Paesaggi Archeologici della Sicilia Sud-orientale - La Sicilia in Rete
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Marilena Far<strong>in</strong>a<br />
scal<strong>in</strong>ata che partiva dalla corte; qui si aprivano, <strong>in</strong>vece, le vecchie prigioni feudali 4<br />
e forse una piccola chiesetta (palat<strong>in</strong>a?) dedicata all’Immacolata Concezione 5 , oggi<br />
demolita per far posto al palmento (fig. 72a-b).<br />
L’<strong>in</strong>gresso attuale <strong>della</strong> basilica è sul versante settentrionale del grande «baglio»,<br />
a destra <strong>della</strong> grande scala che portava al piano residenziale. Le manomissioni<br />
sono radicali e difficilmente si possono recuperare i vari momenti dell’assetto<br />
architettonico complessivo cui pur fugacemente accennano le fonti d’archivio e gli<br />
eruditi locali.<br />
L’<strong>in</strong>solito <strong>in</strong>grottamento cultuale è stato a lungo trascurato dalla letteratura<br />
odeporica forse perché isolato rispetto alla teoria dei numerosi abitati rupesti che<br />
<strong>in</strong>teressano le tante cave degli Iblei. Lo stesso Jean Hoüel, che nella seconda metà<br />
del XVIII secolo percorre la pedemontana da Spaccaforno al sito di Stafenna, ignora<br />
la presenza dell’escavazione.<br />
Il primo vero illustratore del monumento è Carmelo Sciuto Patti 6 (fig. 73), il<br />
quale nel 1880 ne sottol<strong>in</strong>ea le caratteristiche peculiari di impianto e di esecuzione,<br />
arrivando tuttavia a una lettura non del tutto condivisibile. Per lo studioso il nucleo<br />
orig<strong>in</strong>ario è il settore di s<strong>in</strong>istra, <strong>in</strong>solitamente articolato <strong>in</strong> due aree: l’ambiente<br />
quadrilatero più <strong>in</strong>terno, corrispondente al presbiterio; l’area antistante relativa<br />
all’aula dei fedeli suddivisa, tuttavia, <strong>in</strong> due navate, dest<strong>in</strong>ate agli uom<strong>in</strong>i e alle<br />
donne, secondo le prescrizioni <strong>della</strong> Chiesa primitiva. In un locale contiguo, sempre<br />
a s<strong>in</strong>istra, Sciuto Patti <strong>in</strong>dividua il luogo dest<strong>in</strong>ato ai catecumeni, da dove potevano<br />
partecipare alla celebrazione <strong>della</strong> parola, senza vedere. L’assetto def<strong>in</strong>itivo<br />
fu determ<strong>in</strong>ato dall’accresciuto numero dei fedeli: vennero scavate la navata centrale<br />
ad archi su pilastri e quella destra. Per quanto riguarda la cronologia, lo studioso<br />
7 <strong>in</strong> base all’assenza di decorazioni architettoniche e di dip<strong>in</strong>ti parietali, e a<br />
ragione dell’<strong>in</strong>solita articolazione planimetrica viene <strong>in</strong>dotto a datare la chiesa <strong>in</strong><br />
età precostant<strong>in</strong>iana, quando, cioè, i cristiani, essendo oggetto di persecuzioni, si<br />
riunivano segretamente <strong>in</strong> luoghi nascosti. <strong>La</strong> libertà di culto sancita dall’editto di<br />
Costant<strong>in</strong>o avrebbe, pertanto, determ<strong>in</strong>ato l’abbandono def<strong>in</strong>itivo <strong>della</strong> basilica ipogea.<br />
volta, posto ad un livello superiore.<br />
4 Nelle prigioni dei Platamone i galeotti venivano trattenuti <strong>in</strong> attesa di essere trasferiti a Siracusa<br />
o a Palermo nelle regie galere. Sono ancora visibili i ganci <strong>in</strong> cui venivano fissate le catene dei<br />
detenuti e la grata spagnoleggiante <strong>in</strong> ferro battuto <strong>della</strong> f<strong>in</strong>estra che dà sul cortile.<br />
5 SAVARINO 1973, p. 17.<br />
6 SCIUTO-PATTI 1880, pp. 3-11. <strong>La</strong> lunghezza complessiva dell’edificio è computata <strong>in</strong> m<br />
16.50, la larghezza <strong>in</strong> m 20; la navata centrale è lunga m 13.50 e larga all’<strong>in</strong>gresso m 5.58, al lato opposto<br />
m 7.25; il soffitto è alto dal piano di calpestio m 3.70.<br />
7 «Privo di qualsiasi decorazione non ravvisandosi traccia alcuna di <strong>in</strong>tonaci o dip<strong>in</strong>ture, mostrandosi<br />
<strong>in</strong> ogni parte, <strong>in</strong>vece, la scalpellatura rustica del sasso» (SCIUTO PATTI 1880, p. 6).