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Libro II B 2012 La Lettura fa l'uomo esatto - Istituto Comprensivo ...

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Tutto accadde…<br />

Tutto accadde una domenica mattina.<br />

Il cielo era limpido e splendente, così decisi di andare in giro per Roma. Aspettai<br />

alla fermata per circa mezz’ora, ma poi finalmente l’88 arrivò e, salita sull’autobus,<br />

cominciai a guardare fuori dal finestrino. Passata davanti alla caserma, vidi dei<br />

soldati con, al posto della pistola, un grande bastone candito e giocavano tra di loro<br />

a nascondino. Poco dopo l’autobus passò davanti l’ospedale, c’era tanta gente che<br />

usciva allegra, senza più alcuna malattia e felice di ritornare a vivere nella propria<br />

casa.<br />

All’aeroporto vidi i militari, contenti di non <strong>fa</strong>re più guerre, scendere dagli aerei e<br />

riabbracciare le proprie <strong>fa</strong>miglie e i propri figli.<br />

Il percorso dell’88 sembrava infinito ed io continuavo ad osservare il mondo da quel<br />

vetro, ero vicino a Villa Borghese, mi sembrava tutto così diverso: vedevo i bambini<br />

giocare con gli anziani, correvano felici e spensierati, tutti i giovani desideravano<br />

parlare con loro, chiedere del loro passato delle loro storie cosi coinvolgenti: l’avevo<br />

capito, da quel giorno gli anziani non si sarebbero sentiti più soli.<br />

Continuavo a sorridere ed a pensare, ma qualcosa attirò la mia attenzione:<br />

riconobbi quell’anziana signora che da anni chiedeva sempre l’elemosina vestita di<br />

solito di stracci, ma l’avevo riconosciuta, era lei, ma in panni diversi e con un sorriso<br />

unico, a vederla ora aveva un aspetto da nobile: aveva ritrovato la sua <strong>fa</strong>miglia ed<br />

ora la sua ricchezza era l’affetto e il non sentirsi più abbandonata.<br />

Tutto era più limpido e pulito, forse era stata la neve caduta eccezionalmente nei<br />

giorni passati o forse tutto aveva un aspetto più magico, più severo, anche l’aria era<br />

più pulita, in<strong>fa</strong>tti non si vedeva un’automobile, non un camion o una moto, tutti<br />

andavano a piedi o in bicicletta, scoprendo il piacere di guardarsi negli occhi e di<br />

sorridersi e parlarsi.<br />

Forse sognavo ad occhi aperti, no non era possibile!<br />

Proseguivo il mio percorso, l’autobus era vuoto, il conducente mi guardava<br />

sorridendo e ad un tratto mi disse di tenermi forte…, non capivo.<br />

Tutto aveva assunto una prospettiva diversa, vedevo le cose dall’alto, tutto era<br />

sempre più lontano, volavamo, sì, volavamo su Roma.<br />

A volte basta poco per vedere le cose da un’altro aspetto, felice guardavo questo<br />

mondo che sembrava aver cancellato gli orrori, le miserie, l’odio, la povertà e la<br />

solitudine.<br />

Ma ad un tratto sentii una voce che mi diceva: “signorina, prego, mi <strong>fa</strong>ccia vedere il<br />

biglietto. Non capivo, mi guardava con aria minacciosa…<br />

Purtroppo avevo capito cosa mi era successo<br />

Mi ero addormentata sognando un mondo diverso…, il mondo che anche solo per<br />

pochi attimi ho desiderato e il il mondo in cui vorrei vivere.<br />

Agnese Rocchegiani<br />

88

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