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muoiono se mangiano... ma non smetterebbero mai di mangiare!

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<strong>non</strong> i monaci in quanto tali. Ma quando l’esperienza monastica<br />

<strong>di</strong>venne l’esperienza leader della cristianità, la figura dell’abate-sacerdote<br />

del monastero si este<strong>se</strong> e si sovrappo<strong>se</strong> alla<br />

figura del vescovo al quale si comincia così a richiedere, per<br />

mimesi, il celibato e pertanto si cominciò a scegliere i vescovi<br />

tra i monaci che avevano già fatto la promessa del celibato,<br />

mentre la <strong>ma</strong>ggioranza dei presbiteri delle comunità cristiane<br />

restarono con la loro for<strong>ma</strong> ‘laica’ <strong>di</strong> uomini sposati.<br />

Dunque l’attuale teore<strong>ma</strong> della spiritualità cattolica è cosa<br />

‘moderna’ rispetto alla ‘tra<strong>di</strong>zione’ del primo millennio. Ma<br />

questo teore<strong>ma</strong> <strong>non</strong> è neanche ‘verificato’ nella stessa attualità<br />

della chiesa cattolica. Tra i preti più sti<strong>ma</strong>ti oggi in Italia, ricor<strong>di</strong>amo<br />

fra tutti don Luigi Ciotti, troviamo <strong>se</strong>nza ombra <strong>di</strong> dubbio<br />

quelli profondamente schierati sul fronte del sociale che<br />

altro <strong>non</strong> è che attività politica in <strong>se</strong>nso vero, teso alla introduzione<br />

dei valori del Regno nelle realtà ‘mondane’, valore tipico<br />

della spiritualità del laicato. Basta inoltre conoscere e frequentare<br />

delle comunità neocatecumenali, che nomino solo a titolo<br />

<strong>di</strong> e<strong>se</strong>mpio, per imbattersi in laici, dalle famiglie numero<strong>se</strong>, che<br />

hanno fatto della evangelizzazione il perno della loro vita come<br />

e più <strong>di</strong> tanti preti. Per <strong>non</strong> parlare poi del mondo dei cosiddetti<br />

‘consacrati’ alla ‘vita religiosa’ che a fronte <strong>di</strong> una spiritualità<br />

che li vorrebbe particolari testimoni dell’escatologia, pre<strong>se</strong>ntano<br />

una gam<strong>ma</strong> completa <strong>di</strong> possibili forme <strong>di</strong> vita cristiana,<br />

dall’eremitismo classico al più intenso coinvolgimento ‘politico’<br />

al <strong>se</strong>rvizio nella società terrena. Tra questi ‘sconfinamenti’<br />

dei limiti imposti dal ‘teore<strong>ma</strong> cattolico’ troviamo anche la questione<br />

del celibato dei preti.<br />

Pochi sanno che anche nella chiesa cattolica ci sono preti<br />

regolarmente ed ufficialmente sposati che celebrano messa,<br />

contrariamente all’onnipre<strong>se</strong>nte figura del prete celibatario. Qui<br />

bisogna introdurre una <strong>di</strong>stinzione per specialisti: la <strong>di</strong>versità<br />

dei Riti, il Rito Latino e il Rito Greco. Il rito latino è quello<br />

tipico della chiesa cattolica che dal 1123 (<strong>se</strong>condo concilio<br />

lateranen<strong>se</strong>) ha imposto il celibato ai preti. Il rito greco è quello<br />

tipico della chiesa ortodossa che ha <strong>ma</strong>ntenuto il doppio canale<br />

del prete celibatario e <strong>di</strong> quello sposato. Ora il rito greco appartiene<br />

<strong>non</strong> solo a chie<strong>se</strong> che <strong>non</strong> riconoscono il papa come<br />

autorità supre<strong>ma</strong>, <strong>ma</strong> anche a chie<strong>se</strong> in tutto e per tutto ‘ortodos<strong>se</strong>’,<br />

<strong>ma</strong> unite al papa <strong>di</strong> Ro<strong>ma</strong>. E’ il caso delle ‘chie<strong>se</strong> uniate’<br />

dell’est Europa (per ‘chiesa uniate’ si intende la porzione <strong>di</strong><br />

una chiesa ortodossa staccatasi dalla chiesa <strong>ma</strong>dre per unirsi<br />

all’obbe<strong>di</strong>enza cattolica pur <strong>ma</strong>ntenendo tutte le tra<strong>di</strong>zioni del<br />

Rito Greco), <strong>ma</strong> anche della chiesa albane<strong>se</strong> nel sud dell’Italia,<br />

<strong>di</strong> cui parlerò fra poco qui <strong>di</strong> <strong>se</strong>guito. In queste chie<strong>se</strong> i preti<br />

sono nello stesso tempo ortodossi e cattolici. La Chiesa Cattolica<br />

ha un apposito Diritto Ca<strong>non</strong>ico per le Chie<strong>se</strong> Orientali,<br />

come vengono chia<strong>ma</strong>te, esattamente come il Diritto Ca<strong>non</strong>ico<br />

per le Chie<strong>se</strong> <strong>di</strong> Rito Latino. Secondo il Diritto Ca<strong>non</strong>ico<br />

delle Chie<strong>se</strong> Orientali, i preti possono sposarsi, <strong>se</strong> lo vogliono,<br />

pri<strong>ma</strong> <strong>di</strong> es<strong>se</strong>re or<strong>di</strong>nati sacerdoti. E’ il caso del mio amico e<br />

anfitrione Giu<strong>se</strong>ppe Bellizzi, parroco <strong>di</strong> Falconara Albane<strong>se</strong>,<br />

felicemente sposato con Francesca e padre <strong>di</strong> Sofia, Irene e<br />

Giu<strong>se</strong>ppe Gerardo.<br />

Ma pri<strong>ma</strong> <strong>di</strong> passare a raccontare la storia <strong>di</strong> questi miei amici,<br />

vorrei completare il quadro parlando del fatto che anche<br />

nella stessa Chiesa Cattolica <strong>di</strong> Rito Latino, dove vige la regola<br />

del celibato, troviamo preti in attività pastorale anche <strong>se</strong> regolarmente<br />

sposati. Nei paesi anglosassoni ci sono molti preti<br />

cattolici che sono passati dalle loro originarie chie<strong>se</strong> anglicana,<br />

episcopaliana o persino luterana, alla chiesa cattolica. E sicco-<br />

Pri<strong>ma</strong>vera 2008<br />

- 31 -<br />

me nelle loro chie<strong>se</strong> <strong>di</strong> origine rivestivano il ruolo <strong>di</strong> pastori,<br />

una volta convertiti al cattolicesimo, tramite una procedura<br />

particolare che comprendeva anche una nuova ‘or<strong>di</strong>nazione’<br />

<strong>se</strong>condo il rito cattolico, sono <strong>di</strong>ventati preti cattolici e hanno<br />

continuato la loro attività pastorale <strong>ma</strong>ntenendo la famiglia.<br />

Curiosamente, le <strong>di</strong>sposizioni vaticane che hanno permesso<br />

questa possibilità <strong>di</strong> avere preti cattolici sposati regolarmente<br />

in funzione, sono dovute allo stesso papa che ha invece<br />

drasticamente ridotto, <strong>se</strong> <strong>non</strong> impe<strong>di</strong>to del tutto la possibilità<br />

per i preti cattolici celibi <strong>di</strong> potersi sposare regolarmente in<br />

chiesa pur dovendo abbandonare il ministero sacerdotale: Giovanni<br />

Paolo II.<br />

A ben vedere comunque, anche in questo caso, <strong>non</strong> ci si <strong>di</strong>scosta<br />

for<strong>ma</strong>lmente dalla tra<strong>di</strong>zione orientale che vuole il sacerdozio<br />

dato a chi ha già precedentemente fatto la scelta del<br />

<strong>ma</strong>trimonio o del celibato. Per la Chiesa Cattolica, infatti, in<br />

questo caso vale l’or<strong>di</strong>nazione cattolica fatta evidentemente<br />

dopo la conversione e quin<strong>di</strong> anche dopo il loro <strong>ma</strong>trimonio; e<br />

<strong>non</strong> l’or<strong>di</strong>nazione anglicana o episcopaliana precedente grazie<br />

alla quale e<strong>se</strong>rcitavano il <strong>se</strong>rvizio pastorale nelle loro chie<strong>se</strong> <strong>di</strong><br />

origine. Ma è indubbio che questi uomini sono stati or<strong>di</strong>nati<br />

‘preti cattolici’ sulla ba<strong>se</strong> della loro precedente esperienza pastorale<br />

nelle chie<strong>se</strong> <strong>di</strong> origine. Dunque fondamentalmente essi<br />

sono stati or<strong>di</strong>nati preti per la loro ‘<strong>ma</strong>turità’ cristiana esattamente<br />

<strong>se</strong>condo il principio tra<strong>di</strong>zionale dell’anzianità (presbitero<br />

= anziano) e della saggezza acquisite sul campo, anche grazie –<br />

perchè no? – al loro stato <strong>ma</strong>trimoniale. San Paolo, infatti, dà<br />

come regola per eleggere un presbitero o un vescovo, la provata<br />

capacità <strong>di</strong> aver saputo guidare la propria famiglia ed educare<br />

i propri figli (1 Tm 3,1-5).<br />

Dopo questa lunga <strong>di</strong>gressione che in<strong>se</strong>risce il suo caso in un<br />

contesto più ampio, torniamo al mio amico Giu<strong>se</strong>ppe Bellizzi;<br />

‘padre Giu<strong>se</strong>ppe’ come viene giustamente chia<strong>ma</strong>to dai suoi<br />

parrocchiani. Originario <strong>di</strong> San Basile (vicino a Castrovillari),<br />

uno dei numerosi paesi <strong>di</strong> origine albane<strong>se</strong> della Calabria, il<br />

mio amico, appena adolescente, come tanta gente della sua<br />

regione, era emigrato verso il Nord Italia in cerca <strong>di</strong> lavoro. E<br />

a Milano trascorrerà molti anni. Nella sua esperienza <strong>di</strong> vita ci<br />

saranno anche alcuni anni vissuti con i Piccoli Fratelli <strong>di</strong> Charles<br />

de Foucauld e lo stu<strong>di</strong>o della teologia. Quando decide <strong>di</strong> sposarsi<br />

con Francesca Salvador, in<strong>se</strong>gnante <strong>di</strong> religione <strong>di</strong><br />

Codognè (provincia <strong>di</strong> Treviso, <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Vittorio Veneto), si<br />

reca nella sua <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> origine per i documenti necessari alla<br />

celebrazione del <strong>ma</strong>trimonio religioso. E qui incontra una grande<br />

sorpresa che cambierà il corso della sua vita.<br />

In tutti gli anni trascorsi fuori della sua terra natale, Giu<strong>se</strong>ppe<br />

Bellizzi si era perfino <strong>di</strong>menticato della particolarità della<br />

sua Chiesa <strong>di</strong> origine: il Rito Greco-Bizantino. La Chiesa Cattolica<br />

<strong>di</strong> Rito Greco-Bizantino in Italia è quella relativa alle<br />

comunità italo-albanesi che cinque <strong>se</strong>coli fa, a partire dalla conquista<br />

Otto<strong>ma</strong>na dei Balcani, per sfuggire alla sud<strong>di</strong>tanza<br />

musul<strong>ma</strong>na, cominciarono a trasferirsi dall’Albania ad alcune<br />

regioni dell’Italia del Sud (Abruzzo, Puglia, Basilicata, Calabria<br />

e Sicilia) e che in questi cinque <strong>se</strong>coli, in alcuni casi sono riuscite<br />

a <strong>ma</strong>ntenere intatte <strong>non</strong> solo la loro lingua albane<strong>se</strong>, i loro<br />

usi e costumi, <strong>ma</strong> anche la loro tra<strong>di</strong>zione religiosa cristianobizantina.<br />

Il Rito Bizantino prevede una liturgia particolare,<br />

legata alla tra<strong>di</strong>zione greca, <strong>ma</strong> anche il <strong>ma</strong>ntenimento <strong>di</strong> alcune<br />

caratteristiche come il fatto dell’or<strong>di</strong>nazione sacerdotale <strong>di</strong><br />

uomini sposati. Il vescovo <strong>di</strong> Lungro dunque, una <strong>di</strong> queste<br />

<strong>di</strong>ocesi italo-albanesi, nel rilasciare a Giu<strong>se</strong>ppe i documenti richiesti,<br />

vista la sua for<strong>ma</strong>zione teologica ed ecclesiale, gli fa<br />

una proposta che a lui <strong>se</strong>mbrò sul momento davvero strana:<br />

“Adesso ti sposi, vivi qualche tempo la tua vita <strong>di</strong> famiglia cristiana<br />

con la tua sposa e poi torna qui. Ci conosceremo meglio

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