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muoiono se mangiano... ma non smetterebbero mai di mangiare!

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Pri<strong>ma</strong>vera 2008<br />

Raccontami Raccontami una una storia... storia... d’amore<br />

d’amore<br />

UN AMORE D’ALTRI TEMPI<br />

Questa è una storia realmente vissuta, <strong>ma</strong> anche <strong>se</strong> <strong>non</strong><br />

lo fos<strong>se</strong>, sarebbe ugualmente una storia importante, perché<br />

è una storia d’amore. Diversi anni fa viveva in un<br />

paesino del centro-sud Italia una soave fanciulla dagli occhi<br />

ver<strong>di</strong>, langui<strong>di</strong> e sognanti. Era molto bella e tutti i ragazzi<br />

del pae<strong>se</strong> le facevano la corte e, tra questi, c’era anche un<br />

bel ragazzo bruno dallo sguardo am<strong>ma</strong>liatore, che si era<br />

perdutamente innamorato <strong>di</strong> lei. Anche la ragazza <strong>non</strong><br />

ri<strong>ma</strong>neva in<strong>di</strong>fferente alle amoro<strong>se</strong> attenzioni che il giovane<br />

le rivolgeva ogni volta che la incontrava, ed insieme<br />

for<strong>ma</strong>vano davvero una bella coppia che era invi<strong>di</strong>ata da<br />

tutti. Ma il ragazzo era povero e <strong>non</strong> rappre<strong>se</strong>ntava certo<br />

un buon partito, come si usava <strong>di</strong>re allora, agli occhi dei<br />

genitori che <strong>di</strong>edero la figlia in sposa a un uomo che,<br />

all’epoca, rappre<strong>se</strong>ntava un buon partito. Il povero ragazzo<br />

bruno ne soffrì tanto e <strong>non</strong> si dava pace al <strong>non</strong> poter<br />

più incontrare la donna che a<strong>ma</strong>va tanto, perché si era<br />

trasferita col <strong>ma</strong>rito in una città molto lontana. Passarono<br />

tanti anni, <strong>ma</strong> il ragazzo, che era <strong>di</strong>ventato un uomo, <strong>non</strong><br />

<strong>di</strong>menticò <strong>ma</strong>i quella fanciulla dagli occhi ver<strong>di</strong>: la porta-<br />

Rubrica a cura <strong>di</strong> Gennaro Battiloro<br />

JORGE LUIS BORGES: UNA VITA DI POESIA<br />

- 15 -<br />

va <strong>se</strong>mpre nel cuore e avrebbe dato qualsiasi cosa per<br />

rivederla ancora una volta. Ne soffriva tanto… e lo confidò<br />

al fratello <strong>di</strong> lei, il quale, <strong>di</strong> fronte a un <strong>se</strong>ntimento così<br />

grande, si offrì <strong>di</strong> aiutarlo a rivedere sua sorella, ance <strong>se</strong><br />

per una sola volta, appena fos<strong>se</strong> venuta a far visita ai genitori.<br />

L’occasione capitò e il fratello fece in modo <strong>di</strong><br />

farlo incontrare casualmente con la giovane, che si stava<br />

avviando verso la <strong>ma</strong>cchina, dove il <strong>ma</strong>rito la stava spettando<br />

per far ritorno alla città in cui abitavano or<strong>ma</strong>i da<br />

anni. Lei si fermò per salutare il fratello che, facendo finta<br />

<strong>di</strong> nulla, le <strong>di</strong>tte “Ti pre<strong>se</strong>nto un amico!” Lei lo riconobbe<br />

subito, <strong>non</strong> ostante fos<strong>se</strong>ro trascorsi tanti anni e,<br />

for<strong>se</strong>, <strong>se</strong>ntì il cuore battere forte… Lui la guardò intensamente<br />

negli occhi, in quegli occhi ver<strong>di</strong> che aveva tanto<br />

a<strong>ma</strong>to e, porgendole la <strong>ma</strong>no, gliela strin<strong>se</strong> fortemente,<br />

<strong>di</strong>speratamente, presumendo che <strong>non</strong> l’avrebbe più rivista.<br />

Poi, con l’allontanarsi dell’auto lui <strong>se</strong>ntì che si stava<br />

portando via anche il suo cuore. Potete chiudere in gabbia<br />

una ron<strong>di</strong>ne, <strong>ma</strong> <strong>non</strong> potete cancellare dai suoi occhi<br />

la libertà, la fantasia, il volo, l’amore… Me<strong>di</strong>tate gente,<br />

me<strong>di</strong>tate…<br />

E<strong>di</strong>zioni Spirali Pag. 670 - Collana L’Alingua - Isbn 978887770-7895 - Prezzo € 48.00<br />

Nuova e<strong>di</strong>zione integrale, in lingua originale con traduzione a fronte, illustrata con fotografie<br />

ine<strong>di</strong>te - Un Borges più che <strong>ma</strong>i sorprendente, ironico, impertinente, umile, epico, immortalato<br />

nelle sue “lezioni italiane”. Il testamento spirituale e poetico <strong>di</strong> un gran<strong>di</strong>ssimo della letteratura<br />

mon<strong>di</strong>ale. Ospite per una <strong>se</strong>rie <strong>di</strong> lezioni presso la villa San Carlo Borromeo <strong>di</strong> Senago, Borges<br />

parla per l’ulti<strong>ma</strong> volta a Milano nel Dicembre 1985 (solo cinque mesi pri<strong>ma</strong> della morte), lungo<br />

do<strong>di</strong>ci conferenze organizzate dall’Università internazionale del <strong>se</strong>condo rinascimento.<br />

Il <strong>ma</strong>estro - “l’Omero del XX <strong>se</strong>colo” come è stato definito - offre la sua ulti<strong>ma</strong> visione del mondo: parla del potere<br />

della poesia, del sublime piacere della lettura, della <strong>di</strong>fferenza tra il pre<strong>se</strong>nte vissuto ed il futuro da costruire, del <strong>se</strong>nso<br />

dell’esistenza. In questo volume sono raccolte le risposte a do<strong>ma</strong>nde e sollecitazioni emer<strong>se</strong> in quell’occasione;<br />

davanti al grande vecchio, or<strong>ma</strong>i completamente cieco, sfila gente comune ed ospiti importanti (intellettuali come<br />

Vittorio Mathieu, Viktor Nekrasov, Fernando Arrabal ed altri) cui Borges offre perle <strong>di</strong> saggezza e <strong>di</strong> cultura: “Io vivo<br />

pensando che sono immortale, anche <strong>se</strong> è un’illusione”; “a quale genere letterario appartiene la realtà? Al sogno”;<br />

“<strong>non</strong> so <strong>se</strong> ci sia un <strong>se</strong>nso della Storia, <strong>non</strong> credo, a me basterebbe un progresso etico...”; “noi americani siamo<br />

europei in esilio. Il cuore della cultura ri<strong>ma</strong>ne l’Europa”; e a chi gli chiede perché il <strong>ma</strong>ssimo poeta dell’antichità<br />

fos<strong>se</strong> cieco, risponde: “Quel che più conta è l’ascolto”.<br />

Jorge Luis Borges (Buenos Aires, Agosto 1899 – Ginevra, Giugno 1986) è tra i principali protagonisti della letteratura<br />

del Novecento. Cresce in una famiglia in cui si parla sia l’ingle<strong>se</strong> sia il castigliano: a <strong>se</strong>tte anni effettua la sua pri<strong>ma</strong><br />

composizione letteraria, a nove la pri<strong>ma</strong> traduzione. Nel 1914 arriva in Europa a causa della guerra, fer<strong>ma</strong>ndosi per<br />

alcuni anni a Ginevra. Tornato in Argentina, pubblica libri <strong>di</strong> poesia e <strong>di</strong> saggistica, svolgendo intanto attività <strong>di</strong><br />

redattore, collaboratore e traduttore per riviste. Negli anni ’40, pubblica le prime gran<strong>di</strong> opere (Ficciones e El Aleph).<br />

Presidente della Società argentina degli Scrittori che resiste al regime <strong>di</strong> Peron, <strong>di</strong>viene <strong>di</strong>rettore della Biblioteca<br />

Nazionale e, nel ’56, professore <strong>di</strong> letteratura ingle<strong>se</strong> all’Università <strong>di</strong> Buenos Aires. Numerosissimi i premi, riconoscimenti<br />

illustri e lauree honoris causa ricevute negli anni, tra i quali spicca il <strong>ma</strong>ncato Nobel.<br />

SPIRALI / THE SECOND RENAISSANCE - via Fratelli Gabba 3, 20121 Milano (MI)

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