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muoiono se mangiano... ma non smetterebbero mai di mangiare!

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Il Salotto degli Autori<br />

LA LA SACRALITÀ SACRALITÀ DELLA DELLA VITA<br />

VITA<br />

<strong>di</strong> Cinthia DE LUCA (Ro<strong>ma</strong>)<br />

Ho pensato <strong>di</strong> spendere poche parole per qualcosa in<br />

cui credo,cercando <strong>di</strong> dar voce a quanti,or<strong>ma</strong>i una<br />

minoranza,<strong>ma</strong> <strong>non</strong> per questo degna <strong>di</strong> minor<br />

rispetto,credono ancora nella sacralità della vita in tutti i<br />

suoi aspetti,fin dal suo concepimento.<br />

Questa decisione è nata dalla riflessione che, in un mondo<br />

in cui tutto è lecito,in cui vige la libertà <strong>di</strong> espressione<br />

assoluta, anche in termini <strong>di</strong> “assoluta” trasgressività, spesso<br />

<strong>non</strong> si con<strong>se</strong>nte a noi pochi, or<strong>ma</strong>i inevitabilmente<br />

considerati “<strong>di</strong>versi”, <strong>di</strong> <strong>se</strong>guire ed esprimere il proprio<br />

credo religioso e morale, <strong>di</strong>fendendo la <strong>di</strong>gnità u<strong>ma</strong>na e<br />

la sacralità della vita.<br />

E ritengo giusto far pre<strong>se</strong>nte che anche questa è <strong>di</strong>scriminazione,<br />

visto che <strong>di</strong> <strong>di</strong>scriminazione <strong>non</strong> si vuol più<br />

<strong>se</strong>ntir parlare, religiosa e sociale verso chi ha pienamente<br />

<strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> <strong>se</strong>guire le proprie convinzioni cattoliche.<br />

Mi trovo spesso a contatto con altri giovani, impegnati<br />

a combattere la <strong>di</strong>scriminazione razziale o religiosa o la<br />

pena <strong>di</strong> morte nell’associazione “Difen<strong>di</strong>amo Caino” e<br />

certamente si tratta <strong>di</strong> tutte nobili iniziative, degne della<br />

<strong>ma</strong>ssi<strong>ma</strong> considerazione e dell’appoggio <strong>di</strong> tutti, perché<br />

costituiscono baluar<strong>di</strong> <strong>di</strong> civiltà, <strong>ma</strong> proprio per questo<br />

trovo assurdo che nel momento in cui ci si trova a parlare<br />

<strong>di</strong> vita, <strong>di</strong> aborto, <strong>di</strong> <strong>di</strong>gnità del <strong>ma</strong>lato grave, terminale,<br />

si verifichi spesso una sorta <strong>di</strong> <strong>di</strong>scriminazione, e lo <strong>di</strong>co<br />

a costo <strong>di</strong> ripetermi,<strong>ma</strong> <strong>non</strong> c’è parola che espri<strong>ma</strong> meglio<br />

questo concetto, nei confronti del cattolico, perché<br />

bigotto, anacronistico e fuori moda; il cattolico dà fasti<strong>di</strong>o<br />

a molte coscienze e lo <strong>di</strong>co perché mi trovo io per<br />

pri<strong>ma</strong> a viverlo sulla mia pelle.<br />

Ed è qui, proprio qui l’assurda contrad<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> queste<br />

persone, <strong>di</strong>fensori e fautori della libertà dell’oppresso,<br />

dello straniero, del detenuto,che poi e<strong>ma</strong>rginano chi è<br />

portatore <strong>di</strong> altre vedute esistenziali e morali, <strong>se</strong>mplicemente<br />

<strong>di</strong>ver<strong>se</strong>!<br />

La libertà religiosa e civile e la sua piena espressione<br />

- 38 -<br />

deve es<strong>se</strong>re garantita a tutti, in eguale misura, anche a chi,<br />

come me, crede che la vita vada <strong>di</strong>fesa fin dall’inizio, dal<br />

suo apparire, poiché ogni vita è irripetibile e può sbocciare<br />

e fiorire in mille mo<strong>di</strong> <strong>di</strong>versi, inaspettati ed ogni vita<br />

soppressa, <strong>ma</strong>gari da una <strong>ma</strong>dre ansiosa <strong>di</strong> liberarsi della<br />

propria “<strong>di</strong>sattenzione”, è un es<strong>se</strong>re tristemente reciso.<br />

E’ una vita che <strong>non</strong> sarà <strong>ma</strong>i vissuta, un fiore calpestato,<br />

un <strong>se</strong>me gettato al vento.<br />

Vivo e stu<strong>di</strong>o in ambiente me<strong>di</strong>co e posso assicurare<br />

che nessuna prova può escludere che quella scintilla <strong>di</strong><br />

vita <strong>non</strong> sia già esplosa nel piccolo embrione fin dai primi<br />

giorni.<br />

E’ una piccola vita che si for<strong>ma</strong>, in un miracolo unico<br />

ed irripetibile, che <strong>non</strong> sarà <strong>ma</strong>i più, per tutta la storia<br />

dell’u<strong>ma</strong>nità.<br />

Noi <strong>non</strong> vedremo <strong>ma</strong>i quegli occhi per le strade, <strong>non</strong><br />

sapremo <strong>ma</strong>i come sarebbe stato quel volto, quella voce,<br />

quei capelli, quel sorriso…<br />

E ancora una parola sugli embrioni già vitali, gettati via<br />

come rifiuti, nei quali la vita <strong>non</strong> si può negare, es<strong>se</strong>ndo<br />

già evidente e <strong>ma</strong>nifesta; come può una società che si<br />

definisce civile e che <strong>di</strong>fende la vita <strong>di</strong> “Caino” stroncare<br />

un’esistenza <strong>non</strong> vissuta?<br />

Sono creature chia<strong>ma</strong>te alla vita e alle quali la vita viene<br />

crudelmente rifiutata ed purtroppo c’è molta omertà riguardo<br />

a questo proble<strong>ma</strong>, soprattutto in ambiente me<strong>di</strong>co, <strong>ma</strong><br />

tacere significa <strong>di</strong>ventare complice <strong>di</strong> questo sotterraneo<br />

infantici<strong>di</strong>o; quin<strong>di</strong> bisogna gridare e “gridare forte”.<br />

E allora, aiutiamo “Caino”, è giusto, ha <strong>di</strong>ritto ad una<br />

<strong>se</strong>conda possibilità <strong>di</strong> vita, <strong>ma</strong> allo stesso modo è doveroso<br />

aiutare l’innocente, colui che <strong>non</strong> ha voce e che viene<br />

gettato via <strong>se</strong>nza possibilità <strong>di</strong> appello, <strong>se</strong>nza che <strong>di</strong><br />

possibilità ne abbia avuta nemmeno una.<br />

Oggi appunto sono qui a dar voce a quell’innocente, insieme<br />

a tutti coloro che, come me, credono fer<strong>ma</strong>mente<br />

che anche l’innocenza sia vita ed abbia <strong>di</strong>ritto ad aver voce.<br />

PREMIO INTERNAZIONALE CITTÀ DI POMIGLIANO D’ARCO<br />

Fondato dalla poetessa Tina PICCOLO<br />

Il premio si articola nelle <strong>se</strong>guenti <strong>se</strong>zioni:<br />

Poesia: si partecipa con una più liriche in lingua o vernacolo, <strong>di</strong> <strong>ma</strong>ssimo 40 versi o una silloge <strong>di</strong> <strong>ma</strong>x. 10<br />

liriche, in tre copie <strong>di</strong> cui una sola fir<strong>ma</strong>ta e con i dati completi dell’autore.<br />

Narrativa: si partecipa con un libro e<strong>di</strong>to dal 1990 a oggi, con una novella e<strong>di</strong>ta o con un dossier su te<strong>ma</strong>tiche<br />

varie, in tre copie.<br />

Fotografia: inviare una foto a te<strong>ma</strong> libero con for<strong>ma</strong>to a scelta dell’autore.<br />

Pittura, scultura e grafica: opere da inviare solo in fotografia <strong>di</strong> for<strong>ma</strong>to idoneo per la corretta interpretazione.<br />

Non inviare originali.<br />

Inviare profilo biografico <strong>di</strong> <strong>ma</strong>x. 20 righe con <strong>di</strong>chiarazione autenticità opere, e dati completi.<br />

Quota <strong>di</strong> partecipazione: 30 euro per ogni opera pre<strong>se</strong>ntata da versare con vaglia o in contanti. Inviare le<br />

opere partecipanti a: Tina Piccolo, Via Rossini 14 – 80038 Pomigliano d’Arco (NA) entro il 30 giugno 2008. I<br />

vincitori riceveranno comunicazione tremite invito. Premi: trofei, medaglioni d’argento, pergamene d’onore e<br />

medaglie artistiche. Premi speciali saranno con<strong>se</strong>gnati ai giornalisti della stampa, della ra<strong>di</strong>o e televisione e<br />

alle personalità della cultura e me<strong>di</strong>cina, dello spettacolo e politica.<br />

Per ulteriori infor<strong>ma</strong>zioni: Tina Piccolo: 081.80.33.459 – Gennaro Battiloro: 339.411.41.01

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