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ITALIA JUDAICA - Direzione generale per gli archivi

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ROBERTO BONFIL<br />

RIFLESSIONI<br />

SULLA STORIOGRAFIA EBRAICA IN <strong>ITALIA</strong><br />

NEL CINQUECENTO<br />

La scarsità della produzione storiografìca de<strong>gli</strong> ebrei nel <strong>per</strong>iodo precedente l'epoca moderna è un fatto acquisito. Così, pure, è fuori di dubbio il fatto che quella scarsità ebbe una notevole eccezione nel Cinquecento, anzi, nel Cinquecento<br />

italiano. In quel secolo, infatti, furono composte non meno di dieci o<strong>per</strong>e di argomento storico, sette delle quali in Italia, o quantomeno nell'area di cultura italiana 1• Problema a<strong>per</strong>to è quello dell'interpretazione del fenomeno. Secondo taluni, la scarsità della produzione storiografìca è chiaro indice di una<br />

fondamentale assenza d'interesse <strong>per</strong> questo ·genere di attività letteraria, assenza<br />

che sarebbe da mettere in stretta correlazione con la peculiarità della mentalità ebraico-medioevale, dominata da interessi di carattere halakhico (dottrinale-giu ridico) e liturgico-devozionale. Seguendo questa linea interpretativa, si dovrebbe vedere nell'apparizione di o<strong>per</strong>e di storiografìa ebraica una specie di deviazione eccezionale dalle linee direttrici che guidavano <strong>gli</strong> interessi intellettuali della società ebraica medioevale, deviazione che dovrebbe a sua volta essere messa<br />

in correlazione con una serie di fatti contingenti carichi di straordinari stimoli di particolare intensità. Quindi, come le cronache ebraiche dell'epoca delle Crociate o il Libro della Tradizione di Abrahàm Ibn Daùd, sarebbero espressione<br />

di una presa di coscienza delle eccezionali condizioni della diaspora ebraica nel<br />

sec. XII, così pure la «ricchezza » della produzione cinquecentesca dovrebbe essere espressione di una presa di coscienza analoga. Come fattori costitutivi di<br />

1 Le sette o<strong>per</strong>e «italiane », alle quali si fa riferimento, sono: Sèder Elyàhu Zutà'<br />

(L'ordine minore di Elia) e Sippurè Venezia (Cronache veneziane) di Elia Capsali; Divrè<br />

ha-jamìn le-malkhè ?,arefàt u-malkhè Bèt Otomàn ha-Togàr (Storia dei re eli Francia e dei<br />

sultani turchi ottomani) e 'Èmèq ha-Bakhàb (La valle delle lacrime) di Josèf ha-Cohèn;<br />

Consolaçam as tribulaçoens de Israèl eli Samuel Usque; Shalshèlet ha-Qabbalàh (Catena<br />

della tradizione) eli Ghedaliah Ibn Yahìa' (Jachia); Méòr 'Enayim (il lume de<strong>gli</strong> occhi) di<br />

Azariàh de' Rossi. Per un primo orientamento su questi lavori si rinvia il lettore alle note<br />

apposte al terzo capitolo dell'o<strong>per</strong>a: Y. H. YERUSHALMI, Zakhòr; Jewish History and<br />

Jewish Memory, Seattle-London 1982 [trad. it.: Zakhòr: storia ebraica e memoria ebraica,<br />

Parma 1983].

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