anno 2010 - Istituto studi atellani
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Il 28 agosto del 2002 è una data storica per l’area atellana. E’ la data della<br />
visita di Dario Fo, che ora pare destinata a cambiare la sorte della periferia<br />
dimenticata tra Napolie Caserta. La Regione ha stanziato cinque milioni di<br />
euro per il Parco urbano, archeologico e ambientale che farà rivivere l’antica<br />
Atella, città risalente al IV secolo avanti Cristo, allora tra le più importanti<br />
della Penisola. Gli archeologi si aspettano di recuperare le strade, gli edifici,<br />
l’anfiteatro, il teatro. Lo stesso che fu con le sue fabulae la culla della nostra<br />
commedia dell’arte.<br />
Dopo più di duemila anni, la storia restituisce al territorio atellano quel che<br />
gli spetta di diritto, riempiendo il nuovo contenitore del Parco con un<br />
progetto che trasforma il teatro - scuola fatto dai ragazzi e inventato sei anni<br />
fa con la rassegna “Pulci Nella Mente” in un evento nazionale. Che farà di<br />
Sant’Arpino la Giffoni del Teatro.<br />
Intorno a un’area aggredita dall’edilizia legittima e no, il progetto che farà<br />
partire gli scavi archeologici, per la prima volta con una gestione mista,<br />
comuni – soprintendenza, dovrà strappare con le unghie nuove aree da<br />
esplorare. E se ci sar<strong>anno</strong> scoperte importanti ci sar<strong>anno</strong> altri finanziamenti<br />
per scavare, recuperare, valorizzare.<br />
L’inizio dei saggi di scavo<br />
Con un apposito e dettagliato programma di intervento, il finanziamento della Regione<br />
Campania per il Parco Archeologico della città di Atella, fu distinto in due moduli:<br />
- il primo denominato Museo Archeologico di Atella e sistemazione aree esterne museo,<br />
progetto esecutivo per l’importo di 2.450.000,00 euro;<br />
- il secondo denominato Parco Archeologico di Atella e restauro del "Castellone”,<br />
progetto esecutivo per l’importo di 2.428.233,00 euro.<br />
Il 19 ottobre 2005, partono finalmente i lavori del modulo uno che terminer<strong>anno</strong> poi nel<br />
2009 con il restauro dell’edificio ex podesteria della fu Atella di Napoli. La splendida<br />
struttura si sviluppa su quattro livelli (seminterrato, rialzato, primo e sottotetto),<br />
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