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ITALIA JUDAICA - Direzione generale per gli archivi

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22<br />

Giuseppe Sermoneta<br />

Il trattatello di Leòn da Modena venne ristampato a Vilna <strong>per</strong> la seconda<br />

volta nel 1886 13• L'editore, si badi siamo nel 1886, <strong>gli</strong> antepone una avvertenza<br />

molto significativa: stia bene attento il grazioso lettore di non usare,<br />

o almeno di consultare un medico prima di usare le rezepten <strong>per</strong> il rafforzamento<br />

della memoria, consi<strong>gli</strong>ate da Lèon da Modena. Sono passati duecentosettantadue<br />

anni da allora, la medicina è progredita e sarebbe veramente <strong>per</strong>icoloso<br />

servirsi di uova di castoro, di becchi di cuculo e di altri stranissimi intru<strong>gli</strong> <strong>per</strong><br />

mettersi in grado di ricordare mi<strong>gli</strong>aia e mi<strong>gli</strong>aia di particolari e <strong>per</strong> attivare le<br />

catene associative che si creano nelle cellule del nostro cervello, evitando così<br />

di servirsi di nodi al fazzoletto 14!<br />

L'avvertenza dell'editore ottocentesco è significativa: e<strong>gli</strong> sa che il breve<br />

testo del rabbino veneto può essere preso sul serio dal pubblico ebraico in Russia,<br />

in Lituania e in Polonia sul finire del diciannovesimo secolo, esattamente come<br />

lo prendevano sul serio il suo autore e il suo pubblico ebraico nella Venezia<br />

del primo Seicento. E, infatti, nel proporre al lettore «tre mezzi fondamentali»,<br />

grazie ai quali si può rafforzare la memoria naturale, oppure si è in grado di<br />

creare una memoria artificiale, Leòn da Modena non troverà nulla di strano<br />

nel propor<strong>gli</strong> l'uso di formule magiche, di apposite preghiere (la prima «via»),<br />

oppure l'uso di farmaci, di tisane e di unguenti (la seconda «via»), oltre naturalmente<br />

- ed è questa la parte fondamentale del trattato - nel presentar<strong>gli</strong><br />

un sistema di minute regole che spiegano il modo di formare i « luoghi mentali<br />

», le « immagini » da porsi nelle case e nelle stanze del cerebro, l'uso di<br />

emblehli, di iniziali e di alfabeti conosciuti e sconosciuti (la terza « via » ), con<br />

lo scopo di creare una catena di associazioni mnemoniche 15•<br />

Ecco dunque Lèon da Modena ripetere con Avicenna e con i medici medievali<br />

che <strong>per</strong> ben ricordare dovremo evitare che il cervello sia umido e che<br />

una secchezza «tem<strong>per</strong>ata» della cavità anteriore del cerebro è d'utilità alla<br />

memoria 16• Evitando di mangiare carne di bue, uova sode, olive e noci, ma<br />

13 Ma'amar Lèv ha-'Arièh ... me-ha Ga'on he-lfakhàm ha-Kollèl Jehudàh 'Arièh ben<br />

Kevòd ha-Ràv rabbì ljl;zàq mi-Modena, Vilna 5646 (1885-1886). Le citazioni che seguono<br />

sono tratte da questa edizione.<br />

14 Lèv ha-'Arièh, ed. Vilna. Avvertenza, p. 6. Ibid., Porta Prima, cap. 6, pp. 12-13:<br />

«Nel libro delle Segullòt di Rabbl Avrahàm Ibn 'Ezrà' leggiamo che l'occhio del volatile<br />

detto Sàl)af, in volgare cucco, e la lingua affumicata di castoro, se verranno appesi al collo,<br />

saranno utili contro la <strong>per</strong>dita di memoria. Ancora: si unga la faccia con grasso di orso ...<br />

E in un libro di un medico es<strong>per</strong>to ho trovato: 'Prendi quattro once di radice di validiana<br />

e quattro di ruta, polverizzale, aggiungendo succo di euforgio... Prendi poi cervello di<br />

anacardo ... , uova di un castoro che non abbia più di due anni... di tutto l'insieme farai<br />

un unguento da spalmare sulla fronte e sulla nuca ... '». Cfr. anche P. Rossi, Clavis<br />

Universalis ... cit., p. 35.<br />

15 Lèv ha-'Arièh, Porta Prima, cap. 4, p. 10: «Dei tre possibili tipi di ausilio <strong>per</strong><br />

la memoria».<br />

16 Lèv ha-'Arièh, Porta Prima, cap. 7, p. 13: «Avvertimenti concernenti farmaci e<br />

medicine». Cfr. P. Rossi, Clavis Universalis... cit., pp. 34-35, che nel trattare del De<br />

omnibus ingeniis augendae memoriae di Giammichele Alberto da Carrara rimanda alle fonti<br />

Aspetti del pensiero moderno nell'Ebraismo italiano 23<br />

soprattutto tenendo la testa ben co<strong>per</strong>ta, e mangiando ogni mattina a colazione<br />

una fetta di pane intinta nell'olio, potremo assicurare un <strong>per</strong>fetto funzionamento<br />

e il massimo rendimento delle nostre capacità mnemoniche.<br />

Se poi vorremo rischiare - e qui Leòn da Modena, seguendo il buon<br />

senso e ripetendo contemporaneamente una vecchia tradizione medievale, ci<br />

invita alla massima cautela - potremo crearci una memoria forte ed efficiente<br />

mangiando un occhio di cuculo, appendendoci al collo una lingua di castoro<br />

affumicata, ungendoci la fronte con latte e grasso di orsa, e bevendo ogni mattina<br />

un filtro in cui siano mescolati, dopo essere stati macinati alla <strong>per</strong>fezione, validiana,<br />

ruta, estratto di euforgio, cervello di anacardo e testicoli di castoro 17•<br />

Ma, naturalmente, scopo fondamentale del testo di Leòn da Modena è<br />

quello di esporre le ben note teorie e i ben noti sistemi pratici, classici e medioevali,<br />

grazie ai quali l'alunno o il lettore potranno ricordare fino a cinquemila<br />

particolari; lo stesso Leòn, pur essendo scettico sull'attendibilità della notizia,<br />

ha sentito dire che con questi sistemi c'è chi è giunto a crearsi una memoria<br />

artificiale composta da ben ottantamila e più elementi particolari 18•<br />

medievali della teoria dell'umido e del secco, utili e nocivi alla memoria proporzionalmente<br />

al tem<strong>per</strong>amento medio. Leòn da Modena mette in guardia il lettore, esortandolo ad evitare<br />

l'uso dei farmaci <strong>per</strong> il rafforzamento della memoria; ma anche qui nulla di moderno<br />

nelle citazioni: la fonte di cui si serve e l'identico consi<strong>gli</strong>o hanno origine nei trattati<br />

di mnemotecnica medievali. Cfr. Lèv ha-'Arièh, Porta Prima, cap. 7, p. 13: «quindi, nel<br />

fare uso di quei farmaci, nell'ingerirli e nel preparare de<strong>gli</strong> unguenti non vi vorrò seguire.<br />

Preferisco mettervi in guardia, piuttosto che consi<strong>gli</strong>arli. Per la vostra memoria, <strong>per</strong> la<br />

vostra salute e il vostro bene non fatene uso - potreste mettere in gran <strong>per</strong>icolo la parte<br />

mi<strong>gli</strong>ore del corpo -. Ne abbiamo visti tanti, e tanti ne ho conosciuti che hanno <strong>per</strong>so<br />

la testa, divenendo folli e malati <strong>per</strong> aver ingerito simili medicine, o hanno addirittura<br />

<strong>per</strong>so la vita da giovani (allude al fi<strong>gli</strong>o?). Ciò dipende dal fatto che è praticamente<br />

impossibile preparare una medicina o un unguento che sia esattamente calibrato con il<br />

tem<strong>per</strong>amento fisico del cervello del paziente. Se come conseguenza dell'uso della medicina<br />

o dell'unguento, il cervello si asciuga troppo o se si forma un eccesso di umidità, il paziente<br />

può impazzire o addirittura morire ». Si confronti ora il brano analogo, riportato dal Rossi<br />

in appendice al suo lavoro (ibid. app. n. l, p. 265): «alia est memoria artificialis et ista<br />

est duplex, quia quaedam est in medicinis et emplastris cum quibus habetur et istam<br />

reputo valde <strong>per</strong>iculosam quoniam interdum dantur tales medicinae dispositioni hominis<br />

contrariae - interdum su<strong>per</strong>fluae et in maxima cruditate qua cerebrum ultra modum<br />

dessicatur et propter defectum cerebri homo ad dementiam demergitur ut audivimus et<br />

vidimus de multis ». Il brano è estratto dal Liber ad memoriam confirmandam di Raimondo<br />

Lullo: il parallelismo con le frasi di Leòn da Modena ci <strong>per</strong>mette di formulare l'ipotesi<br />

che nella fonte diretta da cui quest'ultimo ha tratto il brano, accanto alla mnemotecnica<br />

classica (la mnemotecnica dei loci), fosse presente almeno parzialmente l'altro ramo della<br />

mnemotecnica, quello fondato sulla logica combinatoria del Lullo (dr. nota 11).<br />

17 Cfr. nota 14.<br />

18 Lèv ha-'Arièh, Porta Seconda, cap. 5, p. 24: «tra i filosofi es<strong>per</strong>ti in questa<br />

disciplina (l'arte mnemonica) ce n'era uno che si gloriava dichiarando di essere in grado<br />

di arrivare (a fissare nella mente) più di ottantamila loci, cosa che io considero vana.<br />

Né proporrei a nessuno di affaticare l'intelletto sino a quel punto: <strong>per</strong>derebbe i suoi giorni.<br />

Piuttosto credo che cinquecento loci - buoni e belli - divisi in cinque categorie,

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