Paesaggi Archeologici della Sicilia Sud-orientale - La Sicilia in Rete
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L’impianto progettuale<br />
dell’edificio, se escludiamo l’abside e il nartece (schema S1), come nella basilica<br />
di Monolithos Pyrgos nell’isola di Rodi 54 . Inf<strong>in</strong>e, il tipo di abside approfondita,<br />
come a Rosol<strong>in</strong>i, si riscontra sia <strong>in</strong> Oriente, come <strong>in</strong> Occidente, ad esempio nelle<br />
basiliche ravennati 55 databili tra il IV e il VI secolo.<br />
Per quanto riguarda l’impostazione asimmetrica dell’impianto rupestre di<br />
Rosol<strong>in</strong>i, non possiamo non ricordare come altrettanta peculiarità caratterizzi S.<br />
Pietro presso Buscemi: qui era dovuta alla rotazione dell’asse parallelamente alla<br />
fronte del banco roccioso, anche al f<strong>in</strong>e di orientare l’abside ad Est. L’accesso avviene,<br />
pertanto, dal fianco, dalla navatella destra che assume la funzione di nartece.<br />
A Rosol<strong>in</strong>i l’annesso catecumenale per collocazione e sviluppo, assume una decisa<br />
autonomia compositiva, articolata <strong>in</strong> un avancorpo, corridoio e vano con tegurio<br />
tangenti alla navata laterale resa volutamente atrofica. Il modello è riconducibile ad<br />
un impianto consueto a tre navate cui è associato un «corpo» edilizio autonomo a<br />
dest<strong>in</strong>azione funeraria, battesimale o cultuale separata. Confronti più pert<strong>in</strong>enti si<br />
traggono da edifici <strong>in</strong> muratura, particolarmente dalle numerose basiliche nordafricane;<br />
l’annesso, con accesso <strong>in</strong>dipendente, è collocato di fianco ad una navatella, di<br />
solito alla stessa altezza dell’abside o leggermente traslata verso il fondo, ed ha<br />
spesso funzione di battistero. Ricordiamo ad esempio la Chiesa 3 di Sabratha (Tripolitania)<br />
56 e di Apollonia (Cirenaica) 57 (figg. 109-110). Nel nostro caso, l’ipotesi<br />
di una dest<strong>in</strong>azione funeraria dell’ambiente con tegurio ha fatto pensare ad una sua<br />
preesistenza rispetto all’impianto basilicale, tuttavia contraddetta dall’unitarietà<br />
dello schema progettuale. L’isolamento compositivo meglio si spiega con una dest<strong>in</strong>azione<br />
catecumenale dell’<strong>in</strong>tero sistema e con l’assenza di riferimenti strutturali<br />
relativi alla presenza di arche al di sotto del baldacch<strong>in</strong>o 58 .<br />
54 VOLANAKIS 2001, fig. 10, tav. III.<br />
55 DE ANGELIS D’OSSAT 1962, pp. 7-34.<br />
56 BONACASA CARRA 1991, pp. 115-214. In particolare, la Chiesa 3, ricavata all’<strong>in</strong>terno di<br />
strutture preesistenti a dest<strong>in</strong>azione termale, ma completamente riprogettata sul piano dimensionale,<br />
possiede un primo battistero (battistero A) sul fianco meridionale, a pianta rettangolare ed <strong>in</strong>ternamente<br />
suddiviso da due colonne <strong>in</strong> due ambienti: il battistero vero e proprio e il vestibolo. Il secondo<br />
battistero (battistero B), è stato realizzato <strong>in</strong> un momento successivo ed è funzionale al complesso<br />
costituito dalle due basiliche 3 e 4 (ibidem, pp. 176-187, fig. 83, 87).<br />
57 P. ROMANELLI, <strong>La</strong> basilica cristiana nell’Africa settentrionale italiana, <strong>in</strong> Atti IV Congresso<br />
Internazionale di Archeologia Cristiana, Città del Vaticano 16-22 ottobre 1938, Roma 1940, pp. 274-<br />
286, fig. 23, 28. Non deve essere ritenuto un caso tale aff<strong>in</strong>ità tra contesti <strong>della</strong> <strong>Sicilia</strong> sud-<strong>orientale</strong> e<br />
la Cirenaica e la Tripolitania, con cui essa era messa <strong>in</strong> collegamento dalle rotte dall’Oriente.<br />
58 Cfr. MESSINA 1971. L’uso di un baldacch<strong>in</strong>o al di sopra del fonte battesimale è variamente<br />
attestato, particolarmente nelle chiese nordafricane (battistero B complesso basilicale di Sabratha,<br />
battistero <strong>della</strong> cattedrale di Cirene, etc.).<br />
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