i luoghi dell'architettura - Dipartimento di Architettura - Università ...
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nelle mura occidentali e nel vasto spazio<br />
dei terrapieni l’asse su cui ribaltare<br />
l’originaria piazza.<br />
Le residenze nobiliari, la Torre dell’uccelliera,<br />
la Torre del Passerino vengono<br />
inglobati e trasformati nel Castello-<br />
Palazzo che dominerà il Nuovo “Foro”.<br />
A completamento del nuovo sistema<br />
monumentale le case <strong>di</strong> fronte al “Palazzo”<br />
vengono unificate dal Portico<br />
Lungo, a nord il Duomo e a sud il Portico<br />
del Grano concludono la scena.<br />
Un frettoloso <strong>di</strong>segno concluderà poi<br />
parte della Pieve (il rifacimento della<br />
facciata sarà opera <strong>di</strong> Baldassarre Peruzzi)<br />
per trasformare la “piazza del<br />
gioco del pallone” in “piazza d’armi”.<br />
Eppure la cittadella, nonostante l’emarginazione<br />
dalla nuova idea <strong>di</strong> città, nonostante<br />
demolizioni e sovrapposizioni,<br />
sembra aver conservato una sorta <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa<br />
dei suoi caratteri originari.<br />
Il tema <strong>di</strong> tesi “una scuola <strong>di</strong> Design del<br />
Tessile”, in<strong>di</strong>viduando la cittadella<br />
come luogo <strong>di</strong> progetto si incarica:<br />
- <strong>di</strong> risarcire la città del suo nucleo originario;<br />
- <strong>di</strong> restituire alla vita della città quegli<br />
spazi degradati tra l’imponenza del<br />
“Palazzo” e la nuova inadeguata recente<br />
espansione della città;<br />
- <strong>di</strong> ricostruire un frammento <strong>di</strong> storia<br />
della città evocando immagini storiche<br />
che possano restituire anche il senso<br />
della sua stratificazione e complessità;<br />
- <strong>di</strong> recuperare un rapporto più plausibile<br />
con il foro carpense.<br />
Il “Castelvecchio” e l’annessa “Sagra”<br />
sono accolti al proprio interno come elementi<br />
della composizione, frammenti da<br />
ricomporre tramite segni contemporanei,<br />
rovine da cui carpire l’or<strong>di</strong>ne naturale<br />
delle cose. Il progetto, aderendo al<br />
30<br />
D O S S I E R<br />
programma funzionale della scuola <strong>di</strong><br />
Design, in<strong>di</strong>vidua nel <strong>di</strong>segno degli e<strong>di</strong>fici<br />
collettivi l’occasione <strong>di</strong> ridefinizione<br />
e rivitalizzazione dell’antico cuore della<br />
cittadella (la “piazza del gioco del pallone”).<br />
L’Au<strong>di</strong>torium e la Biblioteca sono<br />
pensati come ad<strong>di</strong>zioni del Castello Trecentesco,<br />
la loro autonomia formale<br />
dettata dagli antichi allineamenti della<br />
“centuriazio carpense” rende anche<br />
possibile un loro utilizzo al<strong>di</strong>là dell’orario<br />
della Scuola.<br />
A nord a conclusione del sistema degli<br />
e<strong>di</strong>fici collettivi la galleria ripercorre il<br />
segno delle mura.<br />
L’intero sistema <strong>di</strong> corpi <strong>di</strong> fabbrica e<br />
corti aperte sono percorribili al piano<br />
terra - dalla piazza rinascimentale alla<br />
piazza della cittadella alle corti interne<br />
del progetto, - amplificando quel carattere<br />
<strong>di</strong> “città continua” ritrovabile ad<br />
esempio nel sistema dei cortili dell’università<br />
<strong>di</strong> Pavia.<br />
Il Castello Trecentesco, “Castellovecchio”<br />
restaurato è pensato come sede<br />
rappresentativa della Scuola: presidenza,<br />
stu<strong>di</strong> dei docenti, uffici amministrativi<br />
e segreterie degli studenti.<br />
L’altezza del suo loggiato detta la quota<br />
del “piano nobile” <strong>di</strong> tutto il sistema della<br />
“Scuola”.<br />
L’Au<strong>di</strong>torium, è pensato al piano terra<br />
come un grande atrio ipostilo racchiuso<br />
tra due ali dove si trovano la caffetteria<br />
e piccoli spazi commerciali.<br />
Al piano superiore la grande aula (capienza<br />
<strong>di</strong> 500 persone, sdoppiabile in<br />
due aule gradonate contrapposte), è collegato<br />
alla scuola dalla “strada coperta”.<br />
Al secondo piano le ali che la perimetrano<br />
<strong>di</strong>ventano logge.<br />
La Biblioteca, posta tra l’Au<strong>di</strong>torium e<br />
la Galleria, presenta una grande atriosala<br />
lettura a triplo volume con ballatoi<br />
che <strong>di</strong>stribuiscono i due corpi longitu<strong>di</strong>nali<br />
dove sono previsti stanzette per lo<br />
stu<strong>di</strong>o in<strong>di</strong>viduale, depositi dei volumi,<br />
biblioteca specializzata, ecc.<br />
La Galleria espositiva, che ri<strong>di</strong>segna<br />
le mura a nord della Cittadella, è <strong>di</strong>visa<br />
dalla Biblioteca da un doppio muro<br />
dove si trova il sistema dei collegamenti<br />
verticali.<br />
Al piano terra la “galleria” segna la sua<br />
presenza a partire da una nuova Porta<br />
Urbana d’accesso alla piazza.<br />
Si può raggiungere il “piano nobile” anche<br />
dalla scala esterna che, posta verso<br />
la piazza rinascimentale, supera attraverso<br />
un ballatoio la “porta della cittadella”.<br />
La “Strada coperta” parallela alla<br />
piazza <strong>di</strong>stribuisce tutti gli e<strong>di</strong>fici della<br />
scuola, dalla Galleria fino ai giar<strong>di</strong>ni del<br />
“Castelvecchio”. Elemento or<strong>di</strong>natore<br />
<strong>di</strong> tutto il sistema scolastico al “Piano<br />
Nobile”, (permeabile al piano terra),<br />
essa racchiude al suo interno tutti gli<br />
elementi <strong>di</strong>stributivi verticali.<br />
Le Aule e i Laboratori, e<strong>di</strong>fici a pettine<br />
<strong>di</strong>sposti perpen<strong>di</strong>colarmente alla “strada<br />
coperta” compongono un tessuto <strong>di</strong> corti<br />
interrotte sul lato est, laddove la strada<br />
ha cancellato ogni traccia delle mura.<br />
A sud questi e<strong>di</strong>fici sono ombreggiati<br />
da logge in ferro colorato.