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Libro II B 2012 La Lettura fa l'uomo esatto - Istituto Comprensivo ...

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<strong>La</strong> non comprensione, un problema di tutti<br />

Ci sono dei giorni in cui proprio non mi sento capita e non comprendo gli altri, cerco<br />

di spiegarmi, ma la gente mi guarda e ride come se mi stesse prendendo in giro, mi<br />

sento la pecora nera del gruppo, un pesce fuor d’acqua e capisco che a quel punto è<br />

meglio tacere, vorrei sparire dal mondo e chiudermi in me stessa senza dover<br />

spiegare a nessuno la mia tristezza.<br />

In quei momenti mi sembra tutto più difficile, più complicato.<br />

Ogni banalità si trasforma in qualcosa di impossibile, ogni problema si trasforma in<br />

lacrime che cercano di scappare via veloci come un leone quando avvista la preda.<br />

Cerco di nascondermi e, come diceva Petrarca, di camminare a testa bassa cercando<br />

di non vedere niente che mi <strong>fa</strong>ccia ricordare la tristezza. Vorrei che esistesse una<br />

stanza dove non ci fosse niente, una stanza bianca solo per me, <strong>fa</strong>cile da<br />

raggiungere in ogni momento. Mi guardo intorno, ma sembra tutto diverso, più<br />

buio, più difficile.<br />

A volte mi capita di alzarmi la mattina, come si dice, con il piede sbagliato,<br />

svegliarmi male e cominciare la giornata in modo orribile. E da quel momento è<br />

tutto una lamentela, mi viene da piangere per qualsiasi cosa, a partire dai cereali<br />

della colazione finiti. Mi viene da litigare con tutti per ogni banalità e da piangere.<br />

Vorrei non <strong>fa</strong>rmi vedere, vorrei che nessuno venisse da me a chiedere: “che hai?”.<br />

Io rispondo che non ho niente, ma ovviamente nessuno mi crede “non si piange se<br />

non si ha niente”, e a quel punto mi sento ancora peggio, mi sento l’unica a cui<br />

succedono queste cose. Mi sento stupida, banale, egoista, inutile!<br />

Con il tempo ho capito che la non comprensione è un problema di tutti e si può<br />

risolvere solo confrontandosi.<br />

A volte mi sento così incompresa ed esclusa che penso che niente al mondo<br />

potrebbe tirarmi su. Poi penso agli amici, l’unica via d’uscita da questa<br />

incomprensione. Ne parlo con delle persone fidate e mi sento subito meglio, più<br />

libera, più leggera, come se avessi buttato via un peso e poco dopo sto subito<br />

meglio.<br />

Ilaria Manzocchi<br />

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