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anno 2010 - Istituto studi atellani

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L’andamento del maestoso getto d’acqua fu <strong>studi</strong>ato, dal punto di vista geologico, anche<br />

dal direttore dell’Osservatorio Vesuviano, Giovanni Battista Alfano. Egli, specialmente<br />

nei primi anni, seguì con particolare attenzione il fenomeno nella speranza di capire il<br />

segreto della sua origine, ma fino al 1924 poté fare soltanto ipotesi, anche perché<br />

l’attività eruttiva si interrompeva ad intervalli irregolari. Lo <strong>studi</strong>oso comunque riuscì a<br />

dividere l’attività in quattro periodi, dichiarò che non era possibile fare delle corrette<br />

previsioni scientifiche, suppose che il getto fosse dovuto a periodiche eruzioni<br />

sotterranee di anidride carbonica che agivano per pressione sullo stato acquifero e che<br />

l’aumento dell’acqua piovana e le depressioni atmosferiche potevano essere cause<br />

concomitanti. L’acqua continuò a sgorgare copiosa fino al 1987.<br />

Il primo documento ufficiale dal quale si evince lo sfruttamento dell’acqua della Fonte<br />

Salutare risale al 20 gennaio 1908, data in cui fu sottoscritto un contratto di società tra<br />

Bartolo Longo ed il conte De Fusco avente per obiettivo la commerciabilità dell’acqua<br />

sia per la costituzione di uno stabilimento balneare, sia per l’esportazione dell’acqua e<br />

dei suoi prodotti 17 .<br />

Lo Stabilimento doveva avere come ubicazione l’edificio posto di fronte al Santuario, di<br />

proprietà del Conte Francesco, il Palazzo De Fusco, oggi sede del Municipio di Pompei.<br />

Bartolo Longo dichiarava di voler concorrere alla costruzione ed al funzionamento della<br />

Società, oltre che con la sua attività professionale, con un capitale di 40.000 lire. Ciò per<br />

avvantaggiare gli interessi del figlio della contessa, sua consorte, ma principalmente per<br />

porgere con gli effetti salutari di quest’acqua un sollievo alle infermità dei poveri di<br />

questa contrada ed agli orfani della legge ed alle orfanelle della natura raccolti negli<br />

ospizi fondati da lui in Valle di Pompei 18 .<br />

Il goliardico manifesto a lutto in occasione<br />

della chiusura della Fonte Salutare<br />

Il Conte concorreva alla costituzione del patrimonio sociale con una parte del suo<br />

fabbricato, con il suo giardino e la sorgente d’acqua. Gli introiti della Società, prelevate<br />

le spese di gestione, sarebbero stati distribuiti per 4/10 a Bartolo Longo e per 4/10 al<br />

Conte; gli altri 2/10 sarebbero stati depositati presso un <strong>Istituto</strong> Bancario per<br />

l’incremento del patrimonio sociale. La società assumeva la denominazione di Società<br />

dell’Acqua Minerale di Valle di Pompei e si prevedeva che dovesse avere la durata di<br />

25 anni.<br />

Il suddetto documento è solo una bozza, mancano notizie se sia stato tradotto in copia<br />

legale e sull’effettivo funzionamento della Società. Con certezza, risulta che, con<br />

contratto del 3 aprile 1917, tutta la proprietà immobiliare e la Fonte Salutare furono<br />

17 F. BASSANI – A. GALDIERI, La Sorgente minerale ..., op. cit., Napoli 1908, pag. 13.<br />

18 B. LONGO, Il fastigio della religione della civiltà della nuova Pompei, Pompei 1891, pag.<br />

33.<br />

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