ITALIA JUDAICA - Direzione generale per gli archivi

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Re;zata Segre
e i consoli cittadini si rivolgono al Sirleto per otteere
al po ?; efice
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iubileo per quanti assistano a prossimo a
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b ttesimo 1 venti e re1 . a
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· li . N sre va rettenuto nelle mdulgentle » « et a
cardmale tag a corto. « .
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ristretto la mano in questo partlcular » .
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In realtà al Sirleto gli effetti scenografici ed ed1f1cant1 dee conversiOni
stavano ben poco a cuore: quello che più di
_ . gni . altra cosa . li premeva era
che la Chiesa recuperasse intatti i suoi valori origmarl ed auntlcl. La norn:a he
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limitava i battesimi al sabato di Pasqua e di Pentecost ovev esser m es-
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ibilmente ripristinata; e il fatto che i gentiluomini senesl non v partecipassero
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sem ra aver o asc1a
. to del tutto insensibile. Questo suo atteggiamento appare
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riflesso nelle considerazioni del suo più vicno _ e fedele colla oratore, urzlo e
Franchi, rettore della Casa dei catecumeni d1 Roma:
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« Né s1 asc1 persua t; re : · . ·:· li
· d V s mma a far altro battesimo da qua a Pasqua, acciò
non se interrompino per rlspettl parucular
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uso per mo t1 an
ni adietro con mo ta ae ca 10ne
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Chiesa de' quali sacn Istltutl non u Ito c e
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ne habia a esser tenace »
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. tituti antichi che già si sono riposti in
del popu Ì o et esultatione della Santa
d b' h v s mma amicissima dell'antiqmtà, non
Rispondenza nell'ascetico cardinale protettore dei catecum ni . tr vava ance
un «antico costume della Casa », che il rettor de . Franl gudlc :::::
nevolissimo »" quello di «sequestrare » le mogh del neo tl, c e Sl r
di seguire nella conversione i mariti, « acciò si possi _ no eshortare e prsuaere
in luogo libero senza che siino dissuasi dai loro hebrel » 39 . Quello che
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il pre ao
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chiama « luogo libero » era in realtà una camera stretta n: ente sorveg ata, e a
uale la persona veniva rinchiusa dopo essere stata trascmata a forza fuori el
hetto 4o _ E l'esercizio di questa violenza, se poteva essere forn : a!mente sa : t
in territorio pontificio, rischiava di suscitare proteste, o ddmttu con lttl
di lomatici, se esteso ad altri Stati italiani. Quale f ? ss . a proc ura _ usat
o possiamo ve ere
l p · d dal piano di battaglia che fra Dwmg1 Costac1aro, mqul­
36 Vicario a G Sirleto Benevento, 28 giugno 1569; catecumeni di Benevento a
G. Sirleto; consoli città di B t; nevento a G. Sirleto, entrambe datate Benevento, 29
gmgn 7 G
.
I{oma, ug
1569 BAV Vat. Lat. rispettivamente a ff. 21 r-22 r, 3 r, 14 r. . .
' sirlet ai consoli e città di Benevento; G. Srrleto al vicariO, entram e atate
b d
5 i li 1569 ibid Val Lat. 6946 rispettivamente a ff. 138 r, 138 v. Cfr. : mche
o ,
d l di l Paleoti a Carlo ' Borromeo per l'inflazione di indulgenze m P.
le proteste e car na e
PRoDI Il cardinale ... cit., Il, p. 132·
a Curzio de Franchi a G. Sirleto, Napoli, 27 gennaio ,
.
· 1582 BA v Vat Lat 6194
. '
· ·
264 r Per notizie sul de Franchi e i motivi del suo soggi rno a r-:rapoli, c r.
t I,
E IO, Bnsignore Cacciaguerra: un mistico senese nella Napolt del Cmquecento,
Milano-Napoli 1965, pp. 33-34.
. · V L 6194
3 9 C. d€ Franchi a G. Sirleto, Napoli, 27 gennaio 1582, BAV, at. at. ,
parte I, f. 264 r.
40 G. SERMONETA, Tredici giorni ... cit., p. 300.
.
f '
Il mondo ebraico nei cardinali della Controriforma 131
sitore di Firenze, delinea nel 1583 al Sirleto a proposito di un neofita di
eccezione:
« di subbito ch'io havrò aviso del batesimo di mastro Vitale, io levarò dal ghetto
de' giudei tutta la famiglia, la metterò in casa de gentilhuomini e qui io non mancarò
con quello che me darà il Signore Dio di persuaderla alla fede catollica e mandarla poi
costà a battezzare » 41•
In questo caso il governo granducale collaborò e il neofita, assunto il nome
di Vitale de' Medici, si dava a un attivo e minaccioso proselitismo, suscitando
gravi e non incruenti disordini 42 • Se era stato seguito nella sua nuova vita
dai figli maschi, l'ex rabbino non lo era stato né dalla moglie (« più che mai
persevera nella sua perfida ostina tione », egli si lamentava), né dalle figlie. La
minore era «stata tenuta in casa di Loro Altezze molti mesi » prima di cedere;
ma la maggiore era così inflessibile da indurre lo stesso pontefice a disporne
l'internamento in un monastero, dove «il diavolo » che la dominava sarebbe
stato finalmente sconfitto 4 3 •
41 D. Costaciaro a G. Sirleto, Firenze, 27 marzo 1583, BAV, Vat. Lat. 6195,
parte I, ff. 100 r-101 r. Su questo personaggio, cfr. F. PARENTE, Il confronto ideologico ...
cit., pp. 324-325, che riporta anche brani di sue prediche tenute agli ebrei per la loro
conversione. A descrivere i sistemi spicci usati dal Costaciaro per convincere gli ebrei a
battezzarsi era stato quasi tre lustri prima il segretario del Sant'Uffizio di Ancona: «Si
deve advertire la importanza de tanto sachamento del baptismo in che si conferisce aciò
poi non si usi in mala parte tanta dignità, sì come oggi si vede per experientia. È occorso
adunque che una femina grecha, madre di una meretrice, andò dal sr rev. vicario del revmo
monsr nostro vescovo, al quale disse havere uno hebreo nella sua casa, che voleva
baptizarsi. S. sria Revma, veduto il cativo mezzo, con molta prudenza et zelo christiano
ordinò che fussi condotto da S. s n a Revma, et comparso et interrogato, lo esortò andar
a Roma a presentarsi alla venerabile Archiconfraternita ... ; parve che questa cosa non
molto la sodisfacesse, ma partito, se ne andò dal revdo p. Predicatore, persona molto da
bene e litterata di Santo Francesco, nominato mastro Dionigi Costaciaro regente, il quale,
mosso da carità et per far cosa grata a Dio, si offerse maestrarlo et insegniarlo. Cosi ne
sopragiunsero doi altri, di modo che in doi dominiche passate si baptezorno nella istessa
chiesa di S. Francesco et li con molta sollennità furno abracciati ». Vincenzo Regio a
G. Sirleto, Ancona, 30 aprile 1569, BAV, Vat. Lat. 6184, parte I, f. 172 r.
4 2 Nunzio Valeria Corbara a Tolomeo Gallio, cardinale di Como, Firenze, 6 novem­
bre 1583, ASV, Segreteria di Stato. Nunziatura di Firenze, reg. 8, f. 142 r; Firenze, 7
aprile 1584, ibid., f. 235 r: all'uscita dalla predica del giovedì santo a San Benedetto,
Vitale era stato gravemente ferito al collo, « si stima che sian stati giudei ». Delle sue
Omelie fatte alli Ebrei di Firenze nella Chiesa di Santa Croce, appena apparse «In Firenze,
Nella Stamperia de' Giunti, 1585 », cosi parla Vitale al cardinale Sirleto in una lettera,
datata Firenze, 3 agosto 1585: « ... puotere mostrare a' peccatori la via della penitenza,
et questo per mezo delle Sacre Lettere. Però ho fatto in ciò alcune fatiche, pigliando
occasione di fare ragionamenti publichi et agli hebrei et agli cristiani per salute dell'anime
loro. Questi miei ragionamenti, persuaso, anzi violentato dagli amici, l'ho messi
fuora alla stampa per pubblica utilità », BAV, Vat. Lat. 6195, parte II, f. 866 r. Cfr.
F. PARENTE, Il confronto ideologico... cit., p. 325.
43 Sulle varie fasi dell'operazione di conversione della famiglia, che si protrae per
tutto il 1583, BAV, Vat. Lat., 6946, ff. 368 v-369 r, Roma, 28 maggio 1583 : Vat. Lat.