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i luoghi dell'architettura - Dipartimento di Architettura - Università ...

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8<br />

D O S S I E R<br />

1<br />

Foto 1<br />

L’Ostello dopo<br />

l’intervento <strong>di</strong> recupero<br />

Vista d’insieme dal tamburo<br />

della cupola della Cattedrale.<br />

Foto 2<br />

L’ex Carcere<br />

Mandamentale prima<br />

dell’intervento <strong>di</strong> recupero<br />

Sullo sfondo<br />

da valle della scalinata<br />

<strong>di</strong> via Fratelli Ban<strong>di</strong>era.<br />

ostello, che ha costituito da sempre un<br />

punto debole per lo sviluppo del turismo<br />

a Noto. Infatti, l’assenza pressoché<br />

totale <strong>di</strong> strutture ricettive nel centro<br />

storico ed il ritardo nella realizzazione<br />

<strong>di</strong> adeguati esercizi <strong>di</strong> servizio<br />

hanno sinora <strong>di</strong>rottato il turismo verso<br />

altre località più attrezzate della provincia,<br />

come la stessa Siracusa, rendendo<br />

la città non una meta ma luogo <strong>di</strong><br />

transito.<br />

L’impianto può essere attraversato da<br />

quattro possibili vie, tutte “urbane”, anche<br />

se in maniera <strong>di</strong>versa tra loro.<br />

L’accesso da sud avviene passando<br />

per il parcheggio sottostante me<strong>di</strong>ante<br />

un collegamento verticale costituito da<br />

scale ed ascensore e pensato nel ricordo<br />

degli androni all’interno degli<br />

isolati <strong>di</strong> Noto, dove i loro rapporti <strong>di</strong>mensionali<br />

fanno sì che pubblico e privato<br />

s’intreccino in maniera quasi in<strong>di</strong>stinguibile.<br />

Altre due entrate, quella da nord passante<br />

per l’ingresso principale del vecchio<br />

ospedale su via Trigona, e quella<br />

da est corrispondente al vicolo che<br />

lega l’e<strong>di</strong>ficio dell’ostello con quello<br />

dell’albergo, ricordano quelle strade<br />

dove <strong>di</strong>versità dei livelli e botteghe artigiane<br />

costituiscono le due caratteristiche<br />

principali.<br />

L’ingresso da ovest è quello più rappresentativo;<br />

si accede infatti attraverso la<br />

chiesa e salendo la sua scalinata si<br />

può quasi imme<strong>di</strong>atamente arrivare ad<br />

un percorso panoramico che offre sicuramente<br />

una delle vedute più belle che<br />

si possono avere della città; veduta che<br />

si estende sino al mare.<br />

Oltre al recupero vero e proprio dell’e<strong>di</strong>ficio<br />

si propone la progettazione <strong>di</strong> una<br />

nuova parte che va a “completare” con<br />

2<br />

una corte-giar<strong>di</strong>no l’e<strong>di</strong>ficio del vecchio<br />

monastero; corte probabilmente <strong>di</strong> cui<br />

questa struttura è stata da sempre orfana.<br />

Altri corpi <strong>di</strong> nuova e<strong>di</strong>ficazione come i<br />

laboratori per gli artigiani, vengono<br />

previsti sulla piazzetta all’incrocio degli<br />

ingressi est e nord, proprio per arricchire<br />

ulteriormente l’interno con immagini<br />

urbane.<br />

Il corpo verticale, superfetazione del<br />

riuso come ospedale, costruito in epoca<br />

recente, viene demolito per dare<br />

spazio ad un corpo che allungandosi<br />

sino alle scale provenienti dal parcheggio<br />

situato in quota inferiore, chiude la<br />

corte-giar<strong>di</strong>no. Quest’ultima, ricavata<br />

sfruttando anche la pendenza del terreno,<br />

dove il verde che arriva ad attraversare<br />

uno spazio porticato viene fuori<br />

collegandosi ai giar<strong>di</strong>ni esistenti nelle<br />

<strong>di</strong>verse quote, rinnova le tra<strong>di</strong>zioni che<br />

vengono sicuramente dalla cultura araba,<br />

dove il verde e l’acqua utilizzata<br />

anche come elemento climatizzante,<br />

offrono un riparo alla calura estiva; entrambi,<br />

elementi presenti, dai tempi più<br />

antichi, nella memoria dei siciliani.<br />

Sfruttando gli ingressi da est e da nord<br />

si riesce a formare un percorso pedonale,<br />

dove chiunque ha possibilità <strong>di</strong> vivere<br />

uno spazio articolato, dove rivive la memoria<br />

<strong>di</strong> un luogo “urbano”; così noi ritroviamo<br />

vicoli e larghi, scalee monumentali<br />

e minuscole scale, <strong>luoghi</strong> insomma<br />

de<strong>di</strong>cati agli incontri quoti<strong>di</strong>ani<br />

che fanno <strong>di</strong> uno spazio un ambiente urbano;<br />

ed ancora, ritroviamo gli artigiani<br />

che nella storia della città avevano contribuito<br />

a rendere fiorente l’economia <strong>di</strong><br />

Noto, situati lungo la strada <strong>di</strong> accesso<br />

da est, nella piazzetta sottostante e nel<br />

corpo verticale, quasi a chiudere un ide-<br />

9<br />

D O S S I E R

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