Paesaggi Archeologici della Sicilia Sud-orientale - La Sicilia in Rete
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58<br />
Vittorio G. Rizzone – Giuseppe Terranova<br />
dall’omonima contrada (Commaldo Superiore) dove pure sono stati <strong>in</strong>dividuati ruderi<br />
antichi non lontano dalla Torre di Commaldo 35 .<br />
Gli avanzi <strong>della</strong> chiesetta segnalata da Agnello e che sarebbe stata demolita,<br />
non sono stati f<strong>in</strong>ora r<strong>in</strong>tracciati, ma tutta l’area che ha per epicentro le case Castellano<br />
e la casa Sipione presenta una densa concentrazione di frammenti fittili e<br />
blocchi di riutilizzo <strong>in</strong>globati nelle strutture murarie e nei muri <strong>in</strong>terpoderali. Tale<br />
<strong>in</strong>sediamento sembra gravitare attorno ad un nodo viario connesso, da un lato, con<br />
l’accessibilità alla vallata di Cava Grande, dall’altro, con la direttrice che collega<br />
l’area dell’attuale Rosol<strong>in</strong>i verso Cava Ispica, lungo la dorsale che separa Cava<br />
Grande da Cava Ispica.<br />
12. Cava Grande, Croce Santa/Zacco-Miccio 36 .<br />
In corrispondenza del tratto di maggiore espansione <strong>della</strong> vallata, di fronte al<br />
complesso religioso di San Teodoro o Croce Santa ed immediatamente sotto il pianoro<br />
<strong>della</strong> contrada Zacco-Miccio, si dipana un’altra necropoli tardoantica (fig.<br />
59). Lungo la prima balza del versante destro <strong>della</strong> Cava Grande, si apre un ipogeo<br />
(A), le cui arche sono state rimosse per far posto ad una cisterna; profondo approssimativamente<br />
m 8.00 e ampio m 6.70 con un’altezza di 1.92 circa, esso è del tipo<br />
a corridoio con arcosoli ricavati lungo le pareti. Gli si affianca una sequenza serrata<br />
di quattro arcosoli monosomi, mentre un altro è <strong>in</strong> posizione isolata, a circa m 20.<br />
A un cent<strong>in</strong>aio di metri da quest’ultimo, è un secondo nucleo che similmente<br />
gravita sull’ipogeo B, del tipo a cameretta (largh. m 6.70; prof. m 5.10; altezza m<br />
1.75). Mentre l’<strong>in</strong>terro non permette di rilevare la presenza di formae, sepolcri a<br />
parete, nicchioni con almeno tre arche disposte a cascata e arcosoli con sarcofagi a<br />
giacitura ortogonale dimostrano una lunga frequentazione ed utilizzo dell’ipogeo.<br />
<strong>La</strong> medesima tipologia di concentrazione di arcosoli attorno ad un ipogeo si<br />
ripete a venti metri più ad Est e ancora a una c<strong>in</strong>quant<strong>in</strong>a di metri lungo la stessa<br />
balza e <strong>in</strong> corrispondenza del viottolo che conduce verso il fondovalle. Qui un arcosolio<br />
monosomo, precede un ipogeo (C) seguito a distanza da tre arcosoli monosomi.<br />
Lo schema dell’ipogeo è a cameretta quadrilatera di m 4.30 x 4.15 circa, con<br />
<strong>in</strong>gresso a Nord-Est e arcosoli nelle tre pareti.<br />
13. Cava Grande. Cozzo Cisterna/Croce Santa.<br />
Cozzo Cisterna è una piccola altura (m 240 slm), che poco si eleva rispetto<br />
al pianoro compreso tra le vallate di Scalarangio e di Cava Grande, sul quale si af-<br />
proprietario probabilmente sulla base dell’analogia <strong>della</strong> tecnica edilizia («ne rimane la porta», da<br />
confrontare con la porta con grande architrave monolitico del San Pancrati), potrebbero essere quelli<br />
attualmente esistenti; v. anche AGNELLO 1978-1979, p. 120: «il rudere, sem<strong>in</strong>terrato e coperto da un<br />
ammasso di rovi, non ha potuto essere rilevato».<br />
35 MESSINA 2004a-b.<br />
36 Per il complesso religioso rupestre v. MESSINA 1979, pp. 153-160, con bibliografia prec.;<br />
SAVARINO 1988; CAVARRA 1997; CAVARRA 2002b; GIGLIO 2002, pp. 118-124.