anno 2010 - Istituto studi atellani
anno 2010 - Istituto studi atellani
anno 2010 - Istituto studi atellani
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
quale prescriveva che ogni monastero sotto la regola di San Benedetto doveva versare il<br />
sessantesimo delle rendite per la ricostruzione della chiesa madre dell’Ordine<br />
Benedettino 2 .<br />
Purtroppo oggi della Basilica di Montecassino restano pochissime tracce perché fu<br />
demolita dai bombardamenti del Secondo Conflitto Mondiale e di essa rimangono solo<br />
le fonti storiche, dal Chronicon Casinense di Leone Ostiense ai disegni dei primi del<br />
Cinquecento dei fratelli fiorentini Antonio e Battista da Sangallo, chiamati a<br />
Montecassino dall’Abate, pure fiorentino, Ignazio Squarcialupi 3 .<br />
Area centro-meridionale della Campania.<br />
Le località interessate dall’architettura benedettino-cassinese<br />
La chiesa madre dell’Ordine Benedettino ricostruita da Desiderio aveva tre navate<br />
divise da due colonnati, ciascuno di dieci colonne e un alto transetto, un ambiente vasto<br />
sopraelevato di 2 m all’incirca sul piano delle navate per la presenza del sepolcro di San<br />
Benedetto. Ad est la chiesa aveva tre absidi poste più o meno in asse con i portali<br />
d’ingresso. Precedeva l’edificio un quadriportico con arcate probabilmente a sesto<br />
acuto. Già prima della ricostruzione desideriana esisteva un atrio terminato in fronte da<br />
due piccole torri che furono dall’Abate ricostruite nel 1075 e dedicate rispettivamente a<br />
San Pietro e a San Michele 4 . È facile notare come il portico fu riprodotto, senza grandi<br />
differenze, nel Duomo di Salerno. L’abate per realizzare questa grandiosa opera<br />
d’architettura utilizzò maestranze lombarde e amalfitane. Inoltre, inviò a Costantinopoli<br />
monaci con il compito di assoldare abili artisti nel lavoro del marmo e dei mosaici.<br />
L’abate Desiderio, dunque, assicurò all’Abbazia di Montecassino una grande stagione<br />
artistica di cui rimane traccia soprattutto negli edifici che andremo ad analizzare.<br />
Seguendo lo schema planimetrico messo a punto da Desiderio vennero progettate e poi<br />
edificate le chiese di S. Michele Arcangelo a Sant’Angelo in Formis (1072-1087), di<br />
Santa Maria di Foroclaudio a Ventaroli (fine XI sec.), di S. Pietro a Minturno (fine XI<br />
sec.), di S. Giovanni del Toro a Ravello (inizio del XII sec.), di S. Eustachio a Pontone<br />
d’Amalfi (metà XII sec.), dell’Annunziata a Minuto (metà del XII sec.) e le Cattedrali di<br />
2<br />
A. PANTONI, Descrizione di Montecassino attraverso i secoli, «Benedictina», XIX (1972), p.<br />
544.<br />
3<br />
G. GIOVANNONI, Rilievi e opere architettoniche del 500 a Montecassino, in «Casinensia»,<br />
1929, pp. 305-335.<br />
4<br />
L. OSTIENSE, Chronicon Casinensis”, in Monumenta Germanie Historica, SS. III 33, pp. 726.<br />
188