Cassata era rossa dalla rabbia mentre Mentolino poneva la splendida corona di cioccolato sul capo della nuova reginetta. Tutti i sogni di Ciambellina si erano realizzati; lei e l’orsetto si stringevano in un dolcissimo abbraccio che avrebbe sciolto anche il più duro dei cuori di cioccolata. Rossana Maletto 62
Chiara Miss Pasticcino non è il titolo di un film né il nome di una mousse, è semplicemente il nomignolo con il quale etichettavamo Chiara. Era una ragazza vanitosa ed altezzosa con un pessimo carattere che l’aveva allontanata da quei pochi amici che, sfidando ogni legge sulle persone antipatiche, nonostante ciò, le volevano bene e le volevano essere vicini ad ogni costo. Si riteneva bella, intelligente e persino af<strong>fa</strong>scinante. Il suo unico problema era però la voglia che aveva di ingurgitare tutto ciò che conteneva zucchero, meglio chiamato dolce. Si vantava di essere una grande estimatrice di mousse, creme, bignè, torte, gelati e cosi via, però la verità era che a furia di mangiare tutti quei dolci, Miss Pasticcino era diventata una meringa con i piedi. I capelli rossi e il naso a patata le conferivano un’aria da plumcake, tanto che quando camminava tra la gente, si sentiva persino un odore di dolci appena sfornati. C’era qualcuno che asseriva persino che Chiara si profumasse con lo zucchero filato sciolto nell’acqua. Ma forse questo era proprio esagerato. Non so se si rendesse conto del suo strano modo di vivere, certo è che il giorno in cui decisi di avvicinarla non ebbi una brillante idea. Era appena finito l’inverno e già si respirava un’aria diversa, con il sole che prepotentemente cercava di rendere le giornate ancora più miti. Clara non deve essersi alzata alla stessa maniera quel giorno, perché dal suo cervello zuccheroso si sviluppò un’idea alquanto strana. Voleva rendersi visibile alla gente ed al mondo, ma soprattutto quel giorno voleva che tutti si accorgessero di lei. Fu cosi che mentre noi ci riunivamo per la solita gita in bici al fiume che tagliava in due il paese dove mi trovavo, Miss Pasticcino superò sé stessa. Sì, perché, si presentò con un cappellino a <strong>fa</strong>lde larghe, larghissime, con sopra una varietà coloratissima di bignè. Fu un grande ‘guarda guarda’ generale, soprattutto perché Clara non si era resa conto che con il suo cappellino aveva stuzzicato l’appetito degli uccellini che si trovavano in quel posto; quando se ne accorse fu troppo tardi. Miss Pasticcino si muoveva gof<strong>fa</strong>mente per liberarsi dai volatili, e fu cosi che si ritrovò a gambe all’aria dentro il fiume gelato. Inutile descrivere le risate di noi tutti. Adesso si sentiva veramente nell’aria profumo di zucchero filato e mentre in coro urlavamo: “Ehi!! Miss Pasticcino, come va???” Clara, ovvero Miss Pasticcino, mostrava una risata divertita, e così, per la prima volta, vedemmo Clara ridere di gusto, ma era un gusto diverso da quello che provava dall’ingurgitare dolci di ogni tipo. Federica Miani 63
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