ITALIA JUDAICA - Direzione generale per gli archivi

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Renata Segre
( « sappiamo c h e g l i h eb rei sono stati sempre appoggiati a ll a Se d e A posto l ica
et d a essa to l erati » 3•
Si d ati quin d i l a svo l ta ne ll a po l itica ebraica d e ll a Curia romana d a l 1553,
con i l rogo d e l Talmùd or d inato da Giu l io III, o piuttosto d l 1555 con l
Cum nimis absurdum d i Pao l o IV, un e l emento emerge c h iaro, e trovera
ripetute con f erme neg l i anni seguenti: l a giurisizi?ne pont f icia, b enc h é . si
ammanti d i motivazioni d ottrina l i e d i preoccupaz10m pastora l i, h a una ra d ice
f on d amenta l mente persona l e. I papi sono mossi d a ll 'esperienza d e l proprio
ruo l o di sovrani d a l governo d e l l oro Stato. La stessa f ormu l azione d e ll a
b o lla di Pao l o IV, d e l resto, riec h eggia argomenti e temi c h e a l tri principi
territoria l i avevano usato, attingen d o l i a f onti canonic h e e teo l ogic h e: d ai re
catto l ici sino a l l oro nipote Car l o V, quan d o mezzo seco l o più tar d i espe ll erà
g l i ebrei d a l Regno di Napo l i 4• Le bo ll e e l e d ecision pnti f icie mturavano
si a l contatto con l a rea l tà d i Roma e d e ll o Stato ecc l esiastico, ma poi assurgevano
a para d igma per l 'orto d ossia di tutti i principi catto l ici.
Neppure ne l mezzo seco l o che separa l e prime misure d i Pao l o III
sui marrani e sui neo f iti neg l i anni 1542-43 5 d a ll a bo ll a Caeca et obdurata
d e l 1593, emanata da C l emente VIII, si venne e l aboran d o una speci f ica e uni­
voca d ottrina u ff icia l e d e ll a C h iesa su l governo d e ll e comunità e braic h e, ma
si f ormò un b agag l io di atteggiamenti e d i a ff ermazioni, anc h e contra dd ittorie,
c h e accompagneranno assai a l ungo l a l inea d i con d otta d ell e autorità ecc l e­
siastic h e e, d i ri fl esso, ta l vo l ta anc h e civi l i, verso g l i e b rei ita l iani e d e ll 'Europa
catto l ica.
Uno d ei mo d i più suggestivi per seguire questa vicen d a è percorrere i
carteggi d i a l cuni car d ina l i, carteggi c h e i ll ustrano i momenti in cui essi non
si i d enti f icano con l a po l itica stessa d e ll a Santa Se d e (i l c h e necessariamente
avviene a d esempio, con i segretari d i stato, portavoce e d interpreti u ff icia l i
d ei papi), ma piuttosto operano sce l te proprie, esprimono va l utazioni pers?na l i
su l come a ff rontare singo l i pro bl emi ebraici. Il l imite d e ll a f onte c h e abbiamo
cosi presce l to non risie d e tanto ne ll a per d ita d i potere rea l e c h e i membri
d e l Sacro Co ll egio h anno su bito ne ll a seconda metà d e l Cinquecento - e c h e
3 ASV, Concilio, reg. 61, f. 108 r-v, Trento, 22 febbraio 1563, edito da J. SusTA,
Die Romische Kurie und das Konzil von Trient unter Pius IV, Bd. III, Wien 1911,
pp. 236-237. . . .
4 La logica di ortodossia politico-religiosa, sulla quale s1 regge il potere monarch1co
spagnolo e che giustifica gli argomenti di natura ideologica inerenti alla Reconquista dei
re cattolici, è illustrata da V. BoNAZZOLI, Gli ebrei del Regno di Napoli. II parte: . Il
periodo spagnolo (1501-1541), in «Archivio storico italiano », CXXXIX (1981), _ st:ecial­
mente pp. 179-181, 230-231, 237-238. Il bando di espulsione emanato . da Madnd il l
novembre 1539 è in L. GIUSTINIANI, Nuova collezione delle Prammatzche del Regno dt
Napoli, t. IV, parte II, Napoli 1804, pp. 99-100.
5 Per la successione delle bolle pontificie relative ai neofiti cfr. F. PARENTE, Il
confronto ideologico tra l'ebraismo e la Chiesa in Italia, in Italia Judaica, Atti del I
convegno internazionale (Bari 18-22 maggio 1981), Roma 1983, pp. 310-311.
Il mondo ebraico nei cardinali della Controriforma 121
stu d i recenti h anno opportunamente messo in l uce -, ma d eriva piuttosto
?a p _ l umbe senso d i ansiosa pru d enza c h e grava su questi uomini. La quasi
istmtiva reticenza ne l f ormu l are principi d i massima, i l reciproco rinvio dell e
r:sponsa?i l ità, . i l l inguaggio . a ll usivo (e per noi sovente oscuro) sono spie
di un c l ima d i ff uso: d avanti ag l i occ h i di quest! principi d e ll a C h iesa l a vo l ub
i l e f ortuna d ei Cara f a, l a d ura sorte de l Morone e de l Carranza, i sospetti
a ddensatisi su l Po l e, sembrano ritornare senza sosta. A nc h e su d i l oro potre bb e
a ll ungarsi l 'om b ra d e l Sant'U ff izio.
Tra i l copioso materia l e c h e si è accumu l ato neg l i arc h ivi d i questi pre l ati
possiamo seguire come f i l o con d uttore d ue temi ritornanti ch e si intreccian
f ra l oro: que ll o, antico, d e ll a re d enzione d eg l i e b rei mediante i l b attesimo;
e que ll o, neppure esso nuovo, ma reso attua l e e pragmatico d all e espu l sioni
appena d ecorse (Napo l i) o a ll ora in atto ( l o Stato ponti fi cio, appunto), d e ll 'in­
serimento d ei catecumeni ne ll a società cristiana.
Que ll o f ra i cardina l i c h e più si trovò in quotid iano contatto con l a
rea l tà e b raica f u i l ca l a b rese G ug l ie l mo Sir l eto, c h e, per quasi un ventennio,
ne ll a sua qua l ità d i protettore d e ll a Casa d ei catecumeni, f u incaricato d i
sovrainten d ere a ll a po l itica d i conversione d e ll a C h iesa: Sir l eto costitui d unque
un punto d i ri f erimento necessario per quanti - f ossero pre l ati o l aici - aves­
sero d a a ff rontare e riso l vere questioni connesse con g l i e b rei. E si trattava
d i anni partico l armente signi f icativi ne ll a vita . d e ll a Curia d i Roma, ora intenta
a d app l icare i d ecreti tri d entini e a perseguire una po l itica d i recupero d e ll e
posizioni c h e era venuta per d en d o ne l corso soprattutto de l primo Cinquecento.
Il card ina l e Sir l eto è una f igura po l iticamente minore ed a bb astanza
inconsueta ne l gruppo dei porporati di Curia: estraneo a ll 'amministrazione
f inanziaria come a l governo d e ll o Stato e a lla po l itica estera, era essenzia l mente
un uomo d i studio (sarà pre f etto d e ll a Bi bl ioteca Vaticana ne l 1570 e a capo
d e ll a Congregazione d e ll 'In d ice ne l 1571) 6• Esperienza di cura d'anime i l Sir l eto
escov? nomina l e d i una picco l a d iocesi d e ll a Ca l a b ria, vissuto quasi sempr
m Cuna, non ne ebbe; l e sue « pecore ll e » f urono i neo f iti: uomini d onne e
f anciu ll i d ispersi su gran parte d e ll a peniso l a, animati d a intenti ' diversi e
segnati d a esperienze f ami l iari e d economic h e persona l i. Per a ff rontare i probl
emi in d ivi d ua l i d ei neo f iti sare bb ero occorse risorse f inanziarie a d eguate e
. 6 Per la biografia del Sirleto si rinvia a P. PASCHINI, Note per la biografia del
.
cardznale Gu lzelmo Sileto, in . « Archivio storico della Calabria », V (1917), pp. 44-104;
In., Il cardznale Gugltelmo Szrleto in Calabria, in «Rivista di storia della Chiesa in
Italia », I (1947), pp. 22-37. L'originale della licenza che i cardinali dell'Inquisizione con­
cessero al Sirleto per leggere i libri compresi nell'Index, Roma, 13 settembre 1565, è in
BIBLIOTECA APOSTOLICA VATICANA [d'ora in poi BAV] Reg. Lat. 387, f. 63 r. Ad attirare
per primo l'interesse degli studiosi sul carteggio del cardinale Sirleto, per una migliore
conoscenza della storia ebraica nell'Italia pontificia, fu C. DEJOB, Documents tirés des
papiers du cardinal Sirleto et de quelques autres manuscrits de la Vaticane sur les juifs
des États pontificaux, in « Revue des Études Juives », 9 (1884), pp. 77-91.