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Ai confi ni della città la natura riprende il sopravvento. Lo<br />

stagno di Santa Gilla con le sue lagune e steppe salate è<br />

l’habitat di una ricca fauna acquatica e terrestre, migliaia di<br />

volatili vi fanno sosta durante la fase migratoria e numerose<br />

specie lo hanno scelto come area di nidifi cazione e svernamento,<br />

fra tutti spiccano con la livrea rosa i fenicotteri,<br />

che in stormi di centinaia volteggiano eleganti sulle acque<br />

dello stagno. A nord di Santa Gilla si incontra Assemini. Nel<br />

borgo conosciuto per la produzione di ceramiche, si fanno<br />

ottimi acquisti visitando le numerose botteghe artigianali,<br />

nel centro storico inoltre alle si possono ancora osservare<br />

le case campidanesi in mattoni crudi con al centro grandi<br />

cortili con loggiato. Almeno tre chiese nel territorio meritano<br />

TAVERNA DELLA MARINA<br />

“SU CULU INFUSTU”<br />

Cucina cagliaritana rivisitata in chiave moderna,<br />

mantenendo il gusto per la tradizione,<br />

con l’accostamento di prodotti naturali<br />

tutti di origine sarda. Circa 90 etichette accompagnano<br />

i menù scelti e le specialità<br />

della casa come bombas alla casteddaia<br />

(polpette di pesce con verde, risotto seppie<br />

e porcini, cassola dei pisci al cartoccio.<br />

PROVINCIA DI CAGLIARI<br />

PAESAGGI INATTESI,<br />

NATURA E RESTI MEDIEVALI<br />

ITINERARIO STORICO NELLA<br />

PIÙ GRANDE FORESTA MEDITERRANEA<br />

RISTORANTE LA VIA DEL CACAO<br />

La Cagliari a cui piace la notte si<br />

raccoglie qui, nei pressi della chiesa<br />

di San Saturnino, in centro. Conosciuto<br />

per le ottime carni arrosto<br />

con specialità equine: bistecca, filetti,<br />

costate, culatta. Inoltre: penne al<br />

profumo di bosco e i famosi Bacio,<br />

crepes di frutta e cioccolato.<br />

09127 Cagliari (CA)<br />

09124 Cagliari (CA) - Via Sardegna, 49<br />

Via V. Satta, 28<br />

Tel./Fax +39 070.655687<br />

Tel. +39 070.6402037<br />

tavernadellamarina@hotmail.com www.myspace.com/laviadelcacao<br />

Numero Verde<br />

PUBLIREDAZIONALE A CURA DI <strong>71</strong> S.r.l. 800.54.20.40<br />

una sosta: San Giovanni Battista ad Assemini dell’XI secolo,<br />

perché è uno degli esempi meglio conservati nell’isola di<br />

architettura d’ispirazione bizantina; Santa Maria<br />

edifi cata nel XII secolo a Uta, per l’eleganza e la ricchezza<br />

delle decorazioni, frutto di infl uenze pisane, provenzali<br />

e arabe; la chiesa di Santa Greca a Decimomannu, per<br />

la grande festa patronale con canti e balli, degustazioni di<br />

carne e pesce arrostiti, vino, dolci e gran fi nale, dopo cinque<br />

giorni, con spettacolo di fuochi d’artifi cio. I boschi di lecci e<br />

sughere della valle del rio Gutturu Mannu e della riserva del<br />

wwf di Monte Arcosu offrono l’accasione per un’immersione<br />

nella natura in un’area che costituisce la più vasta<br />

estensione di foresta mediterranea d’Europa<br />

(450 chilometri quadrati, due volte l’estensione dell’isola d’Elba).<br />

Un vero paradiso per gli amanti del trekking che possono<br />

avventurarsi da soli o accompagnati dalle guide sugli 80<br />

chilometri di sentieri ben tracciati. Lo sguardo si sposta dalla<br />

natura alla storia verso il castello di Acquafredda,<br />

nelle vicinanze di Siliqua. Ne rimangono solo torri e mura<br />

sbrecciate sul cocuzzolo di una ripida collina vulcanica. La<br />

salita a piedi, piuttosto impegnativa, ripaga con belle vedute<br />

sulla piana costellata di guglie montuose; della fortezza sono<br />

riconoscibili tre livelli: il borgo, con cinta muraria merlata, la<br />

torre cisterna e il castello vero e proprio alto 256 metri. Sui<br />

ruderi aleggiano le memorie del conte Ugolino<br />

della Gherardesca, signore del feudo nel XIII<br />

secolo. Convertitosi alla causa guelfa, fu protagonista a<br />

Pisa delle lotte per la conquista del potere che lo condussero<br />

insieme ai suoi fi gli a una tragica fi ne. La leggenda<br />

pone il suo ultimo luogo di prigionia proprio fra le mura del<br />

castello di Acquafredda (anche se la sua vera prigione fu la<br />

torre della Muda, a Pisa). L’intero paesaggio intorno<br />

al castello sembra immutato dal Medioevo;<br />

nulla meglio della vista dall’alto può restituire il quadro delle<br />

strategie guerresche dell’epoca: immaginiamo le battaglie<br />

combattute nella piana e l’assedio del castello fi no alla resa<br />

per fame, immaginiamo i fuochi accesi per comunicare, nei<br />

momenti di isolamento, da questa postazione alle altre spar-<br />

>> Segue a pag. 19

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