa dove avviene un caos pieno di brutti voti, licenziamenti, problemi <strong>fa</strong>miliari di tutte le persone del mondo, e più cerco di liberarmi da questo caos, più mi ci ritrovo in mezzo come una mosca in un bicchiere d'acqua. Appena provo ad aprirmi, a parlarne con i genitori e gli amici mi ritrovo proprio sommersa di problemi. Io voglio vivere, divertirmi, svagarmi, buttarmi senza pensare, vivendo la vita come un sogno. Vorrei guardare la mia vita proprio come guardo la tv e fermarla quando sto vivendo un bel momento e andare avanti veloce quando ho da affrontare un bel problemone e non so come. Vorrei poter tornare indietro per rimediare ai danni che ho <strong>fa</strong>tto inconsapevolmente, ma per fortuna e sfortuna tutto ciò non può accadere, una cosa <strong>fa</strong>tta è <strong>fa</strong>tta e non si può tornare indietro. Ho tantissime domande da <strong>fa</strong>re, ma non trovo mai nessuno che mi sappia rispondere come vorrei; non trovo nessuno pronto ad ascoltarmi e aiutarmi, così scrivo, scrivo perché quando sono solo io, i fogli bianchi e la penna, i problemi svaniscono, tutto svanisce. C'è gente che si svaga urlando, correndo, meditando, pregando, ma io scrivo, e la magia mi attraversa l'omero, l'ulna e le <strong>fa</strong>langi, per poi arrivare fino alla penna, dove avviene una sottospecie di sinapsi e mi sembra di vivere in simbiosi con la penna diventando un tutt'uno, e poi tutto viene da sé, naturalmente, senza che io ci debba pensare le parole mi escono <strong>fa</strong>cili ed è l' unico modo per <strong>fa</strong>rmi capire perché la definizione di scrivere è proprio parlare senza essere interrotti. Perché trovare una persona disposta ad ascoltarti nell‘elencare tutti i tuoi problemi è proprio un'impresa impossibile e, certo, un foglio non è come una persona, ma mi accontento di <strong>fa</strong>rmi capire così. Mi capita spesso di sentire uscire la parola “no“ dalle labbra dei miei genitori e quando accade mi verrebbe voglia urlare a tutto fiato ''lo so che ora non avete dodici anni, ma tutti sono stati giovani, o no? Voi dovreste sapere ciò che un giovane vuole, vuole vivere e dicendo di no continuamente voi non <strong>fa</strong>rete altro che tenerlo chiuso in un vaso di vetro, dove lui cerca di gridare per <strong>fa</strong>rsi liberare, ma nessuno lo sente''. Urlerei così tanto da frantumarmi le corde vocali e distruggermi i polmoni, così mi chiudo in camera mia, comincio a scrivere e capisco tutto: tutti sono stati giovani, ma prima o poi l' adulto va <strong>fa</strong>tto, bisogna diventare consapevoli del <strong>fa</strong>tto che sarebbe bello poter <strong>fa</strong>re tutto, e si potrebbe anche, ma solo se fossi sola in tutta la terra, e credetemi, a volte vorrei che fosse proprio così, ma il mondo non è perfetto, non sono tutti <strong>fa</strong>tti di caramelle, tutti hanno un po' di carbone dentro, c'è chi sa sopprimerlo e chi lo <strong>fa</strong> diventare sempre più grande sopprimendo le caramelle. A volte vorrei che tutto il mondo si mettesse in ‘stembai‘, così da poter dire tutto ciò che provo senza essere criticata da nessuno. <strong>La</strong> gente a volte non capisce il momento per <strong>fa</strong>re delle battute, non capisce perché mi senta così triste, e a volte non lo capisco nemmeno io, ma c'è anche gente che sa <strong>fa</strong>rti <strong>fa</strong>r scavare dentro di te per trovare il problema e annientarlo, questo ce lo dimostra anche la storia, narrandoci di tutte quelle persone straordinarie che sono riuscite in imprese 138
<strong>fa</strong>ntastiche. Quindi capita di sentirsi feriti, traditi o semplicemente non capiti, ma non bisogna buttarsi giù, bisogna esserne consapevoli e risolvere il problema con calma e ragionevolezza, perché ci sono sempre due vie che ti portano a superare quel periodo: una è sopprimere tutto e tenerselo dentro diventando aggressivi e l'altra è cercare di <strong>fa</strong>rsi capire e attendere con calma la risposta al problema che prima o poi arriva sempre. Michela Oneto 139
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