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Paesaggi Archeologici della Sicilia Sud-orientale - La Sicilia in Rete

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40<br />

Pietro Militello<br />

di vita <strong>della</strong> cultura castellucciana, ma rimane <strong>in</strong>dubbio che è questo il primo momento<br />

dell’occupazione del territorio <strong>in</strong> cui si può parlare di un paesaggio decisamente<br />

mo<strong>della</strong>to dall’azione umana.<br />

Il paesaggio delle cave è documentato da alcuni tra i resti più <strong>in</strong>teressanti e<br />

significativi dell’archeologia iblea: Cava <strong>La</strong>zzaro (fig. 20), al conf<strong>in</strong>e con il Comune<br />

di Modica, ospita <strong>in</strong> una sequenza di balze, una necropoli costituita da ca. 100<br />

tombe a grotticella (fig. 21), per lo più formate da un’unica cella di piccole dimensioni,<br />

ma <strong>in</strong> alcuni casi costituite da due ambienti comunicanti 19 . <strong>La</strong> maggior parte<br />

delle tombe è stata spogliata <strong>in</strong> antico, ma da quello che sappiamo da altre necropoli,<br />

e dai resti ancora oggi visibili <strong>in</strong> alcune sepolture, ogni tomba doveva contenere<br />

una dec<strong>in</strong>a e più di <strong>in</strong>dividui, verosimilmente accomunati da un legame di sangue;<br />

il corredo doveva essere costituito da un vaso, generalmente una ciotola o un boccale,<br />

mentre vasi per bere di carattere più monumentale servivano per cerimonie<br />

che si tenevano di fronte alla tomba. Analoghe necropoli scavate nelle balze si trovano<br />

nella Cava del Pra<strong>in</strong>ito o Cava Paradiso, sia all’<strong>in</strong>izio del suo percorso, sia a<br />

metà corso, presso la sorgente del torrente Pra<strong>in</strong>ito, <strong>in</strong> c.da Povere Donne 20 (fig.<br />

22) e a Cava Ternulla (fig. 23).<br />

A Cava <strong>La</strong>zzaro, tuttavia, alcune tombe presentano una facciata elaborata,<br />

scandite da pilastri o lesene 21 : la fronte <strong>della</strong> Tomba del Pr<strong>in</strong>cipe (fig. 24) si prolunga<br />

per ca. 3 metri, <strong>in</strong> maniera leggermente asimmetrica rispetto all’apertura ed è<br />

decorata rispettivamente con tre e quattro lesene aggettanti, <strong>in</strong>cise con motivi a lisca<br />

di pesce e decorate alla sommità da cerchietti concentrici. Una seconda tomba<br />

si apre con un prospetto semicircolare che determ<strong>in</strong>a una sorta di spazio antistante<br />

la sepoltura, e presenta quattro lesene a s<strong>in</strong>istra e quattro pilastri a tutto tondo a destra;<br />

una terza tomba mostra solo due sempilastri per lato. S<strong>in</strong>golare un esemplare<br />

di grotticella con anticella e cella nella quale sono abbozzati due pilastri. Un ulteriore<br />

esempio di questa tipologia architettonica si ha a Granati Vecchi (fig. 25) e <strong>in</strong><br />

misura appena accennata, <strong>in</strong> c.da Povere Donne e Ternulla.<br />

Proprio nel territorio di Rosol<strong>in</strong>i si trovano <strong>in</strong>oltre due esempi di un diverso<br />

tipo di monumentalizzazione dell’architettura funeraria siciliana preistorica, che è<br />

piuttosto raro; si tratta di due strutture cosiddette megalitiche identificate presso<br />

19 Di Stefano (DI STEFANO 1976, p. 19) dist<strong>in</strong>gue tombe semplici; tombe a portello squadrato,<br />

generalmente con anguste anticelle; tombe a prospetto concavo; tombe monumentali.<br />

20 Il sito è <strong>in</strong> realtà al conf<strong>in</strong>e tra Rosol<strong>in</strong>i ed Modica e giuridicamente le tombe appartengono<br />

al territorio di Modica: BELLUARDO-CIAVORELLA 1998, p. 37; RIZZONE-SAMMITO 1999b, p. 51. Il<br />

nome <strong>della</strong> sorgente deriva da una leggenda locale secondo la quale delle ricche donne tenute prigioniere<br />

da briganti furono liberate da alcuni «vasciddari» (ricottari). Uscite alla luce, le donne morirono<br />

per lo shock, e le loro ricchezze furono prese dai «vasciddari».<br />

21 Fondamentale, su Cava <strong>La</strong>zzaro: DI STEFANO 1976, con planimetria di parte <strong>della</strong> necropoli<br />

e pianta di diverse tombe. Catalogo completo delle tombe a fronte pilastrata <strong>in</strong> TERRANOVA 1998-<br />

1999, catt. 19-27.

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