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Paesaggi Archeologici della Sicilia Sud-orientale - La Sicilia in Rete

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Percorsi antichi e viaggiatori moderni attraverso gli Iblei<br />

mag<strong>in</strong>ario dei viaggiatori la Pentapoli descritta da Tucidide; la «vera Agrigento» 7 è<br />

la città di Falaride e, ancora prima, quella protostorica di Camico.<br />

Il risalire ad orig<strong>in</strong>i antichissime è, appunto, uno dei fortunati topoi dei voyages,<br />

che spiegano l’<strong>in</strong>teresse rivolto a siti e monumenti anche sconosciuti alle<br />

fonti antiche. Nel caso dell'area iblea, ciò è particolarmente significativo <strong>in</strong> quanto<br />

riferibile a quello che, soprattutto da Jean Louis Hoüel (fig. 2) 8 <strong>in</strong> poi, sarà <strong>in</strong>teso<br />

come una specificità caratterizzante del territorio: l'habitat rupestre. In genere ricondotta<br />

ai Sicani, vale a dire alla protostoria <strong>della</strong> <strong>Sicilia</strong>, questa peculiare forma<br />

di <strong>in</strong>sediamento è, come si vedrà, all'orig<strong>in</strong>e di alcune rotte dei viaggiatori, quale<br />

quella attraverso Ispica, Rosol<strong>in</strong>i-Stafenna e Cava d'Ispica.<br />

Il quadro generale <strong>in</strong> cui, comunque, tali specifici <strong>in</strong>teressi si <strong>in</strong>nestano è<br />

quello del<strong>in</strong>eato dalle fonti antiche, per le quali si è giustamente parlato di «forza<br />

culturale di un modello» 9 che, spesso, f<strong>in</strong>iva per oscurare la verità storica presente.<br />

Nel caso dell'area iblea, per esempio, è <strong>in</strong>teressante osservare che la menzione<br />

e/o la percezione delle gerarchie di siti e città, raramente rispecchia nei viaggiatori<br />

moderni i mutati equilibri diversamente caratterizzati rispetto all'antichità, da<br />

un punto di vista topografico identificabili <strong>in</strong> primo luogo nella costituzione di<br />

nuovi centri poleografici, sia a partire da città di «nuova» fondazione 10 (Vittoria,<br />

Scicli) che già esistenti (Ragusa, Modica, Comiso, Chiaramonte). Ciò appare evidente<br />

anche nel caso dei testi cronologicamente più alti, come il De Rebus Siculis<br />

di Tommaso Fazello (1498-1570) (fig. 3), massima fonte locale sulla topografia<br />

<strong>della</strong> <strong>Sicilia</strong> 11 e riferimento costante dei viaggiatori stranieri.<br />

Ragusa è per Fazello semplicemente un oppidum novi nom<strong>in</strong>is 12 , dove per<br />

oppidum, secondo l'uso medievale, va <strong>in</strong>teso un centro abitato fortificato, <strong>in</strong>feriore<br />

per dignità alla civitas o all'urbs 13 . Allo stesso modo, oppida sono Vizz<strong>in</strong>i, Licodia,<br />

ma anche i centri m<strong>in</strong>ori di Militello, Buccheri, Giarratana. Anche Modica, che con<br />

i suoi 18.000 abitanti costituiva nella prima metà del C<strong>in</strong>quecento la quarta città<br />

dell'Isola dopo Palermo, Mess<strong>in</strong>a e Catania, è soltanto un oppidum, seppure amplissimum<br />

populique frequentia egregium. Comiso è un oppidulum, come l'abitato<br />

gravitante su S. Maria di Mendola presso Palazzolo, certamente cruciale sotto il<br />

7<br />

Così Hoüel (HOÜEL 1787, p. 18).<br />

8<br />

Per un profilo biografico, v. recent. GRINGERI PANTANO 1999, pp. 9-22.<br />

9<br />

G. PAGNANO, <strong>La</strong> memoria del dorico: rilievo e revival, <strong>in</strong> Il disegno luogo <strong>della</strong> memoria,<br />

Atti Conv., Firenze 21-23 settembre 1995, Bologna 1995, p. 389.<br />

10<br />

Cioè almeno dall'età islamica.<br />

11<br />

UGGERI 2003, pp. 97-128.<br />

12<br />

FAZELLO 1558, p. 104.<br />

13<br />

F. MAURICI, <strong>La</strong> term<strong>in</strong>ologia dell'<strong>in</strong>sediamento e dell'architettura fortificata nella <strong>Sicilia</strong><br />

medievale, <strong>in</strong> AA.VV., Castelli medievali di <strong>Sicilia</strong>. Guida agli it<strong>in</strong>erari castellani dell'Isola, Palermo<br />

2001, p. 62.<br />

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