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Paesaggi Archeologici della Sicilia Sud-orientale - La Sicilia in Rete

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126<br />

Francesco Tomasello<br />

le, non è profonda, anzi successivamente obliterata da una malta grossolana; l'impasto<br />

è verosimilmente quello di preparazione per un successivo <strong>in</strong>tonaco di f<strong>in</strong>itura,<br />

che è superstite solo sulla guancia laterale di un pilastro delle arcate destre 54 . Ad<br />

esso sembra difficilmente da associare, per consistenza e connotazioni, l'impasto<br />

notato sulla risega <strong>della</strong> conca absidale il quale, per Orsi, doveva rivestire tutto il<br />

cat<strong>in</strong>o ed essere dip<strong>in</strong>to 55 . Circa la tipologia <strong>della</strong> croce pattées con term<strong>in</strong>azione<br />

apicata ne ricordiamo l'antica orig<strong>in</strong>e, solitamente attribuita ad età teodosiana (f<strong>in</strong>e<br />

IV) 56 (fig. 129). A cronologia giust<strong>in</strong>ianea dovrebbe essere assegnata, per esempio,<br />

una simile croce, <strong>in</strong>edita, <strong>in</strong>cisa sulle mura sicuramente bizant<strong>in</strong>e presso il grande<br />

N<strong>in</strong>feo di Leptis Magna. Nella <strong>Sicilia</strong> sud-<strong>orientale</strong>, tra le più antiche attestazioni<br />

con term<strong>in</strong>azione apicata se ne ricordano a: Scicli/ Ipogeo c.da Grottapaglia 57 ; a S.<br />

Lorenzo Vecchio presso Pach<strong>in</strong>o 58 ; ancora una <strong>in</strong>edita è visibile sul corpo del mauseolo<br />

ellenistico <strong>della</strong> Pizzuta lungo la via per Eloro 59 . <strong>La</strong> estrema essenzialità del<br />

tratto verrà preferita soprattutto nel contesto <strong>della</strong> iconoclastia medi<strong>orientale</strong>, tuttavia,<br />

con diverse varianti all’<strong>in</strong>terno dello stesso edificio 60 .<br />

L’articolato impianto basilicale, proprio per le sue peculiari connotazioni,<br />

offre lo spunto per allargarne la lettura ai rapporti con l’immediato contesto rurale<br />

e con l’assetto del territorio ecclesiale <strong>della</strong> diocesi tra il tardoantico l'altomedioevo.<br />

Aspetti dibattuti per la assenza di puntuali riscontri nelle fonti ma certamente<br />

importanti per cogliere, come si diceva, almeno i riflessi del processo di cristianizzazione<br />

che «una tendenza storiografica assi diffusa si preoccupa di presentare [...]<br />

54<br />

Qui, sullo stucco biancastro si riescono a leggere alcune sequenze di lettere rubricate, tuttavia<br />

assegnabili ad un momento seriore di utilizzazione del complesso cultuale (XVI secolo?). ORSI<br />

1942, p. 15; MESSINA 1979, p. 152.<br />

55<br />

Sull'ipotesi di un Panthocrator: MESSINA 1979, p. 152.<br />

56<br />

H.I. MARROU, Epitaphe chrétienne d'Hippone à rém<strong>in</strong>iscences virgiliennes, <strong>in</strong> Libyca, 1,<br />

1953, p. 230; B. BAGATTI, L’archeologia cristiana <strong>in</strong> Palest<strong>in</strong>a, Firenze 1962, pp. 26-27, figg. 2-8<br />

(seconda metà III secolo). Una croce a braccia patenti è attestata nella seconda metà del VI sec. a<br />

Cuma-via sotterranea (P. CAPUTO- G. TOSSI, «Rioccupazione cristiana» di edifici pubblici e <strong>in</strong>frastrutture<br />

a Cuma: lo scavo <strong>della</strong> Crypta Romana, <strong>in</strong> Atti IX Congresso Nazionale di Archeologia Cristiana<br />

2004, cds.).<br />

57<br />

V-VI secolo (?). G. TERRANOVA <strong>in</strong> RIZZONE – SAMMITO 2001, pp. 111-125, fig. 21 (part. p.<br />

109).<br />

58<br />

GIGLIO 2003, p. 177. <strong>La</strong> croce, dip<strong>in</strong>ta su <strong>in</strong>tonaco nell'<strong>in</strong>tradosso <strong>della</strong> cuffia angolare che<br />

sorregge la copertura voltata, è riferita al periodo iconoclasta. Circa l'ipotesi di datazione al VI secolo<br />

<strong>della</strong> costruzione v. BONACASA CARRA 1992, p. 6 e 69.<br />

59<br />

Sulle rov<strong>in</strong>e <strong>della</strong> stoà del santuario di Afrodite è stata sovrapposta una imponente basilica<br />

bizant<strong>in</strong>a a tre navate (BONACASA CARRA 1992, p. 6; VOZA 1999, p. 120, fig. 92).<br />

60<br />

GIOVANNINI 1971, p. 147, figg. 42-48.<br />

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