L’incredibile storia di Mr. Banana e Mr. Apple C’era una volta, in un paese sperduto delle regioni calde e aride, una casetta alquanto stravagante. Lì ci vivevano i signori Apple. Intanto dall’altra parte della strada, vicino alla casa della <strong>fa</strong>miglia di cui vi ho appena parlato, c’era una villa imponente. In quel luogo da nobili vivevano i signori Banana. Le due <strong>fa</strong>miglie si odiavano, l’una gelosa dell’altra. Ma non si accorgevano che sbagliavano entrambe. <strong>La</strong> <strong>fa</strong>miglia degli Apple invidiava la villa dei Banana, ma allo stesso tempo quest’ultima odiava la prima per un motivo assai più importante di una stupida casa, la detestava per il <strong>fa</strong>tto che nella casa degli Apple c’era l’amore. Era proprio l’amore che regnava lì dentro. I problemi si affrontavano e si risolvevano e nessuno aveva da lamentarsi, perché la cosa più importante è la <strong>fa</strong>miglia. Ma nonostante questo i due membri più piccoli delle due “casate” rivali erano ottimi amici. C’erano sempre l’uno per l’altro in ogni momento e si conoscevano a memoria. L’unico momento in cui litigavano era quando il piccolino degli Apple cercava di sbucciare il bambino dei Banana. Anche se, poco dopo, la pace arrivava sempre. Ma un giorno i signori Banana, decisero di architettare un piano, uno stratagemma per <strong>fa</strong>rli separare, e anche se il piano era arduo, non mancava loro la voglia di rovinare l’amicizia dei bambini. “Dobbiamo trovare un modo, uno spiraglio. Un elemento che distrugga la loro amicizia”, sussurrò piano la signora Banana. Il marito grugnì come era suo solito e rispose in tono di chi si è appena svegliato: “Ma come? …È impossibile! …Aspetta”, riflettè per qualche attimo e ... “Ho trovato. Potremmo dire a nostro figlio che il bambino Apple ha parlato male di lui e che noi lo abbiamo sentito mentre andavamo a buttare la spazzatura.” Per un attimo la signora Banana guardò fissamente e indecisa il cassonetto dei rifiuti, ma poi acconsentì. Così andarono dal figlio e in tono teatrale dissero: “Tuo padre. Ha sentito il figlio degli Apple che malediceva il tuo nome…, piagnucolava, essendo geloso di ciò che possediamo”. Il bambino inizialmente non ci credette, ma, condizionato dai genitori in modo così crudele, si trangugiò questa bugia e la dette per vera. A questo punto si vestì velocemente e andò di corsa, senza neanche preoccuparsi della strada, a casa degli Apple. Suonò educatamente il citofono. Lo ricevette alla porta la signora degli Apple: “Ciao tesoro, ti chiamo mio figlio?”, con la voce più dolce che potesse avere. “ Me lo trovo da solo”, rispose il bambino senza pensarci. Entrò bruscamente in casa e bussò alla camera del suo migliore amico, il ragazzino degli Apple lo accolse e lo fece mettere comodo sul suo letto. A questo punto uscirono le parole pungenti di Mr. Banana. Mr. Apple si stupì e non credette che i genitori del suo amico, avessero potuto dire una cosa così grave. Allora con il tono più amichevole che aveva gli disse: 54
“Amico mio, ti sono stato sempre vicino e non ti ho mai tradito. Anche se i nostri genitori sono rivali, ti ho sempre voluto bene e considerato come un fratello. Non potrei mai volerti male o <strong>fa</strong>rtene”. A queste parole l’altro ragazzo arrossì e all’improvviso dette uno spontaneo abbraccio al suo migliore amico. Un abbraccio che solo un amico può dare. Pierluigi Damosso 55