08.06.2013 Views

i luoghi dell'architettura - Dipartimento di Architettura - Università ...

i luoghi dell'architettura - Dipartimento di Architettura - Università ...

i luoghi dell'architettura - Dipartimento di Architettura - Università ...

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Concorso per la<br />

Città della Scuola<br />

a Sarno<br />

Maria Grazia Eccheli,<br />

Riccardo Campagnola,<br />

con Daniele Dalla Valle,<br />

Hermes Gabrielli e<br />

Alessandro Scarnato.<br />

“Topografie Me<strong>di</strong>terranee”<br />

Relazione<br />

Il Problema<br />

Racchiusa tra due linee ferroviarie e<br />

delimitata da due strade provinciali,<br />

l’area del progetto palesa una totale<br />

astrattezza nei confronti della forma<br />

della città (astrattezza riconosciuta dal<br />

bando stesso allorché ne demanda i<br />

criteri <strong>di</strong> scelta a motivazioni <strong>di</strong> natura<br />

geologica).<br />

L’area, inoltre, è <strong>di</strong>visa in due da una<br />

lottizzazione che s’incunea nella sua<br />

forma, quasi a rendere evidente una<br />

dualità già presente nella <strong>di</strong>versità delle<br />

giaciture dei campi sulle due rive del<br />

Rio Palazzo.<br />

A fronte <strong>di</strong> tali contrad<strong>di</strong>zioni e poiché<br />

si crede che il progetto non possa rinunciare<br />

ad istituire un fondato rapporto<br />

(un giu<strong>di</strong>zio) con la città cui appartiene<br />

- e tale rapporto costituire il nucleo<br />

originario della successione delle sue<br />

scelte - il nostro progetto assume a para<strong>di</strong>gma<br />

la forma stessa <strong>di</strong> Sarno: un<br />

quadrivio tra l’andamento pedemontano<br />

della strada principale e la giacitura<br />

ad essa perpen<strong>di</strong>colare della stradapiazza<br />

che or<strong>di</strong>na la sua prima espansione<br />

verso la piana.<br />

Tale assunzione delle forme e delle<br />

giaciture della città all’interno del progetto<br />

vuole fondare una possibile <strong>di</strong>alettica<br />

con l’esistente con un obiettivo<br />

d’or<strong>di</strong>ne e <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo delle trasformazioni<br />

future della città stessa (una virtù<br />

che un buon progetto dovrebbe sempre<br />

palesare come parte della necessità<br />

della sua stessa apparizione, della<br />

sua “raison d’être”).<br />

È per tal fine che il nostro progetto si<br />

24<br />

D O S S I E R<br />

presenta come un unico e<strong>di</strong>ficio : un<br />

e<strong>di</strong>ficio che vuole superare la pura ad<strong>di</strong>tività<br />

del programma e far coincidere<br />

ogni possibile morfologia nell’unicum<br />

<strong>di</strong> una struttura - <strong>di</strong> un tipo -: soprattutto<br />

per rendere più imme<strong>di</strong>ato e attingibile<br />

quello che per noi rimane il problema<br />

più <strong>di</strong>fficile richiesto dal tema <strong>di</strong> progetto,<br />

vale a <strong>di</strong>re il suo carattere collettivo<br />

<strong>di</strong> grande architettura civile (un classico<br />

termine <strong>di</strong>venuto ormai quasi incomprensibile)<br />

Le tre scuole, assieme alle loro funzioni<br />

comuni <strong>di</strong>sposte nel quarto braccio,<br />

si <strong>di</strong>spongono così a formare una crociera:<br />

tale tipo, che affonda nei secoli<br />

la propria legittimazione, rivela una insospettabile<br />

attualità nel trasformare la<br />

sua intrinseca tassonomia funzionale<br />

in una sorta <strong>di</strong> autorappresentazione<br />

del progetto a se stesso.<br />

Il risultato - quattro isolati <strong>di</strong> misure canoniche<br />

e collaudate nella tra<strong>di</strong>zione<br />

della città <strong>di</strong>sposti a formare un quadrivio<br />

- se richiama la teoria della città romana,<br />

estende la sua capacità evocativa<br />

anche ad e<strong>di</strong>fici (pensiamo ad un incompiuto<br />

Albergo dei Poveri piuttosto<br />

che alla Reggia <strong>di</strong> Caserta) che incarnano<br />

quasi l’immobile evolversi nel tempo<br />

<strong>di</strong> una astorica città me<strong>di</strong>terranea.<br />

Descrizione<br />

La tassonomia fondamentale con cui si<br />

identifica il progetto vuole essere la trasposizione<br />

del programma dato.<br />

Ognuna delle tre scuola è formata da<br />

due corpi e<strong>di</strong>lizi <strong>di</strong> tre piani che, a partire<br />

da un atrio <strong>di</strong> ingresso, in<strong>di</strong>viduano<br />

una strada interna.<br />

Al piano terra si trovano i laboratori (in<br />

<strong>di</strong>retta comunicazione con l’esterno e<br />

con gli spazi liberi del progetto), men-<br />

tre ai due piani superiori si allineano le<br />

aule <strong>di</strong>vise in quattro sezioni <strong>di</strong> cinque<br />

aule ciascuna.<br />

Gli e<strong>di</strong>fici delle tre scuole si attestano<br />

su due corpi bassi, simmetrici all’ingresso,<br />

che contengono la <strong>di</strong>rezione e<br />

le funzioni in imme<strong>di</strong>ato contatto con<br />

l’esterno.<br />

Componendosi tra loro gli e<strong>di</strong>fici scolastici<br />

formano i tre bracci della crociera.<br />

Il quarto braccio è costituito dall’e<strong>di</strong>ficio<br />

delle funzioni comuni ai tre istituti<br />

(mensa e biblioteca), a sua volta innestato<br />

sul corpo basso della <strong>di</strong>rezione<br />

<strong>di</strong>dattica.<br />

In tal modo i tre e<strong>di</strong>fici, in<strong>di</strong>pendenti e<br />

ciascuno con un proprio ingresso, sono<br />

congiunti tra loro dalla strada interna<br />

che <strong>di</strong>viene così il luogo in cui l’e<strong>di</strong>ficio<br />

si rappresenta e <strong>di</strong>viene intelligibile<br />

come unità: un grande interno che supera<br />

la <strong>di</strong>sparità delle funzioni (chi non<br />

ricorda la descrizione della cattedrale<br />

Hegeliana?). La strada è costituita dai<br />

corridoi colonnati che si sovrappongono<br />

al muro continuo del basamento dei<br />

laboratori: al suo interno piove la luce<br />

dall’ultimo piano, una terrazza scoperta<br />

con finestre vuote che si aprono sulle<br />

quattro <strong>di</strong>rezioni del paesaggio.<br />

L’immagine complessiva è quella <strong>di</strong> un<br />

luogo chiuso, quasi fortificato, in cui gli<br />

e<strong>di</strong>fici interni degli spazi <strong>di</strong>dattici s’innalzano<br />

sul basso corpo perimetrale.<br />

Tale e<strong>di</strong>ficio perimetrale, attestato sul<br />

corridoio che racchiude le gran<strong>di</strong> corti<br />

a verde, è <strong>di</strong>sponibile a futuri ampliamenti<br />

delle scuole stesse, data la labilità<br />

temporale (una preoccupazione presente<br />

nel bando del concorso) degli attuali<br />

or<strong>di</strong>namenti scolastici.<br />

Una delle strade interne dell’e<strong>di</strong>ficio<br />

(quella formata dalla Mensa e dalla Bi-<br />

25<br />

D O S S I E R

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!