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ITALIA JUDAICA - Direzione generale per gli archivi

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40<br />

Shlomo Simonsohn<br />

<strong>per</strong> pranzare, noi continueremo a lavorare ». Giunto il momento del pranzo, <strong>gli</strong> o<strong>per</strong>ai<br />

andarono a mangiare, mentre i due ebrei continuarono a estrarre pietre: sollevandone una<br />

trovarono l'a<strong>per</strong>tura di una grotta. Si dissero l'un l'altro: «Entriamo a vedere, forse troveremo<br />

del denaro ». Oltrepassato l'ingresso della grotta, giunsero a un gran palazzo, costruito<br />

su colonne di marmo, rico<strong>per</strong>te d'oro e d'argento, e davanti all'ingresso videro<br />

un tavolo d'oro, uno scettro e una corona: era la tomba del re Davide; alla sua sinistra<br />

videro la tomba del re Salomone e accanto a questa le tombe de<strong>gli</strong> altri re di Giudea.<br />

Trovarono anche alcune casse chiuse, il cui contenuto chi avrebbe mai conosciuto? I due<br />

uomini tentarono di entrare nel palazzo, ma furono investiti da un'impetuosa corrente,<br />

proveniente dall'a<strong>per</strong>tura della grotta, caddero a terra tramortiti e giacquero fino a sera.<br />

Più tardi sopraggiunse un vento dalla voce umana, che urlava forte: «Alzatevi e uscite<br />

da questo luogo! ». I due ebrei uscirono spaventati e depressi: andarono dal Patriarca<br />

a raccontar<strong>gli</strong> l'accaduto. Questi chiamò il pio e devoto rabbì Avrahàm di Costantinopoli,<br />

uno di coloro che erano soliti piangere e far lutto <strong>per</strong> Gerusalemme, e <strong>gli</strong> raccontò quanto<br />

era stato riferito da que<strong>gli</strong> uomini. Rabbl Avrahàm rispose e disse: «Quelle sono le tombe<br />

della casa di Davide e dei re di Giuda; domani io, tu e questi uomini entreremo e<br />

vedremo cosa c'è là dentro ». L'indomani mandarono a cercare i due ebrei e li trovarono a<br />

letto pieni di paura. Dissero: « No, noi non entreremo là, <strong>per</strong>ché Dio non desidera mostrare<br />

quel luogo a<strong>gli</strong> uomini ». Il patriarca, allora, ordinò di chiudere il varco e vietò di rivelarne<br />

l'ubicazione. Queste cose mi narrò rabbì Avrahàm » 2•<br />

Un viaggiatore cristiano, Felix Fabri, che nel sec. XV visitò la Palestina,<br />

racconta:<br />

« La tomba di Davide è un luogo sant1ss1mo, onorato da tutti, cristiani, ebrei e<br />

saraceni, <strong>per</strong>ché all'interno furono sepolti i profeti e i re santi, Davide, Salomone, Roboamo,<br />

Avià, Assà, Joràm e altri, i cui nomi sono elencati nel Libro delle genealogie di Cristo,<br />

nel primo capitolo del libro di Matteo... Un tempo i frati del Monte Sion inclusero il<br />

luogo tra quelli appartenenti al monastero; in verità esso fa parte della chiesa di Sion,<br />

<strong>per</strong>ché si trova entro quelle stesse mura, a capo della tribuna del coro.<br />

Il sultano tolse le tombe ai frati; <strong>gli</strong> ebrei fecero molte pressioni <strong>per</strong>ché il luogo<br />

venisse consegnato a loro <strong>per</strong> costruirvi sopra una casa di preghiera; ancora oggi cercano<br />

di attenerlo, mentre i cristiani si sono sempre rifiutati di consegnarlo. Il sultano s'informò<br />

sulla santità del luogo: avendo appreso che Davide e <strong>gli</strong> altri re di Gerusalemme, suoi<br />

discendenti, erano stati sepolti là, disse: «Anche noi saraceni consideriamo Davide santo;<br />

come i cristiani e <strong>gli</strong> ebrei crediamo nelle sacre scritture. Né <strong>gli</strong> ebrei, né i cristiani<br />

saranno dunque i padroni del luogo; e noi lo prenderemo <strong>per</strong> noi stessi ». Poi andò a Gerusalemme,<br />

chiuse la porta d'accesso alla chiesa dalla parte interna del monastero, la profanò<br />

distruggendo <strong>gli</strong> altari del Cristo, abbatté le statue scolpite e cancellò le pitture, e, cosa<br />

ancor più abominevole, la trasformò in luogo di preghiera <strong>per</strong> Maometto. Dall'esterno<br />

aprì una porta, attraverso la quale i saraceni possono entrare ogni qual volta lo vo<strong>gli</strong>ano.<br />

Dato che il luogo che sta sopra la cupola a volta della chiesa così trasformata apparteneva<br />

ai cristiani e ai frati, e che un'altra grande e bella chiesa, come già è stato narrato, vi era<br />

stata eretta dal re di Francia - là dove lo Spirito santo era disceso sui discepoli il giorno<br />

della Pentecoste cristiana - il sultano diede ordine di distruggere anche questa chiesa,<br />

2 BENJAMIN DA TunELA, Itinerary, ed. M. N. AnLER, London 1907, pp. 25 ss.;<br />

A. }AARI, Viaggi in Palestina [in ebraico], Tel Aviv 1946, pp. 41 e seguenti.<br />

Divieto di trasportare ebrei in Palestina 41<br />

di abbatterne la cupola e di chiudere l'a<strong>per</strong>tura, <strong>per</strong> impedire ai cristiani di calpestare coi<br />

piedi il tetto a volta della moschea. Così i frati <strong>per</strong>dettero due preziosi luoghi santi, in<br />

conseguenza dei tentativi fatti da<strong>gli</strong> ebrei <strong>per</strong> divenire padroni della parte inferiore del<br />

luogo. Costoro chiedono ancora oggi al sultano la tomba di David, promettendo di pagare<br />

<strong>per</strong> essa mi<strong>gli</strong>aia di talenti. E non fanno ciò solo <strong>per</strong> la devozione e il culto <strong>per</strong> le tombe<br />

dei re santi e <strong>per</strong> la santità del luogo, ma- s<strong>per</strong>ando piuttosto di raggiungere i sarcofagi<br />

dei re e di trovare un tesoro; infatti credono che là siano sepolti i tesori e che sia stato<br />

decretato che appartengono a loro. E spesso vanno là a investigare durante la notte e, a<br />

volte, fanno stregonerie e incantesimi » 3.<br />

Narrazioni analoghe si trovano anche nelle relazioni di altri cnst1ani, viaggiatori<br />

o abitanti a Gerusalemme. Ancora nel 1427, poco prima dell'espulsione<br />

dei francescani, un ignoto pellegrino parla dei tentativi fatti da<strong>gli</strong> ebrei <strong>per</strong><br />

to<strong>gli</strong>ere ai frati le tombe di Davide e dei re, <strong>per</strong> costruire in quel luogo una<br />

sinagoga 4; le varianti di queste narrazioni sono di poco conto; le descrizioni<br />

dei pellegrini e de<strong>gli</strong> abitanti della città concordano pienamente su<strong>gli</strong> elementi<br />

sostanziali. I francescani del monastero del Monte Sion subirono vessazioni<br />

da parte delle autorità musulmane anche dopo il 1428, ne<strong>gli</strong> anni Cinquanta<br />

e Sessanta del sec. XV, quando ai frati vennero portati via altri edifici e terreni;<br />

forse in uno di questi episodi furono nuovamente coinvolti <strong>gli</strong> ebrei di Gerusalemme<br />

5• Ma anche la contiguità tra le proprietà de<strong>gli</strong> ebrei di Gerusalemme e<br />

quelle dei frati dell'ordine francescano contribui a generare controversie 6• Fu<br />

anche proibito a<strong>gli</strong> ebrei di passare attraverso il terreno del monastero francescano<br />

del Monte Sion: se un ebreo avesse osato attraversare la zona proibita<br />

sarebbe stato punito. Un riconoscimento della proibizione di transito fu firmato<br />

nell'aprile 1534 davanti al tribunale musulmano di Gerusalemme. Nel docu-<br />

3 F. FABRI, Evagatorium in Terram Sanctam, ed. C. D. HASSLER, I, Stuttgart 1843,<br />

pp. 251 ss. Brevemente anche nel vol. II, p. 320. Sul viaggio di Fabri cfr. H. F. M.<br />

PRESCOTT, Jerusalem Journey. Pilgrimage to the Holy Land in the fifteenth Century,<br />

London 1954. Cfr. anche M. IsH-SHALOM, Viaggi di cristiani in Terra Santa [in ebraico],<br />

Tel Aviv 1965, pp. 245 e seguenti.<br />

4 Anonimi Libellus Descriptionis Terrae Sanctae, in MARCELLINO DA CIVEZZA, Storia<br />

universale delle missioni francescane, voli. 11, VI, Prato 1881, p. 259. Cfr. J. PRAWER,<br />

Il monastero francescano ... cit., p. 15.<br />

5 Oltre che nel Fabri, la vertenza è ricordata in F. SuRIANO, Il trattato di Terra<br />

Santa e dell'Oriente, a cura di G. GoLUBOVICH, Milano 1900. Secondo Prawer (Il monastero<br />

francescano ... cit., p. 18) la descrizione del Suriano è più fedele di quella di Fabri. Ma<br />

anche Fabri si trattenne sul posto <strong>per</strong> un certo tempo, visitò la chiesa requisita dai<br />

musulmani e i fatti principali da lui narrati non contrastano con quelli di Suriano. Per<br />

tutta la questione cfr. anche L. LEMMENS, Die Franziskaner im Heiligen Lande, I, Die<br />

Franziskaner auf dem Sion (1335-1552), 2a ed., Muenster 1925, pp. 92 e seguenti.<br />

6 G. GOLUBOVICH, Serie Cronologica dei reverendi su<strong>per</strong>iori di Terra Santa, Gerusalemme<br />

1898, p. 22, nota l; L. LEMMENS, Die Franziskaner ... cit., p. 99; G. GoLUBOVICH,<br />

Biblioteca Bio-Bibliografica della Terra Santa e dell'Oriente francescano, n. s., voli. 14, Quaracchi<br />

1921-1936, VI, Croniche o annali di Terra Santa del p. Pietro Verniero di Montepeloso,<br />

I, 1930, p. 88, n. l; J. PRAWER, Il monastero francescano ... cit., p. 16.

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