i luoghi dell'architettura - Dipartimento di Architettura - Università ...
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Fiesole: ipotesi <strong>di</strong><br />
ricostruzione filologica<br />
del teatro romano<br />
ai fini della pre<strong>di</strong>sposizione<br />
<strong>di</strong> stabili strutture<br />
<strong>di</strong> rifunzionalizzazione.<br />
Benedetta Ban<strong>di</strong>nelli. 1997<br />
4 Ipotesi <strong>di</strong> ricostruzione<br />
filologica: pianta.<br />
5 Ipotesi <strong>di</strong> ricostruzione<br />
filologica: sezione longitu<strong>di</strong>nale,<br />
prospetto della scena e<br />
prospetto della cavea.<br />
6 Modello dell’area archeologica<br />
con inserimento della proposta <strong>di</strong><br />
ricostruzione tipologica<br />
della scena.<br />
Secondo Saverio Muratori e la sua<br />
scuola il “tipo e<strong>di</strong>lizio” non è altro che<br />
l’idea <strong>di</strong> casa o <strong>di</strong> altro organismo e<strong>di</strong>lizio<br />
vigente in una determinato luogo e<br />
in un determinato periodo storico. Idea<br />
derivata per mutazione <strong>di</strong> una idea precedente<br />
e a sua volta origine <strong>di</strong> una che<br />
verrà, secondo un processo <strong>di</strong> successive<br />
mo<strong>di</strong>ficazioni che definiamo appunto<br />
“processo tipologico”, il quale ci fa<br />
comprendere il rapporto <strong>di</strong> derivazionetrasformazione<br />
<strong>di</strong> ciascun tipo dal precedente<br />
al successivo e quin<strong>di</strong> dalle prime<br />
formulazioni fino agli esempi o<strong>di</strong>erni.<br />
Strumento perciò teorico e pratico ai<br />
fini del progetto per poter giu<strong>di</strong>care il<br />
grado <strong>di</strong> coerenza, in un’ottica <strong>di</strong> continuità,<br />
tra strutturazione raggiunta fino a<br />
quel momento dal territorio e dai suoi<br />
organismi antropici e progetto <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficazione<br />
o crescita degli stessi.<br />
Concetti <strong>di</strong> tipo e processo che possono<br />
poi essere applicati ai vari “gra<strong>di</strong> scalari”<br />
in cui può essere convenzionalmente<br />
articolata la realtà del costruito quali il<br />
“territorio”, la “città”, il “tessuto aggregativo”<br />
e i singoli “organismi e<strong>di</strong>lizi”.<br />
È evidente come da questa lettura o<br />
se si preferisce da questa ricostruzione<br />
storico-tipologica dei processi <strong>di</strong><br />
formazione e trasformazione degli organismi<br />
antropici emergano quegli<br />
elementi permanenti <strong>di</strong> lunga durata<br />
che attraversano verticalmente ogni<br />
singolo processo e che ci consentono<br />
<strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare quelle permanenze<br />
(“strutture invarianti” secondo una recente<br />
definizione <strong>di</strong>ffusasi in ambito<br />
urbanistico) su cui costruire la continuità<br />
tra realtà significante e sua mo<strong>di</strong>ficazione.<br />
Elementi che possono variare<br />
da luogo a luogo e che ci consentono<br />
<strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare un altro<br />
54<br />
D O S S I E R<br />
4<br />
5 6<br />
concetto <strong>di</strong> grande interesse, quello <strong>di</strong><br />
“area culturale”, ultimo termine da noi<br />
considerato nella breve e schematica<br />
descrizione degli strumenti essenziali<br />
usati nel nostro operare <strong>di</strong>dattico.<br />
Tutte le gran<strong>di</strong> architetture del passato<br />
e tutta la <strong>di</strong>ffusa cultura e<strong>di</strong>lizia, così<br />
come l’essenza del loro carattere, insieme,<br />
ma forse ancora prima, del loro<br />
essere forma, fondavano la loro sapienza<br />
tipologico-linguistica e il loro fascino<br />
su chiari principi costruttivi. Viceversa<br />
molti ritengono che la logica<br />
o<strong>di</strong>erna del costruire non sarebbe più<br />
in grado <strong>di</strong> garantire un risultato altrettanto<br />
positivo per la scomparsa <strong>di</strong> processi<br />
costruttivi unitari, con la conseguenza<br />
<strong>di</strong> una costruzione che prende<br />
origine quasi esclusivamente dal mondo<br />
delle pure forme dettate, ciascuna,<br />
dagli inevitabili estetismi <strong>di</strong> turno.<br />
All’opposto si può affermare invece<br />
che se esiste un atto veramente creativo<br />
nel progetto dell’architettura questo<br />
è costituito proprio dalla scelta costruttiva<br />
la quale non può essere scissa dalla<br />
sua stessa forma, che finirà così per<br />
dar carattere all’intero organismo e<strong>di</strong>lizio.<br />
Sarebbe insomma questo modo <strong>di</strong><br />
pensare, proprio <strong>di</strong> una logica tecnicocostruttiva,<br />
a svolgere un ruolo portante<br />
nella vita delle forme del costruito, e<br />
in questo senso l’atto del costruire sarebbe<br />
anche una delle componenti più<br />
stabili e durevoli nella vita <strong>di</strong> una determinata<br />
cultura architettonica. L’atto del<br />
costruire non può perciò essere considerato<br />
semplicisticamente esecuzione<br />
pratica <strong>di</strong> un determinato progetto <strong>di</strong><br />
forme, ma piuttosto sintesi organica<br />
delle varie componenti che concorrono<br />
a determinare quella specifica cultura<br />
e<strong>di</strong>lizia, propria <strong>di</strong> una specifica area<br />
civile. La con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> estrema debolezza<br />
dei linguaggi architettonici contemporanei<br />
che a noi pare cosa evidente<br />
(si pensi ad esempio alla complessa<br />
questione del “pluralismo” che<br />
in architettura non è ricchezza <strong>di</strong>sciplinare<br />
come invece taluni sostengono) è<br />
espressione <strong>di</strong> una trasformazione dovuta<br />
almeno a due fattori principali:<br />
estrema interferenza e sovrapposizione<br />
<strong>di</strong> aree culturali, da un lato, e dall’altro,<br />
insorgere <strong>di</strong> nuove istanze implicanti<br />
l’obsolescenza <strong>di</strong> equilibri e strutturazioni<br />
precedentemente raggiunti<br />
che esigono necessità <strong>di</strong> un nuovo aggiornamento.<br />
Un altro elemento <strong>di</strong> questa con<strong>di</strong>zione<br />
è rappresentato altresì dalla scissione<br />
in fasi del processo formativo del progetto,<br />
dove si <strong>di</strong>stingue un momento<br />
inventivo spesso delegato all’architetto,<br />
ed un momento esecutivo delegato<br />
allo strutturista. Significativa in tale<br />
senso la <strong>di</strong>stinzione tra progetto architettonico,<br />
strutturale, impiantistico, urbano,<br />
ambientale e così via. Da questa<br />
situazione dunque ha origine la neces-<br />
55<br />
D O S S I E R