i luoghi dell'architettura - Dipartimento di Architettura - Università ...
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PROGETTARE NEL TERRITORIO<br />
CONTINUITÀ E CONTESTUALITÀ COME TEMI DI ARCHITETTURA<br />
Sommario:<br />
Necessità <strong>di</strong> maggior ra<strong>di</strong>camento del<br />
progetto al territorio e ai <strong>luoghi</strong>;<br />
verso la ricerca <strong>di</strong> un punto <strong>di</strong> equilibrio<br />
tra regole <strong>di</strong> progetto conseguenti alle<br />
identità dei <strong>luoghi</strong> e regole <strong>di</strong> progetto<br />
rispondenti a volontà innovative;<br />
il concetto <strong>di</strong> struttura invariante come<br />
con<strong>di</strong>zione necessaria del piano e del<br />
progetto;<br />
il contributo degli stu<strong>di</strong> tipologico-processuali<br />
nel riferimento ad alcuni termini<br />
particolarmente significativi;<br />
esplorazioni progettuali meto<strong>di</strong>camente<br />
conseguenti agli in<strong>di</strong>rizzi in<strong>di</strong>cati.<br />
Da <strong>di</strong>versi anni ormai il <strong>di</strong>battito architettonico<br />
sta ripetutamente oscillando<br />
tra innovazione e conservazione. Da<br />
un lato dunque quelle forze che spingono<br />
in <strong>di</strong>rezione del progresso tecnologico,<br />
del nuovo e del <strong>di</strong>verso come<br />
valori assoluti della con<strong>di</strong>zione contemporanea<br />
in una prospettiva dominata<br />
principalmente dalla crescita e<br />
dallo sviluppo, dall’altro invece la progressiva<br />
acquisizione <strong>di</strong> consapevolezza<br />
critica nei confronti <strong>di</strong> un consumo<br />
illimitato delle risorse naturali e antropiche,<br />
così come nei confronti degli<br />
esiti che tale sviluppo esige e determina<br />
nei fatti. Fatti che nel loro insieme<br />
sono andati progressivamente alimentando<br />
un vasto movimento d’opinione<br />
estremamente sensibile alle istanze <strong>di</strong><br />
salvaguar<strong>di</strong>a delle identità culturali e<br />
delle ra<strong>di</strong>ci del territorio.<br />
Potremmo però anche aggiungere che<br />
sarebbe assai facile far prevalere, in un<br />
confronto sinceramente <strong>di</strong>alettico e<br />
non pregiu<strong>di</strong>zialmente <strong>di</strong> parte, l’una o<br />
l’altra tesi, portando ragioni a sostegno<br />
dell’innovazione ugualmente valide ri-<br />
52<br />
D O S S I E R<br />
Carlo Chiappi<br />
spetto a quelle della conservazione e<br />
della continuità.<br />
Ed è così che <strong>di</strong> fronte a tale evidenza<br />
il problema, e perciò stesso l’obiettivo<br />
progettuale da molti in<strong>di</strong>viduato, sembra<br />
consistere nella ricerca <strong>di</strong> un giusto<br />
punto <strong>di</strong> equilibrio tra le due opposte<br />
posizioni, dove i vari aspetti connessi<br />
alle istanze <strong>di</strong> conservazione e innovazione<br />
vadano ad integrarsi in una logica<br />
culturale in grado <strong>di</strong> fornire strategie<br />
sod<strong>di</strong>sfacenti dal punto <strong>di</strong> vista dello<br />
sviluppo e della salvaguar<strong>di</strong>a delle<br />
identità.<br />
È assai probabile, come cre<strong>di</strong>amo,<br />
che questa posizione sia destinata a<br />
crescere e svilupparsi proprio perché<br />
se da un lato non possiamo pensare<br />
ad una assoluta espulsione dalla realtà<br />
costruita dell’innovazione e dello<br />
sviluppo, dall’altro non possiamo non<br />
renderci conto quanto nell’ultimo secolo<br />
si sia spaventosamente degradato<br />
l’ambiente in cui viviamo e quanto<br />
abbia inciso e contribuito a questo<br />
stesso degrado il carattere dei modelli<br />
progettuali <strong>di</strong> funzionalità, efficienza,<br />
innovazione e sviluppo, anche se,<br />
come taluni potranno a ragione obiettare<br />
e sostenere, solo forse per scarsa<br />
lungimiranza facilmente correggibile o<br />
solo per cattiva interpretazione del<br />
loro spirito più profondo e genuino. In<br />
ogni caso non possiamo non registrare<br />
che il baricentro degli interessi e<br />
della ricerca sulle idee si stia considerevolmente<br />
spostando verso una posizione<br />
<strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a delle identità dei<br />
territori e verso un’idea <strong>di</strong> progetto alimentata<br />
dalla ricerca del nuovo ma<br />
nello stesso tempo anche dalla riconsiderazione<br />
delle ragioni della storia e<br />
della continuità, in una prospettiva ap-<br />
punto <strong>di</strong> profondo ra<strong>di</strong>camento delle<br />
future trasformazioni al territorio, al<br />
conteso, ai <strong>luoghi</strong>.<br />
La contrapposizione tra città storica e<br />
città moderna, spesso presente nel <strong>di</strong>battito<br />
sull’architettura, nasce dunque<br />
come giu<strong>di</strong>zio critico negativo nei confronti<br />
delle recenti espansioni urbane<br />
che rappresentano l’idea <strong>di</strong> città moderna<br />
così come essa si manifesta<br />
nella realtà e<strong>di</strong>lizia o<strong>di</strong>erna più <strong>di</strong>ffusa,<br />
indubbiamente oppositiva rispetto<br />
ai vecchi centri per la ra<strong>di</strong>cale <strong>di</strong>versità<br />
dei mo<strong>di</strong> d’intendere e costruire la<br />
nuova città.<br />
È da questo giu<strong>di</strong>zio che prende origine<br />
l’idea e la ricerca <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>camento.<br />
Essa nasce perciò come necessità <strong>di</strong><br />
un <strong>di</strong>verso or<strong>di</strong>ne progettuale delle<br />
cose, il cui obiettivo può essere raggiunto<br />
solo attraverso una conoscenza<br />
e comprensione dei <strong>luoghi</strong> stu<strong>di</strong>ati soggetti<br />
a mo<strong>di</strong>ficazione.<br />
Molte e <strong>di</strong>verse sono le esperienze<br />
che vanno orientandosi in tal senso,<br />
ma un contributo <strong>di</strong> grande interesse e<br />
spessore scientifico in questa <strong>di</strong>rezione<br />
cre<strong>di</strong>amo sia stato dato da quel filone<br />
<strong>di</strong> stu<strong>di</strong> che prende il nome <strong>di</strong> “tipologia”,<br />
il quale è andato progressivamente<br />
sviluppandosi a partire dalla<br />
riscoperta della nozione <strong>di</strong> “tipo e<strong>di</strong>lizio”<br />
e dalla sua “processualità”, fino a<br />
comprendere l’insieme dei vari e possibili<br />
“gra<strong>di</strong> scalari” in cui può essere<br />
articolato convenzionalmente l’insieme<br />
delle strutture antropiche. Cre<strong>di</strong>amo<br />
valga allora la pena soffermarsi<br />
brevemente e richiamare l’attenzione<br />
su alcuni termini particolarmente significativi<br />
come tipo e<strong>di</strong>lizio, processo<br />
tipologico, scalarità del costruito antropico,<br />
area culturale.<br />
1<br />
2<br />
Conoscere la città:<br />
l’esempio <strong>di</strong> Fiesole<br />
Ricostruzione dei processi<br />
<strong>di</strong> formazione delle strutture<br />
antropiche quale premessa<br />
meto<strong>di</strong>camente necessaria<br />
per un progetto <strong>di</strong><br />
mo<strong>di</strong>ficazione organicamente<br />
coerente ai caratteri identitari<br />
dei singoli <strong>luoghi</strong> urbani o<br />
territoriali.<br />
1 Il processo <strong>di</strong> formazione<br />
urbana: la città delle origini così<br />
come essa può apparirci nella<br />
interpretazione e nella lettura<br />
delle strutture archeologiche ad<br />
oggi conosciute.<br />
Andrea Alear<strong>di</strong>, Carlo Chiappi,<br />
Marco De Marco, Antonio<br />
Giuliani, Carlo Salvianti. 1990.<br />
La carta costituisce la prima <strong>di</strong><br />
una serie dove è stato<br />
possibile ricostruire l’assetto<br />
della città dal secolo XVII<br />
fino ai giorni nostri.<br />
2 Il processo <strong>di</strong> formazione<br />
dell’e<strong>di</strong>lizia: rilievo urbano:<br />
Simona Bianchini, Francesco<br />
Gori, Stefano Trapani. 1991<br />
Il rilievo urbano insieme alle<br />
carte della formazione urbana<br />
costituisce un valido strumento<br />
per la ricostruzione<br />
congetturale del processo<br />
tipologico dell’e<strong>di</strong>lizia.<br />
Nel caso <strong>di</strong> Fiesole tale<br />
ricostruzione sembra mettere in<br />
evidenza l’importanza del tipo a<br />
corte che dalle origini della città<br />
permane fin quasi ai giorni<br />
nostri quando cioè iniziano a<br />
<strong>di</strong>ffondersi i tipi e<strong>di</strong>lizi<br />
ottocenteschi del villino a<br />
schiera o isolato e della<br />
casa in linea.<br />
3 Morfologia urbana e<br />
linguaggio architettonico:<br />
modello dell’area centrale.<br />
Vittorio Battiglia, Carlo Chiappi,<br />
Enzo De Leo, Stu<strong>di</strong>o M. 1993.<br />
3<br />
53<br />
D O S S I E R