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Paesaggi Archeologici della Sicilia Sud-orientale - La Sicilia in Rete

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Una testimonianza di cristianizzazione orientata<br />

Sebbene la manipolazione <strong>della</strong> sezione <strong>in</strong>feriore del perimetro absidale sia ancora<br />

più radicale nel versante a s<strong>in</strong>istra, le tracce rimaste sono sufficienti per ipotizzare<br />

la presenza di un bancone anulare e, al centro, di un più evidente dispositivo che ne<br />

<strong>in</strong>terrompe la cont<strong>in</strong>uità. In altri term<strong>in</strong>i, se teniamo conto <strong>della</strong> notevole altezza<br />

<strong>della</strong> risega, possiamo immag<strong>in</strong>are due gradoni, alti ciascuno m 0.45, <strong>in</strong>terrotti da<br />

un seggio assiale: un synthronon 28 per gli officianti, la cui tipologia è ben attestata<br />

già a partire dal IV secolo d.C. e presente <strong>in</strong> <strong>Sicilia</strong> per esempio nella grande basilica<br />

extra moenia di Catania datata al VI secolo 29 (fig. 115). Subsellia a unico gradone<br />

risparmiato <strong>in</strong> roccia si trovano, peraltro, <strong>in</strong> <strong>Sicilia</strong> a partire dall'altomedioevo<br />

<strong>in</strong> numerosi contesti chiaramente monastici. Ricordiamo per esempio quello <strong>della</strong><br />

più antica aula cultuale del cenobio <strong>della</strong> Croce Santa, ad appena tre chilometri dalla<br />

nostra basilica 30 (fig. 116).<br />

In contesti sicuramente non cenobitici, i banconi absidali, per i presbiteri e<br />

soprattutto per l’officiante, assumono particolare rilievo ai f<strong>in</strong>i dell’azione liturgica<br />

e caratterizzano sul piano architettonico una peculiare funzione dell’edificio. È evidente<br />

la sua accezione amm<strong>in</strong>istrativo-sacramentale all’<strong>in</strong>terno del territorio <strong>della</strong><br />

diocesi, solitamente legata sia alla gestione dei riti catecumenali (battesimo e cresima);<br />

oppure alla «vigilanza»da parte <strong>della</strong> gerarchia ecclesiatica circa la pratica<br />

devozionale verso martiri 31 , come nel caso <strong>della</strong> basilica di via Dott. Consoli a Catania<br />

(VI sec.). Il synthronon è rivolto verso l’altare che, centrale nell’azione eucaristica,<br />

è disposto <strong>in</strong> un punto mediano <strong>della</strong> navata, baricentricamente tra officianti<br />

e fedeli 32 ; <strong>in</strong>oltre, era usanza del vescovo di predicare stando sul suo trono (Eusebio).<br />

Baldacch<strong>in</strong>o.<br />

Il vano (m 5 x 6) a fianco <strong>della</strong> conca absidale, e con essa ora comunicante, è<br />

stato ipotizzato da alcuni studiosi essere un battistero 33 e da altri ambiente di culto<br />

funerario con un sepolcro isolato 34 . Infatti, pende tuttora dal soffitto la parte supe-<br />

28<br />

TESTINI 1980, pp. 586-589.<br />

29<br />

Basilica di via Dott Consoli (G. RIZZA, Un Martyrium paleocristiano di Catania e il sepolcro<br />

di Iulia Florent<strong>in</strong>a, <strong>in</strong> Oikumene. Studi paleocristiani pubblicati <strong>in</strong> onore del Concilio Ecumenico<br />

Vaticano II, Catania 1964, pp. 593-612, fig. 1, 11). Banch<strong>in</strong>e absidali sono largamente attestate nelle<br />

basiliche cristiane del Nord Africa, come per esempio nella grande basilica di Ippona (fase II: 2 a metà<br />

IV sec.: absidi <strong>della</strong> navata centrale e del consignatorium) che verrà poi citata per la presenza di un<br />

battistero a ciborio (MAREC 1958, fig. 2).<br />

30<br />

MESSINA 1979, pp. 153-160.<br />

31<br />

CRACCO RUGGINI 1987.<br />

32<br />

Gerasa. Chiesa dei Profeti Apostoli e Martiri datata al 465 d.C. (MANGO 1974, p. 35, fig.<br />

30). A Lesbo. Basilica di Aphentelli (VI sec.) si osserva oltre la sequenza synthronon-altare, la presenza<br />

del bema e di una transenna a protezione dell’area presbiteriale (ibidem, p. 363, fig 71).<br />

33<br />

MESSINA 1971, p. 13; GIGLIO 2003, p. 48.<br />

34<br />

SCIUTO PATTI 1880, p. 7; ORSI 1942, p. 23; AGNELLO 1952; O. GARANA, Le catacombe sici-<br />

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