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Paesaggi Archeologici della Sicilia Sud-orientale - La Sicilia in Rete

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130<br />

Francesco Tomasello<br />

di Rosol<strong>in</strong>i 79 . Le articolate fasi di questo impianto cenobitico si colgono nel diverso<br />

orientamento e caratterizzazione degli edifici di culto o di aggregazione monastica,<br />

piccoli e quasi <strong>in</strong>teramente scavati <strong>in</strong> roccia. Proprio per la sua marg<strong>in</strong>alità, e la<br />

semplicità progettuale e le modeste connotazioni dimensionali dei luoghi di culto<br />

l’impianto non appare avere svolto un ruolo competitivo sia sul piano liturgico sia<br />

amm<strong>in</strong>istrativo nei confronti del nostro edificio basilicale che, <strong>in</strong>vece, è chiaramente<br />

proiettato verso la pedemontana iblea.<br />

<strong>La</strong> percezione del peso territoriale <strong>della</strong> nostra basilica <strong>in</strong> ambito rurale può essere,<br />

per esempio, restituita dalla capacità ricettiva dell'aula centrale. I suoi 91 mq di superficie<br />

<strong>in</strong>terna sono decisamente maggiori rispetto a quelli di altre ecclesiae similmente<br />

scavate <strong>in</strong> roccia 80 e si rapportano più agevolmente alle dimensioni di alcuni<br />

antichi edifici <strong>in</strong> apparecchio murario, attorno a cui gravitavano <strong>in</strong>sediamenti<br />

prosperi e demograficamente vitali 81 . Riportiamo qui appresso <strong>in</strong> tabella le dimensioni<br />

di edifici di culto tra IV e VII secolo per cogliere, ove possibile, il rapporto<br />

tra vicus ed edificio di culto, e per evidenziare la peculiarità di quello rosol<strong>in</strong>ese<br />

(fig. 130). Può risultare significativo, per esempio, che nel vicus di Giarranauti<br />

presso Sort<strong>in</strong>o, a fronte di una capacità dell'aula di culto di appena 40 mq, l'area del<br />

disorganico abitato sia di 16.000 mq a cui può essere assommata sul piano liturgico-amm<strong>in</strong>istrativo<br />

quella esterna di un <strong>in</strong>sediamento più sparso 82 . Le dimensioni<br />

già maggiori (mq 79) <strong>della</strong> basilica martiriale di Citta<strong>della</strong> vanno confrontate sia<br />

con la ricettività complementare dell’altra basilica sul promontorio, vic<strong>in</strong>a alla tricora,<br />

e con la enormemente più vasta estensione dell’abitato, <strong>in</strong> questo caso, peraltro,<br />

a carattere non rurale. Sfuggono, purtroppo, le implicazioni liturgicoamm<strong>in</strong>istrative<br />

dell’enorme basilica a tre navate di Eloro che si è sovrapposta, dopo<br />

un lungo abbandono, alle strutture del santuario di Demetra 83 .<br />

79 MESSINA 1979, pp. 153-160. Si è proposto che l'impianto di I fase sia sorto <strong>in</strong> «area adibita<br />

nell'Altomedioevo a sepolcreto».<br />

80 <strong>La</strong> più grande tra quelle iblee, quella a unica navata di Bib<strong>in</strong>ello presso Palazzolo Acreide,<br />

è di 81 mq (GIGLIO 2003, p. 137).<br />

81 Le misure qui riportate sono tratte dai grafici pubblicati nei noti repertori; ci rendiamo conto<br />

che alcuni dei rilievi vadano sottoposti a verifica, tuttavia i rimandi quantitativi ci sembrano sufficienti<br />

per proporre il confronto.<br />

82 BASILE 1996. Il villaggio cessa di vivere nella seconda metà del VII secolo d.C. Similmente<br />

si osserva per l'area di Kaukana.<br />

83 VOZA 1999, p. 120, fig. 92. Una simile imponente basilica a tre navate (aula centrale mq<br />

130), <strong>in</strong>edita, è stata <strong>in</strong>dividuata a circa 200 metri dall’abitato di Stafenna. Frammenti di tegole pett<strong>in</strong>ate<br />

nel campo limitrofo potrebbero <strong>in</strong>diziare una datazione dell’edificio al VI secolo avanzato.

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