Paesaggi Archeologici della Sicilia Sud-orientale - La Sicilia in Rete
Paesaggi Archeologici della Sicilia Sud-orientale - La Sicilia in Rete
Paesaggi Archeologici della Sicilia Sud-orientale - La Sicilia in Rete
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
L’impianto progettuale<br />
Dell’edificio si conserva solo la sezione destra per cui l’impianto orig<strong>in</strong>ario è stato<br />
ricostruito ribaltando la pianta rispetto all’asse longitud<strong>in</strong>ale. Sulla base di questo,<br />
lo schema progettuale è riconducibile ad una griglia di 4x4 quadrati di lato M, tangente<br />
al filo esterno dei pilastri divisori <strong>della</strong> navata centrale; l’abside a sesto pieno,<br />
con centro di curvatura sul filo murario <strong>in</strong>terno, eccede rispetto alla griglia per<br />
una distanza pari a M√2-M. In questo edificio sembra osservarsi un fenomeno opposto<br />
a quello <strong>della</strong> basilica di Sofiana, <strong>in</strong> quanto i lati longitud<strong>in</strong>ali vanno leggermente<br />
aprendosi «a ventaglio» verso il muro di fondo: soluzione attestata sia <strong>in</strong> basiliche<br />
rupestri di Puglia e Basilicata 14 , sia più raramente <strong>in</strong> <strong>Sicilia</strong>.<br />
S2- Nel computo del secondo proporzionamento (fig. 98.S2) entra, <strong>in</strong>vece,<br />
direttamente <strong>in</strong> gioco la profondità dell’abside, per cui lo sviluppo <strong>della</strong> navata<br />
centrale tende ad atrofizzarsi; o meglio lo spazio architettonico è visto <strong>in</strong> una prospettiva<br />
centrica <strong>in</strong>vece che longitud<strong>in</strong>ale. Esempi <strong>in</strong> <strong>Sicilia</strong> sono la basilica di<br />
Monte Po, presso Catania, e di Kaukana, presso Santa Croce Camer<strong>in</strong>a.<br />
<strong>La</strong> basilica di Monte Po (fig. 101), la cui datazione, per la tipologia degli elementi<br />
architettonici andrebbe a collocarsi tra la seconda metà del VI e i primi decenni<br />
del VII 15 , è articolata secondo una griglia progettuale di 4x4 quadrati esattamente<br />
compresa tra il filo esterno dei muri perimetrali. Dei quattro quadrati nel<br />
senso <strong>della</strong> lunghezza, tre comprendono il corpo delle navate ed uno lo sviluppo<br />
dell’abside, il cui centro di curvatura giace sulla griglia. Quest’ultima è tangente al<br />
retro dei pilastri, a sezione rettangolare, che dividono la navata centrale dalle laterali.<br />
Una simmetrica griglia di 4x4 quadrati <strong>in</strong>quadra l’avancorpo costituito da esonartece<br />
e triportico. L’impianto <strong>della</strong> chiesa si discosta leggermente, tuttavia, dal<br />
teorico schema progettuale per quanto concerne l’orientamento dei muri longitud<strong>in</strong>ali<br />
che anche qui, come già constatato a Sofiana, vanno convergendo verso<br />
l’abside.<br />
Analoga ratio compositiva, presenta la basilica di Kaukana (fig. 102), la cui<br />
realizzazione è anteriore agli <strong>in</strong>izi del VII 16 secolo e forse è da collocarsi, nella sua<br />
probabilmente, bisogna ricondurre il momento di maggiore sviluppo dell’edificio. L’ultima pavimentazione,<br />
con tracce di iscrizione <strong>in</strong> lat<strong>in</strong>o, sembra suggerire una datazione non più tarda del VI secolo<br />
(GIGLIO 2003, pp. 23-25).<br />
14 DELL’AQUILA–MESSINA 1998, p. 32. Gli autori parlano di una «deformazione <strong>in</strong>volontaria»<br />
che <strong>in</strong>terviene <strong>in</strong> corso d’opera, ma anche di un espediente per aumentare la diffusione <strong>della</strong> luce,<br />
proveniente soltanto dell’<strong>in</strong>gresso <strong>della</strong> chiesa, all’<strong>in</strong>terno degli ambienti.<br />
15 LIBERTINI 1928; GIGLIO 2003, pp. 33-35. In particolare, oltre a materiale di reimpiego proveniente,<br />
probabilmente, da edifici romani <strong>della</strong> vic<strong>in</strong>a Catania, è presente una ricca decorazione di<br />
capitelli a stampella che coronavano verosimilmente i pilastri che separavano la navata centrale dalle<br />
laterali; essi erano realizzati <strong>in</strong> marmo e di chiaro <strong>in</strong>flusso costant<strong>in</strong>opolitano: si tratta, probabilmente,<br />
di materiale di importazione.<br />
16 Si tratta del cosiddetto edificio n. 18 messo <strong>in</strong> luce negli scavi dell’abitato di Kaukana,<br />
101