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Libro II B 2012 La Lettura fa l'uomo esatto - Istituto Comprensivo ...

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Tutto è possibile, nulla è reale.<br />

L' adolescenza è come il vetro, se si rompe non si ricompone…<br />

Se si cerca sul vocabolario la parola ''adolescenza'' si trova una descrizione<br />

oggettiva. Ma essere adolescenti non c' entra con tutto ciò che viene descritto.<br />

Essere ragazzi è come avere una fiaccola nello stomaco che vuole esplodere<br />

spruzzando creatività, originalità e voglia di vivere. Ma alcune volte questa fiaccola è<br />

troppo ardente e viene spenta con l' aiuto della <strong>fa</strong>miglia e degli amici. Un<br />

adolescente vuole conoscere, sperimentare, come un uccellino che esce dal nido,<br />

consapevole dei pericoli a cui va incontro, ma non potrà rimanere sempre nel nido.<br />

A volte capita di <strong>fa</strong>re sogni assurdi, irrealizzabili, ma forse è proprio l'impossibile che<br />

poi diventerà possibile. Mondi paralleli, nascere in un altro corpo, essere soli in tutto<br />

l' universo, sono questi i sogni che <strong>fa</strong>ccio, ma quando sogno è come trovarmi in una<br />

bolla che vola via tra le nuvole, isolata da tutto e da tutti, immersa, con la mia bolla,<br />

tra tutti i palloncini volati via dalle mani dei bambini e tutti fermi in uno spicchio di<br />

cielo. Ma poi qualcuno mi sveglia e mi ritrovo nella vita frenetica di tutti i giorni,<br />

girando e rigirando da una parte all'altra senza sosta, non è più come nella bolla, ora<br />

bisogna preoccuparsi dei voti, degli sports e della salute.<br />

Essere adolescenti è come essere un' esplosione di emozioni: gelosia, rabbia, amore,<br />

amicizia... Ogni tanto mi verrebbe voglia di correre, senza pensare a dove finirò,<br />

come tornerò a casa, come <strong>fa</strong>rà il mio corpo a sopportare lo sforzo: la terra è tonda,<br />

quindi a casa ci torno comunque. Il mio carattere sta cambiando, comincio a<br />

pensare a cosa vorrò <strong>fa</strong>re nel mio futuro, penso a come posso essere una buona<br />

amica, come posso prendere bei voti. Il mio cervello è come una <strong>fa</strong>bbrica di<br />

emozioni; è irrefrenabile, continua a produrre senza sosta, ma chissà, magari è<br />

proprio con pensieri che gli scienziati hanno <strong>fa</strong>tto le prime scoperte.<br />

Ogni oggetto che tocco, ogni cosa che vedo mi sembra poco e allora penso a cosa<br />

potrei <strong>fa</strong>re per migliorare quell'oggetto, inventando macchine nella mia testa,<br />

schemi stravaganti per poi tirarne fuori qualcosa di buffo, ma che nella sua ‘buffezza‘<br />

diventa normale.<br />

Qualsiasi sciocchezza ci sembra un' enormità e scoppiamo a piangere, ma ogni volta<br />

che piango penso perché? Non sono così, conosco la realtà, conosco le condizioni di<br />

vita di certe persone e penso sempre come sarebbe bello da adulta aiutarle e allora<br />

perché piango? È una risposta che ancora non mi so dare, e spero che con il tempo e<br />

con l'esperienza riuscirò ad avere una conclusione che non sia la solita: stai<br />

crescendo, è normale. No, vorrei una risposta che venga dal mio cuore e da ciò che<br />

ho appreso. Sono su un autobus e viaggio verso il mio futuro, ignara di ciò che mi<br />

aspetta, ma consapevole che sarò io a stabilirlo. Ho un sogno in una stanza del mio<br />

cuore, ma solo io ho la chiave che apre la porta per accedere a quella stanza. Sono<br />

disposta a tutto per inseguire il mio sogno. Non finirò tra gli ignavi. Non so se ho<br />

reso bene l'idea, ma una banale descrizione non basterebbe per descrivere<br />

l'adolescenza, servirebbe un libro intero.<br />

Michela Oneto<br />

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