Libro II B 2012 La Lettura fa l'uomo esatto - Istituto Comprensivo ...
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era sospesa, le tenevano compagnia, <strong>fa</strong>cevano quattro risate. Dopo una settimana<br />
molti altri <strong>fa</strong>cevano come loro e con Ma<strong>fa</strong>lda c’era sempre qualcuno che passando<br />
scambiava una buona parola con lei. Quei liceali che le avevano tirato le lattine di<br />
birra si chiedevano cosa diavolo stesse accadendo, ma qualsiasi cosa fosse,<br />
decisero, come al solito, di seguire la massa e quindi anche loro diventarono gentili<br />
con la vecchia rom, senza sapere esattamente il perché. Joe, Adam e Tilly erano<br />
contenti e Ma<strong>fa</strong>lda non <strong>fa</strong>ceva che ringraziarli per tutti i nuovi amici che lei aveva<br />
trovato.<br />
Ma a questo punto accadde qualcosa di inaspettato….<br />
Alla vigilia di Natale Ma<strong>fa</strong>lda non venne al supermercato. I tre ragazzi si chiesero<br />
tutto il giorno cosa fosse successo e a turno la aspettarono al solito posto per<br />
l’intero pomeriggio. Finalmente, verso sera, arrivò af<strong>fa</strong>nnata. <strong>La</strong> sua figlia più grande<br />
aspettava un bambino, ma date le condizioni disagiate di vita, rischiava di perderlo<br />
proprio ora al settimo mese di gravidanza. Ma<strong>fa</strong>lda era stata tutto il giorno in<br />
ospedale e lì i medici le avevano detto che non c’era molto da <strong>fa</strong>re: servivano delle<br />
trasfusioni di sangue e soprattutto serviva una casa più accogliente per portare a<br />
termine la gravidanza.<br />
I tre ragazzi si guardarono e seppero subito cosa <strong>fa</strong>re. Joe chiamò suo zio che aveva<br />
una ditta di pre<strong>fa</strong>bbricati, Adam lanciò un appello su <strong>fa</strong>cebook per una raccolta<br />
fondi e Tilly radunò tutti i genitori della classe per la raccolta del sangue.<br />
Così, il giorno stesso, riuscirono ad acquistare una casetta di legno con i soldi che i<br />
ragazzi donarono restituendo tutti i loro regali di Natale ai negozi dove i parenti li<br />
avevano comprati, mentre i genitori andarono tutti a donare il sangue e ne fecero<br />
sacche sufficienti per salvare la gravidanza. Il giorno dopo era il 25 dicembre e fu il<br />
Natale più bello che quel paesino avesse mai vissuto. Tutti portarono qualcosa alla<br />
Casetta. Qualcuno una minestra calda, qualcuno un litro di latte, qualcuno una<br />
coperta, qualcuno un vestitino per il futuro neonato, un passeggino usato, un<br />
giocattolo…... Ma<strong>fa</strong>lda aveva il cuore che le scoppiava di felicità.<br />
<strong>La</strong> giovane mamma incinta potè così arrivare al giorno del parto in un ambiente<br />
caldo e protetto, circondata dall’affetto di tutti, chiedendosi ogni giorno con<br />
rammarico come avrebbe mai potuto ricambiare tutto questo. Quando<br />
cominciarono le doglie, fu portata nell’ospedale della città più vicina, dove anche gli<br />
infermieri e i medici, ormai, conoscevano la sua storia. Prima di entrare in sala<br />
parto, l’ostetrica le chiese se volesse donare il cordone ombelicale. Le spiegò che<br />
altrimenti sarebbe andato buttato. Viceversa, se lei lo avesse donato, avrebbe<br />
potuto salvare la vita di un bambino malato di leucemia. <strong>La</strong> giovane mamma non<br />
ebbe il minimo dubbio. Si ricordò di una signora che le aveva regalato il lettino da<br />
campo per il neonato, era tanto buona e parlando le aveva raccontato che suo figlio<br />
aveva proprio quella malattia. Sì, certo, avrebbe donato il cordone! Anche lei, pur<br />
essendo povera di tutto, poteva <strong>fa</strong>re un dono grandissimo alla comunità. Quel<br />
bambino ammalatosi salvò e tutti insieme quell’anno fecero una grandissima<br />
esperienza di vita: scoprirono la gioia di donare, non tanto i loro soldi, quanto il loro<br />
cuore, gli uni agli altri!<br />
Pierluigi Damosso<br />
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