ITALIA JUDAICA - Direzione generale per gli archivi

52 Shlomo Simonsohn
Due giovani te desc h i, Rabb ì Ka l man e i l suo co ll ega Rahb ì David C o h èn,
l o an darono a trovare ne ll a sua residenza in Turc h ia e g l i raccontarono d e ll e
disgrazie c h e avevano co l pito g l i e brei di G ermania e d'Ita l ia: i perseguitati
avre bbero vo luto ri f ugiarsi a Gerusa l emme, ma «ora è stata emessa una l egge
persecutoria e non si l ascia passare nessun e b reo; sono smarriti e con f usi ne l
paese dove vivono e i l mare è c h iuso d avanti a l oro ». M a si erano resi conto
c he era possi bi l e raggiungere l a Pa lestina anc h e per via di terra, attraverso l a
Turc h ia, dove l e cond izioni d eg l i e brei erano mo l to mig l iori d i que ll e c h e
regnavano in Germania.
Abramo Sar f ati d ecise di rivo l gere un appe ll o ai f rate ll i oppress1, mvitan­
do l i a venire in Turc h ia. Ch i avesse vo l uto, av;r@!Db e potuto poi raggiungere
Gerusa l emme via terra. Ecco a l cuni b rani d e lla ltt era d e l Sar f ati:
« ... Sono già più di dieci anni che abbiamo udito notizie dei nostri fratelli della
nostra Diaspora ... in Germania e nell'Italia di Roma, si sono levati contro di loro i frati,
i preti e i sacerdoti che profanano il Nome di Dio, a causa degli avvenimenti svoltisi sul
Monte Sion, una fossa maleodorante, un inferno spalancato. Costoro tremavano, gridavano
a: gran voce con malanimo cercando di rovesciare tutto e minacciavano, dicendo: accumu­
lt!temo su di loro (accuse) maligne ... È stata sparsa una voce ... gli ebrei hanno comprato
il monte della casa di Siòn, hanno offeso la casa e l'altare, hanno fatto cose abominevoli
non vergognandosi di acquistare la tomba, la pietra, la stele e la casa intera... frati
e preti dicono ... i criminali ebrei che si ribellano al nostro re, il messia, e contro il nostro
Dio, hanno fatto vendetta comprando il cimitero; ... (levano) un grido di guerra ... uccidere,
distruggere tutti gli ebrei ... Certo, hanno ordinato illegalmente al capitano della nave di
comportarsi malvagiamente, dandogli libertà di compiere danni e distruzioni, (cioè) di gettare
in mare ogni ebrei che si trovi in viaggio diretto a Gerusalemme. Lungo questo tempo
abbiamo sentito ripetere queste cose da più di dieci anni ... e nessuno va o viene e cerca
di chiedere la pace di Gerusalemme ... ».
Per tutte queste ragioni Abramo Sar f ati raccomanda ai l ettori de ll a missiva
di transitare per l a Turc h ia, raggiungendo Gerusa l emme per via di terra. La
lettera contiene imprecisioni e d esagerazioni: tra l 'a l tro racconta c h e ag l i e b rei
te d esc h i è stato vietato di riunirsi a pregare in numero pari o superiore a
dieci, di recitare l o Shemà' o d i stu d iare l a T oràh in pu bbl ico. Le notizie su ll a
Germania e sui f atti d i Gerusa l emme erano giunte a Sar f ati da l ontano, e,
come acca de in questi casi, si erano gon fi ate per via. A nc h e l 'or d ine d ato ai
capitani d e ll e navi d i gettare in mare g l i e b rei d iretti a Gerusa l emme, non
corrisponde a quanto ci è noto a proposito d e ll 'editto d e l papa e d e ll e d isposizioni
emesse da ll e autorità d i Venezia e di Napo l i. Il c h e non esc l u d e c h e
maggior esattezza tra gli anni 1453-1460). Graetz corregge la data summenzionata nella
lettera secondo la quale sarebbe stata scritta dieci anni dopo gli avvenimenti di Gerusalemme
e cerca di leggere «venti anni ». Ho esaminato la fotocopia del manoscritto e in due
punti è scritto chiaramente «già più di dieci anni »: non c'è dunque motivo di correggere
il testo. Le motivazioni del Graetz furono rifiutate dagli storici che tornano sulla questione;
cfr. I. PRAWER, nell'articolo cit. alla nota l, che si sofferma sull'argomento.
Divieto di trasportare ebrei in Palestina 53
ci f urono cas1 m cui i capitani de ll e navi andarono mo l to a l d i l à d e l l ecito
ne ll 'eseguire l e disposizioni stabi l ite da ll e autorità.
Non a bb iamo notizie su l rinnovo de ll a proib izione de l 1429 ne ll a secon d a
metà d e l sec. XV. Il d ivieto di trasportare e bret d ecretato d a Alf onso d' Aragona,
re di Napo l i e d i Sici l ia, intorno a l 1455, o giù d i fi, c h e impe d iva di partire per
Gerusa l emme senza autorizzazione, è stato spiegato con motivi economici e non è
asso l utamente l egato a ll a proi b izione d e l 1429. Superata l a questione economica,
i l re permise ag l i e brei di Sici l ia d i partire a ll a vo l ta di Gerusa l emme in
gruppi d i non più d i otto persone 49• Ne ll o stesso . anno . 14?5 u emisario d e ll a
comunità e b raica di Gerusa l emme, Abramo Lev1, f u mv1ato m Ita l ia e ne ll e
iso l e d e l Mediterraneo. Tra l 'a l tro giunse a C or f ù, c h e era sotto i l d ominio
di Venezia: qui l e autorità g l i sequestrarono i documenti e l i b ruciarono :
Per quanto concerne i suoi viaggi, nei documenti c h e ne d anno not1z1a non s1
f a menzione né d i d i ffi co l tà, né de l d ivieto d i viaggiare su navi cristiane.
Ma vi è ricordata una nuova espu l sione dei f rancescani d a l M onte Sion, avvenuta
poco tempo prima, ne l 1452. Quest 5 vo l ta, , comunque, no . n . f d ata l a responsabi
l ità ag l i e b rei d i Gerusa l emme , ma l eco de ll a pro1 b 1z1one, a l meno per
quanto riguar d a i l trasporto deg l i ebrei . in Pa!estina . on navi . vene;tane, si
percepisce ancora ne ll a l ettera d e l 1488 d1 Rabb t Ovadta da ertmor? . Certo
non è d a esc l u d ere c h e l a proi bizione sia stata rinnovata p1ù tar di, durante
i l sec. XV, a l meno d a ll e autorità d i Venezia, ma fi nora non sono stati trovati
documenti c h e l o attestino c h iaramente 52•
Gl i avvenimenti d i Gerusa l emme de l 1428 acca dd ero su ll o s f on d o d ei rapporti
e de ll a tensione tra l e tre re l igioni: l 'odio c h e i . f r. ancescni nutrian
per g l i eb rei; l a cond izione d eg l i ebrei n ll 'Erop cnst1an; 1 rpport1 d 1
Martino V con g l i e b rei; i l movimento d1 emtgraztone degh ebre1 veso l a
Pa l estina e verso Gerusa l emme, l a città santa. Motivi tutti d irettamente mtrecciati
ne l succed ersi dei f atti c h e si svo l gono d inanzi a noi. Il l oro svi l uppo e
l e conseguenze c h e ne derivarono testimoniano su ll a comp l essità d eg l i avvenimenti
e d ei rapporti c h e caratterizza l a storia d eg l i e b rei in Ita l ia ne l seco l o XV.
49 ARCHIVIO DI STATO DI PALERMO, Real Cancelleria, 77, c. 159 r; ibid. , Protonotaro del
Regno, 48, c. 236 r; B. e G. LAGUMINA, Codice diplomatico dei giudei di Sicilia, voli. 3, Palermo
1884-1909, I, pp. 573 e seguenti.
50 A NEUBAUER Sulle dieci tribù ed i Benè Moshèh [in ebraico], in « « Kòvez 'al Jàd »,
IV (1888): pp. 45 ss.; J. PRAWER, Sul testo delle lettere da Gerusalemme del '400 e '500,
[in ebraico], in « Yerushalaim », I (1948), pp. 139-159; ID., Il monastero francescano ...
cit., p. 19.
. . . Ob d" h'
51 OvADIA' DA BERTINORO, Epistola I (1488), ed. m NEUBAUER, Zwez Brzefe a 1a s
aus Bartenuro, in « Jaltrbuch fiir die Geschichte der Juden und des Judentu : ns », II (1863),
pp. 193-270, p. 219; A. }AARI, Igr6th ... cit., pp. 98-142; H. GRAETZ, Geschzchte ... ot., VIII,
pp. 439 e seguenti.
. . . . . .
52 II Prawer nell'articolo già citato ritiene che la prmb1z10ne di trasportare ebrei m
Palestina fu rinnovata dopo i disordini avvenuti a Gerusalemme nel 146, quand venne
distrutta la Cappella del Santo Spirito e i francescani di Gerusalemme subirono altrl danni,
dei quali furono nuovamente incolpati gli ebrei.