06.06.2013 Views

Download dell'intera rivista - 71 Srl

Download dell'intera rivista - 71 Srl

Download dell'intera rivista - 71 Srl

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Provincia di Ogliastra<br />

Selvaggia, arcaica, misteriosa. Si fa in fretta a scivolare<br />

nella retorica parlando dell’Ogliastra, una<br />

delle quattro nuove province della Sardegna.<br />

Quintessenza di un Mediterraneo scomparso, con<br />

scenari che passano dalle pareti rocciose oltre i 400<br />

metri del canyon di Gorropu, alle falesie di Punta Giradili<br />

strapiombanti a 742 metri sul mare, lungo una<br />

vertigine calcarea di 40 chilometri interrotta solo in<br />

brevi tratti da cale sabbiose. Un “paesaggio nel quale<br />

l’occhio spontaneamente colloca Adamo ed Eva, o il<br />

pascolo dei brontosauri” scriveva nel 1960 il giornalista<br />

Franco Nasi inviato del quotidiano milanese «Il<br />

Giorno». Diffi cile ancora oggi dargli torto. Sulla strada<br />

che da Baunei porta all’altopiano del Golgo, bastano<br />

pochi minuti per sentirsi fuori dal mondo,<br />

un bètile scolpito e resti nuragici presso<br />

la chiesa di San Pietro testimoniano antichissime<br />

frequentazioni; poco distante la voragine S’Isterru’ e<br />

Golgo si apre nella terra precipitando in un abisso<br />

di 270 metri. Dietro il rifugio Goloritzè, un grande<br />

masso di roccia dalle oscure origine appare misteriosamente<br />

sbozzato con le fattezze di un volto umano.<br />

Eden o pascolo<br />

PER DINOSAURI?<br />

Gli scenari inviolati dell’Ogliastra<br />

richiamano alla memoria scene<br />

viste solo nei fi lm d’avventura<br />

Dall’altopiano aspri sentieri da percorrere a piedi o in<br />

mountain bike conducono a rade meravigliose da visitare<br />

anche con una gita in barca lungo il Golfo. Cala<br />

Goloritzè è segnalata in lontananza da un ardito pinnacolo<br />

di roccia, per arrivarci si attraversano paesaggi<br />

brulli e pietrosi, boschetti di leccio e ginepro, si sfi orano<br />

antichi ovili mimetizzati nelle cavità calcarea e si<br />

oltrepassa un arco rupestre, oltre il quale appare la distesa<br />

del mare. La guglia sembra come avvitata<br />

da una mano ciclopica a far da sentinella sul<br />

mare, lungo le sue scabre pareti c’è sempre la corda<br />

di qualche arrampicatore in salita verso i 143 metri<br />

della cima, dalla quale si domina tutto l’orizzonte e la<br />

spiaggia. Le insenature aperte in questa propaggine<br />

di Supramonte affacciato sul mare, sono originate dal<br />

lavorio delle acque impetuose nella pietra calcarea,<br />

che ha prodotto solchi simili a profonde cicatrici, le<br />

«codule», che giungendo presso il mare si aprono in<br />

baie d’incanto. Vuol forse dire che dopo la sofferenza<br />

ci attende la beatitudine? Ognuno risponda come vuole,<br />

però è certo che nella mappa dei paradisi in terra<br />

questi 40 chilometri di falesie, fi ordi, grotte e spiagge,

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!