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Sardegna 2008
ci stanno tutti. Nel passato qui non si veniva certo per
vacanza, sulle spiagge ancora fi no a 30 anni fa si incontravano
i pastori di capre, assoluti signori di questo
universo solitario, vissuta allora come terra d’esilio e
di lavoro. A Cala Biriola, poco distante da Goloritzè,
erano all’opera sul fi nire dell’Ottocento, instancabili
boscaioli che accetta in mano abbattevano i boschi
secolari per farne legna da ardere e carbone. Presso
il mare, si possono ancora vedere i binari
utilizzati per trasportare i materiali fi no ai
velieri ormeggiati alla fonda. Si ascoltano ancora
le storie di drammatici naufragi, avvenute in questo
tratto di mare diffi cile e senza approdi sicuri, tracce
di questi disastri si vedono fra gli arredi dei vecchi
ovili, ricavati dai resti delle navi portati dalle onde.
Oltre Biriola, lungo l’alta parete rocciosa si trova un
prezioso gioiello di natura: la Grotta del Fico, uno degli
ultimi rifugi della foca monaca, che si può visitare
penetrando nelle profonde cavità della montagna per
1.800 metri. Altre indimenticabili visioni attendono
naviganti e camminatori, Cala Mariolu Cala Sisine, e
infi ne Cala Luna, dove salendo in barca si può tornare
comodamente a Santa Maria Navarrese, che con la
sua spiaggia sabbiosa e la pineta, i piccoli alberghi,
i ristoranti sul mare e l’ideale punto di partenza anche
per escursioni verso l’interno (per informazioni visitare
il sito www.turinforma.it).
Verso Sud la montagna cede il passo a pianure e
La montagna sul mare Nella foto grande: Cala Mariolu
nel Golfo di Orosei. A destra: la chiesa di San Pietro
sull’altopiano del Golgo. In basso, si prepara il pranzo
in un ovile del Supramonte. Nella pagina seguente,
il nuraghe Ardasai a Seui e pagina 84 una vista sul paesaggio
nei dintorni del monte Perda Liana
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