ITALIA JUDAICA - Direzione generale per gli archivi

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gimenti della politica di Martino V verso gli ebrei degli altri stati. All'inizio
del pontifìcato, nel 1419, aveva pubblicato la bolla Sicut Judeis in difesa degli
ebrei dell'Italia centrale e settentrionale 16• La bolla fu emanata per venire incontro
alle richieste delle comunità ebraiche d'Italia che si erano riunite a
Forlì nel 1418, e che, tra l'altro, avevano deciso «di rivolgersi al nostro Signore
Pontefice, re delle nazioni, possa egli vivere ed essere glorificato, facendo richiesta
per conto del nostro popolo di concedere privilegi e nuove condotte e di con·
servare quelli del passato, come avevano fatto i pontefici precedenti » 17• AI
principio del 1422 Martino V tornava a confermare la bolla Sicut Judeis, questa
volta su richiesta degli ebrei di Viterbo 18• Poche settimane dopo il papa pubblicò
di nuovo questa «bolla-tipo », ma con un'aggiunta significativa, che venne
apposta a richiesta degli stessi ebrei:
«Sane querelam quorundam Judaeorum nuper accepimus continentem, quod nonnulli
predicatores verbi Dei, tam mendicantium quam etiam ordinum aliorum, ad populum
predicantes, inter alia Christianis inhibent per expressum, ut fugiant et evitent consortia
Judaeorum nec cum eis quoquo modo partecipent, neque eis panem coquere aut ignem
vel aliquid ad laborandum ministrare seu ab illis recipere, aut Judaeorum pueros lactilre
et alere audeant vel presumant; quodque contrafacientes sint eo ipso gravibus excomri:iunicationum
sententiis et censuris ecclesiasticis innodati. Propter quo nonnumquam intei ?g(Js
et Christianos dissensiones et scandala oriuntur daturque materia Judeis ipsis, qui se fi::lrsat1
ad Christianam fìdem converterent si pie et humane tractarentur in eorum perfìt:Qam
perdurandi ... ».
Il papa ordinava ai cristiani, in particolare ai frati degli Ordini che tenevano
sermoni il;i fedeli, di cessare di predicare contro gli ebrei e, parimenti,
proibiva agli inquisitori di occuparsi degli ebrei nelle vertenze che erano di
pertinenza delle istituzioni ecclesiastiche comuni o dei tribunali civili 19•
Passò un anno e Martino V pubblicò una delle bolle più strane emanate
da un pontefice riguardo agli ebrei. La bolla ricorda che il papa era consapevole
del fatto che gli ebrei erano riusciti ad ingannarlo, inducendolo a pubblicare
scritti che gli erano attribuiti e che portavano la data del 20 febbraio 1422.
16 ASV, Re g. Vat. 352, ff. 234 v-235 v; BARONIUS - RAYNALDUs Annales Ecclesiastici
VIII, Lucae 1752, a. 1419; § 2; M. STERN, Urkundliche Beitrage ... , I, ' cit., p. 25; F. VERNET:
Le pape Martin V . .. cit., pp. 378 e 411; M. SIMONSHON, Die Kirchliche fudengesetzgebung ...
cit., pp. 23 ss.; S. GRAYZEL, The Papa! Bull « Sicut fudeis » Studies and Essays in Honour
of Abraham A. Newmann, Leiden 1962, p. 268.
17 L. FINKELSTEIN, fewish Self-Government in the Middle-Ages, New York 1924,
pp. 281 ss.; S. SIMONSOHN, History of the fews in the Duchy of Mantua, Tel Aviv 1977,
pp. 4 e seguenti.
18 ASV, Reg. Lat. 222, f. 197, 11 genn. 1422.
19 ASV, Reg. Vat. 367, f. 158; ARCHIVIO DI STATO DI MILANo, Reg. Ducali, pp. 528-531;
ARCHIVES DES PYRÉNÉES 0RIENTALES (Perpignan), b. 226, ff. 102 r, ss.; M. STERN, Urkundliche
Beitrage . .. cit., pp. 30 ss.; S. GRAYZEL, The Papa! Bull . .. cit., p. 268, nota 2; BARONIUS -
RAYNALDUS, Annales Ecclesiastici ... cit., a. 1422, § 36; F. VERNET, Le pape Martin V ... cit.,
pp. 380 ss.; 414; S. SIMONSoHN, History of the fews ... cit., p. 26.
Divieto di trasportare ebrei in Palestina
(._Juesti scntt1, così fu riferito al pontefice, facevano divieto ai predicatori di
scagliarsi nei loro sermoni contro gli ebrei e concedevano altri privilegi proprio
agli ebrei. Se fosse risultato che tali documenti erano usciti dalla penna del
pontefice, sarebbe stato certo che gli -erano stati estorti con inganno e violenza.
Quindi Martino V ne annullava il contenuto e ordinava di cessare di applicarli:
« Nuper siquidem ad audientiam nostram quorundam insinuatione pervenit, quod
ex quibusdam litteris, que videlicet decimo Kalendas marcii pontificatus nostri anno quinto
a nobis emanasse dicuntur ... Nos, igitur, attendentes, quod in concessione prefatarum
litterarum, si forsan a nobis emanasse reperiantur, ut prefertur, fuimus circumventi, et
propterea eas tanquam a nobis per huiusmodi circumventionem et importunitatem extortas
... » 20•
* * *
Si è tentato di interpretare le parole del papa in vari modi e si è soprattutto
attribuito il brusco ripensamento alle pressioni che furono fatte su di
lui, tra l'altro da parte di Giovanni da Capistrano 21 •
Sebbene l'interferenza del religioso nella pubblicazione della bolla del l o
febbraio 1423, annullante la bolla del 1422, sia solo da supporre, non c'è dubbio
che questi fu coinvolto nell'annullamento dei privilegi concessi agli ebrei del
Regno di Napoli nel 1427. Il comportamento della regina Giovanna II (1414-
1435) verso questi ultimi è stato definito «più liberale dei predecessori, all'infuori
del fratello Ladislao - ma non consequente » 22• Giovanni da Capistrano
2 o ASV, Reg. Vat. 354, ff. 183 v-184 v; F. VERNET, Le pape Martin V ... cit., pp. 381 ss.;
M. STERN, Urkundliche Beitrage ... I, cit., p. 37; H. VoGELSTEIN, P. RIEGER, Geschichte
der Juden in Rom, II, Berlin 1896, p. 5; S. GRAYZEL, The Papa! Bull ... cit., p. 270.
21 J. HoFER, Jobannes von Capestrano, ein Leben in Kampf um die Reform der
Kirche, Innsbruck 1936, p. 110. Hofer osserva che G. da Capistrano manifestò la sua
opposizione al contenuto della bolla, pubblicata da Martino V il 20 sett. 1421, in cui venivano
abrogate le proibizioni che Benedetto XIII aveva emanato contro gli ebrei di Spagna (ASV,
Reg. Vat. 370, ff. 242 v-243 r; F. VERNET, Le pape Martin V ... cit., pp. 379 ss.; M. STERN,
Unkundlicbe Beitrage ... cit., p. 29). Vernet (Le pape Martin V ... cit., pp. 381 ss.), osserva:
«le laconisme cles explications déroute notre envie de savoir ». S. SIMONSHON, History of
the fews ... cit., pp. 28 ss., ritiene che il cambiamento di condotta del papa sia da attribuirsi
alle pressioni che venivano fatte su di lui. Egli respinge la valutazione di Martino come
uomo leggero, o l'ipotesi che desiderasse il denaro degli ebrei. Ma sulla sua accondiscendenza
alle pressioni che gli vennero fatte a proposito dei privilegi concessi agli ebrei non sussi·
stono dubbi. Così, a mo' di esempio, Martino V scrive agli arcivescovi di Tarragona, Valenza
e Gerona, che gli era stato detto che i privilegi concessi agli ebrei avevano destato ontra·
rietà tra la popolazione spagnola. Gli arcivescovi furono autorizzati ad abrogare quet para·
grafi dei privilegi, concessi dal papa, che non si confacevano alla situazione della Spagna.
ASV, Reg. Vat. 354, f. 204 r, 24 apr. 1423.
22 N. FERORELLI, Gli ebrei nell'Italia meridionale, Torino 1915, pp. 65 ss.; O. DITO,
La storia calabrese e la dimora degli ebrei in Calabria, Rocca San Casciano 1916, pp. 204 ss.;
J. STARR, Johanna II and the fews, in « The Jewish Quarterly Review », XXXI (1940-41),
pp. 67-68.
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