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ITALIA JUDAICA - Direzione generale per gli archivi

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70 Michele Luzzati<br />

fortuna di rintracciare 11• L'analisi di questa filza, sia <strong>per</strong> quanto riguarda la<br />

storia dell'ultimo <strong>per</strong>iodo del prestito feneratizio, sia <strong>per</strong> quanto riguarda la<br />

demografia, è risultata essenziale ai fini della presente esposizione.<br />

Per addivenire alla reclusione nel ghetto di Firenze di tutti <strong>gli</strong> Ebrei<br />

dello Stato, il Governo granducale, a partire dal 1570, si rifece alle disposizioni<br />

pontificie che suggerivano la segregazione de<strong>gli</strong> Ebrei dai Cristiani. Ma esse<br />

non potevano essere applicate contemporaneamente a tutti <strong>gli</strong> Ebrei <strong>per</strong>ché<br />

alcuni di costoro, i feneratori, godevano di capitoli che li avrebbero messi al<br />

sicuro dall'obbligo della segregazione almeno fino alla scadenza. Il governo<br />

ricorse allora alla s<strong>per</strong>imentata prassi di denunciare i prestatori <strong>per</strong> violazione<br />

dei capitoli, col fine di arrivare alla denuncia dei capitoli stessi ed alla cancellazione<br />

dei privilegi dei prestatori, che sarebbero stati così assimilati a tutto<br />

il resto della popolazione ebraica. In questo quadro e in questa prospettiva il<br />

governo dette il via ad un'unica grande indagine su<strong>gli</strong> Ebrei dello Stato, che<br />

era al tempo stesso conoscitiva e inquisitiva, richiedendo ai giusdicenti locali sia<br />

di informare sull'entità de<strong>gli</strong> insediamenti ebraici nell'area di loro giurisdizione,<br />

sia di procedere all'inquisizione sull'attività dei presta tori 12•<br />

11 ARCHIVIO DI STATO m FIRENZE [d'ora in poi ASF], Magistrato Supremo, filza 4450.<br />

Si tratta del « Processo contra li hebrei che nel dominio di S. A. stavano et habitavano<br />

di continuo che hoggi è stato lor prohibito » che il Cassuto (Gli Ebrei ... cit., p. 109, nota)<br />

aveva trovato citato in ASF, Magistrato Supremo, filza 4449, c. 98 r, e che dichiarava<br />

di non esser stato in grado di rintracciare. In realtà nell'inventario manoscritto del fondo<br />

Magistrato Supremo il n. 4450 è aggiunto da mano diversa da quella delle elencazioni precedenti,<br />

forse quella di Anna Maria Enriques Agnoletti, caduta tragicamente nel 1944. Il<br />

«Processo » fu presumibilmente ritrovato dopo il 1918, anno della pubblicazione del volume<br />

del Cassuto, e collocato correttamente alla fine della serie, subito dopo la filza 4449, ad esso<br />

strettamente connessa e ampiamente utilizzata dal Cassuto. Per quanto mi consta nessuno<br />

si è accorto che la filza che il Cassuto aveva invano cercato era ricomparsa ed era stata<br />

regolarmente segnalata nell'inventario del fondo Magistrato Supremo. Ancora nel 1959<br />

essa era citata esclusivamente sulla base del Cassuto (cfr. G. LASTRAIOLI, Israele a Empoli<br />

nei due secoli della Rinascenza, in « Bullettino storico Empolese », III, 1959, p. 456).<br />

12 U. CAssuTo, Gli Ebrei ... cit., pp. 107-117. Come si è avvertito (cfr. nota precedente)<br />

il Cassuto si avvale della filza 4449. Magistrato Supremo, oltre ad essa si tiene qui<br />

presente la filza successiva, 4450, il cui contenuto sommario è il seguente: c. l r: lettera<br />

di Carlo Pitti al Granduca del 26 settembre 1570 (già pubblicata da U. CASSUTO, Gli<br />

Ebrei ... cit., p. 395, da ASF, Magistrato Supremo, 4499, c. 98 r); cc. 2 v-5r: decreto «sopra<br />

li hebrei » del 26 settembre 1570, pubblicato il 3 ottobre 1570 (cfr. U. CASSUTO, Gli Ebrei ...<br />

cit., pp. 110-1 11), edito in L. CANTINI, Legislazione toscana, VII, Firenze 1803, pp. 253<br />

e seguenti; cc. 8 r-10 r: memoriale su<strong>gli</strong> Ebrei di Carlo Pitti al Granduca del 13 agosto 1570;<br />

c. 10 v: appunti di Carlo Pitti in data 18 e 20 agosto sull'approvazione da parte di Cosimo<br />

e di Francesco del decreto « sopra lì hebrei »; cc. 12-40 v: costituti dei rappresentanti di<br />

alcuni banchi ebraici, 19-22 lu<strong>gli</strong>o 1570; cc. 46-87 v: varie «fedi » di Cristiani a discarico<br />

dei gestori dei banchi, raccolte fra il 29 giugno e il 10 agosto 1570; cc. 88-138: risposte<br />

dei giusdicenti locali alla richiesta del Magistrato Supremo di racco<strong>gli</strong>ere le do<strong>gli</strong>anze della<br />

popolazione contro <strong>gli</strong> Ebrei e d comunicare l'entità della popolazione ebraica; cc. 140-171:<br />

memoriale di Carlo Pitti dell'8 agosto 1570 e « sunto di scrittura et authorità de i canoni et<br />

scrittori sacri circa il prohibire a i Giudei il prestare ... et circa il levar via li giudei et che<br />

Dal prestito al commercio: <strong>gli</strong> ebrei dello Stato Fiorentino nel secolo XVI 71<br />

Dalla documentazione raccolta con sufficiente scrupolo dal governo centrale<br />

emerge il quadro che verrò rapidamente esponendo nelle sue linee essenziali.<br />

Nel 1570 lo Stato fiorentino contava soltanto 710 Ebrei, fra maschi e femmine,<br />

adulti e bambini, e poco più di 130 fami<strong>gli</strong>e. Nessun insediamento su<strong>per</strong>ava<br />

le cento unità: si andava da un massimo dl 94 a Pisa (Firenze era dunque<br />

la seconda, non la prima città ebraica dello Stato) a un minimo di 8 a Colle<br />

V aldelsa. Il quadro è ancor meno confortante se si fa il paragone con il resto<br />

della popolazione.<br />

Il numero de<strong>gli</strong> abitanti dello Stato fiorentino <strong>per</strong> il 1570 non ci è noto;<br />

<strong>per</strong> un confronto con la popolazione ebraica del 1570 il censimento più vicino<br />

utilizzabile ai nostri fini è quello del 1562 13• Dato che è presumibile che da<br />

quell'anno al 1570 la popolazione toscana abbia conosciuto un sia pur lieve<br />

icemeto, ma dato che è altrettanto presumibile che alcuni Ebrei siano sfug­<br />

gltl al nlevamento del 1570, ritengo grosso modo legittimo accostare le cifre<br />

della popolazione totale del 1562 a quelle della popolazione ebraica del 1570.<br />

Nello Stato fiorentino <strong>gli</strong> Ebrei, presenti in 22 località 14, sarebbero stati<br />

dunque 710 su di una popolazione totale di 556.459 abitanti, cioè 1'1,25 <strong>per</strong><br />

mille, distribuiti nel modo schematizzato nella tab. l (p. 72).<br />

Per ciò che riguarda la composizione dei fuochi e la media delle <strong>per</strong>sone<br />

<strong>per</strong> fuoco, essa può oscillare, considerati alcuni problemi particolari, fra 4,896<br />

e 5,248 <strong>per</strong> fuoco. La media inferiore si ottiene se si considerano «fuochi »<br />

dodici unità rappresentate da alcuni garzoni sarti ebrei che a Firenze vivevano<br />

presso padroni cristiani, ma « ebraicamente », in stanze separate. La media<br />

più alta si ottiene se non si prendono in considerazione queste dodici unità e se<br />

non conversino coi Christiani »; c. 172 r: «Nota di tutti li hebrei che habitano nello Stato<br />

di S.A. »; c. 173: «Numero delle boche delli hebrei di Firenze »; cc. 177-246: fedi lettere<br />

e o;;t!tui di iusdienti locali e di privati contro <strong>gli</strong> Ebrei, relativi sia a<strong>gli</strong> abu'si nelle<br />

attlvlta d1 prestlto, s1a alla frequentazione dei Cristiani, lu<strong>gli</strong>o-settembre 1570. Le carte non<br />

citate sono bianche o recano soltanto indicazioni di indirizzi. Sul Magistrato Supremo cfr.<br />

G. PANSINr, Il Magistrato Supremo e l'amministrazione della giustizia civile durante il<br />

Principato mediceo, in «Studi senesi », LXXXV (1973), pp. 283-315, in particolare p. 286,<br />

<strong>per</strong> le competenze in materia di Ebrei.<br />

13 L. DEL PANTA, Una traccia di storia demografica della Toscana nei secoli XVI­<br />

XVIII, Firenze 1974, p. 34 e passim.<br />

14 Sia <strong>per</strong> il numero delle bocche (secondo le autorità fiorentine - cfr. ASF, Magistrato<br />

Supremo, filza 4450, c. 173 v - esse sarebbero state 712; secondo i miei calcoli<br />

710) che <strong>per</strong> le . località . vi è qualche lieve differenza fra i dati riassuntivi ufficiali (ibid.:<br />

c. 172) e quelli che riSultano dalle indagini dei singoli giusdicenti locali. Così l'unico<br />

ebreo risultante ad Arezzo (ibid., c. 123 r) era un sarto di Casti<strong>gli</strong>one Fiorentino che si<br />

era limitato a prendere in affitto una bottega nella città ma continuava a risiedere a<br />

Casti<strong>gli</strong>one ove era regolarmente censito (ibid., c. 138). Per c;nverso i dati riassuntivi ufficiali<br />

raggruppano sotto San Giovanni Valdarno 3 3 Ebrei (ibid., c. 172 r), mentre il Vicario della<br />

località aveva specificato che essi erano 24 a San Giovanni Valdarno e 9 a Montevarchi<br />

(ibid., c. 109 r).

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