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Paesaggi Archeologici della Sicilia Sud-orientale - La Sicilia in Rete

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56<br />

Vittorio G. Rizzone – Giuseppe Terranova<br />

1.90), orientata ad Ovest trasversalmente all’asse del vano. Connesso è un piccolo<br />

ambiente di servizio alla chiesa e all’officiante, scavato a s<strong>in</strong>istra del nartece 32 .<br />

Un secondo ampio <strong>in</strong>grottamento (ipogeo B; largh. m 4.15; prof. m 5.35; altezza<br />

m 3.30) si apre a s<strong>in</strong>istra <strong>della</strong> chiesa (fig. 54) ed è stato dest<strong>in</strong>ato successivamente<br />

a frantoio e a stalla con mangiatoie ottenute lungo le pareti; è anch’esso<br />

contraddist<strong>in</strong>to dalla presenza di un’abside (largh. m 1.95; prof. m 1.35; altezza m<br />

2.60) scavata nella parete occidentale, a s<strong>in</strong>istra dell’<strong>in</strong>gresso, e potrebbe avere avuto<br />

una dest<strong>in</strong>azione cultuale sull’esempio <strong>della</strong> grotta vic<strong>in</strong>a. Di un'anteriore,<br />

forse orig<strong>in</strong>aria, dest<strong>in</strong>azione funeraria è <strong>in</strong>dice quanto resta di un baldacch<strong>in</strong>o ricavato<br />

nel fondo dell’ipogeo, laddove si conserva ancora il piano di calpestio orig<strong>in</strong>ario<br />

più elevato: di questa sepoltura a baldacch<strong>in</strong>o permangono i monconi dei<br />

quattro pilastri che delimitavano un bancone che doveva essere di m 2.26 (Est-<br />

Ovest) x m 2.05 (Nord-<strong>Sud</strong>) e che doveva contenere almeno un sarcofago; al soffitto<br />

del baldacch<strong>in</strong>o è ottenuta una cavità lenticolare a guisa di ciborio. Per tale baldacch<strong>in</strong>o<br />

sembra potersi escludere una dest<strong>in</strong>azione a battistero connesso con<br />

un’eventuale dest<strong>in</strong>azione chiesastica dell’ipogeo B, per evidenti ragioni di ord<strong>in</strong>e<br />

liturgico, dato che sarebbe stato peraltro ottenuto nella parte più recondita dello<br />

stesso ambiente dest<strong>in</strong>ato a chiesa, oltre l’altare. L’<strong>in</strong>tero ipogeo B, semmai, <strong>in</strong> un<br />

secondo momento, potrebbe essere stato adibito a battistero, <strong>in</strong> relazione alla chiesa<br />

dell’ipogeo A.<br />

9. Cava Grande. Marchesa 33 .<br />

Dopo la confluenza <strong>della</strong> Cava Ruta e prima <strong>della</strong> Cava Ternulla, lungo il<br />

versante settentrionale e <strong>in</strong> prossimità delle case Marchesa, è stata recentemente<br />

identificata una necropoli <strong>della</strong> media e tarda età del Bronzo con piccole tombe a<br />

tholos di ascendenza egeo-micenea, presso le quali si notano le tracce di un altro<br />

piccolo cimitero tardoantico. Rimangono almeno c<strong>in</strong>que ipogei, alcuni dei quali<br />

ricolmi di detriti; uno, l’ipogeo A, reca ancora resti di un sarcofago, ma è stato gravemente<br />

manomesso; sparsi nella pendice, sono presenti degli arcosoli monosomi,<br />

dei quali quattro concentrati nella piccola balza sommitale.<br />

10. Cava Grande. Zacco-Miccio.<br />

Un piccolo cimitero tardoantico si trova <strong>in</strong> una vallecola secondaria <strong>della</strong><br />

Cava Grande, <strong>in</strong> prossimità dell’eremo di Croce Santa, lungo la strada prov<strong>in</strong>ciale<br />

che dalla Cava Ispica/Santa Alessandra–Rosol<strong>in</strong>i si distacca per raggiungere<br />

l’eremo.<br />

32<br />

Tale ambiente viene <strong>in</strong>terpretato – ma non <strong>in</strong> maniera sufficientemente argomentata - come<br />

battistero da GIGLIO 2002, pp. 125-126.<br />

33<br />

<strong>La</strong> necropoli è già citata <strong>in</strong> GIGLIO 2002, p. 118 e <strong>in</strong> RIZZONE–SAMMITO–TERRANOVA 2004,<br />

p. 238.

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