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Paesaggi Archeologici della Sicilia Sud-orientale - La Sicilia in Rete

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24<br />

Francesca Buscemi<br />

non registra ed è apparentemente giustificabile solo sul piano <strong>della</strong> difesa. Compaiono,<br />

dunque, i contenuti fondamentali del tema dell'architettura <strong>in</strong> roccia che<br />

sarebbe divenuto caratterizzante dell'area iblea nel celebri viaggi di Hoüel e Sa<strong>in</strong>t-<br />

Non, a partire dai quali gli it<strong>in</strong>erari dei viaggiatori avebbero ricom<strong>in</strong>ciato a penetrare<br />

sistematicamente nel cuore degli Iblei (fig. 12).<br />

L’it<strong>in</strong>erario di Hoüel attraverso le emergenze antiche – molto diverso da<br />

quello di Fazello e anche del contemporaneo Biscari –, con la sua grande attenzione<br />

prestata al territorio, è <strong>in</strong> parte riconducibile ad un leitmotiv archeologico più<br />

scoperto e manifesto (Je me suis attaché sur-tout à tous ces beaux restes de l'antiquité,<br />

dont cette riche contrée est comme le sanctuaire) 131 anche a partire dal dato<br />

topografico. Diviene, cioè ancora più ricorrente e <strong>in</strong>tenzionale la co<strong>in</strong>cidenza degli<br />

it<strong>in</strong>erari con i tracciati viari antichi, legata all'esigenza programmatica, appunto, di<br />

<strong>in</strong>tercettare le emergenze archeologiche, talvolta, <strong>in</strong> «eclatante» alternativa a percorsi<br />

più agevoli e moderni.<br />

Da un punto di vista cartografico, i supporti di cui potevano avvalersi i viaggiatori<br />

erano, naturalmente, assai più validi di quanto visto f<strong>in</strong>ora. Com'è noto, la<br />

carta <strong>della</strong> <strong>Sicilia</strong> più rappresentativa sotto il profilo scientifico era, all'epoca, quella<br />

curata tra il 1719 e il 1721 dal generale austriaco barone Samuel von Schmettau<br />

132 . Tuttavia, le frequenti citazioni di Hoüel <strong>in</strong>dicano una delle fonti pr<strong>in</strong>cipali<br />

nel geografo Agat<strong>in</strong>o Aidone di Calascibetta (1662-1724), detto Daidone 133 , la cui<br />

carta <strong>della</strong> <strong>Sicilia</strong> fu nel Settecento tra le più accurate dopo quelle di Gastaldi e<br />

Mag<strong>in</strong>i 134 . Non fu questa, tuttavia, la carta ad essere utilizzata nel Voyage, bensì<br />

quella di Matthias Seutter (1725) 135 che Hoüel copiò e verificò direttamente sul<br />

campo, presentandola come tavola conclusiva dell'opera 136 . Il percorso compiuto<br />

dal pa<strong>in</strong>tre du Roy <strong>in</strong> <strong>Sicilia</strong>, <strong>in</strong>vece, è puntualmente <strong>in</strong>dicato con un tratto discont<strong>in</strong>uo<br />

<strong>in</strong> una carta <strong>in</strong>iziale (fig. 13) 137 dove figurano i soli luoghi descritti nel testo.<br />

Per quanto riguarda gli Iblei, Hoüel vi si dirige puntando da Siracusa a Pa-<br />

131<br />

«Mi sono concentrato specialmente su tutti questi bei resti dell'antichità, di cui questa ricca<br />

regione è come il santuario» (HOÜEL 1782, p. VI).<br />

132<br />

Per l'edizione <strong>della</strong> carta: DUFOUR 1995.<br />

133<br />

A. DAIDONE, <strong>Sicilia</strong>, colla dist<strong>in</strong>zione dei suoi tre valli, delle nove diocesi, dieci sergenzie<br />

e littorali e terre marittime, Palermo 1713 (<strong>in</strong> DUFOUR-LA GUMINA 1998, p. 181 e 305). Daidone fu<br />

comunque molto apprezzato da Schmettau che lo conobbe personalmente (DUFOUR 1995, pp. 21-22);<br />

d'altra parte, la diffusione delle due edizioni (1721 e 1748) <strong>della</strong> carta manoscritta di Schmettau fu<br />

senza dubbio assai limitata (ibidem, p. 50).<br />

134<br />

Sul rilievo di questa figura: P. MILITELLO, <strong>La</strong> <strong>Sicilia</strong> nella cartografia a stampa <strong>della</strong> prima<br />

metà del Settecento, <strong>in</strong> Agorà, a. VI, n. 23-24, ott.-dic. 2005/ gen.- mar. 2006, pp. 16-27.<br />

135<br />

<strong>Sicilia</strong> regnum cum adjacente <strong>in</strong>sula sard<strong>in</strong>ia et maxima parte regni neapolitani, accuratissime<br />

del<strong>in</strong>eat. a Matth. Seutter (<strong>in</strong> DUFOUR-LA GUMINA 1998, p. 194).<br />

136<br />

HOÜEL 1787, pp. 70-72, pl. CCXLV-CCXLVI.<br />

137<br />

Ibidem, p. 3, pl. I.

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