anno 2010 - Istituto studi atellani
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<strong>studi</strong>osi, h<strong>anno</strong> supposto una committenza del vescovo Pandolfo come risultato<br />
dell’aggiustamento di un pulpito preesistente del tardo XII secolo 67 .<br />
Quattro leoncini stilofori più i due mediani (forse dei leopardi) reggono altrettante<br />
colonnine di granito rosato. Il pulpito al suo lato destro aveva un’imponente scalinata<br />
che si protendeva fin sotto il coro dei Canonici, eliminato nel 1740 per volere del<br />
vescovo Caraccioli. Nella parete settentrionale restano oggi murate solo tre lastre che un<br />
tempo appartenevano al parapetto della scala del monumento o ad un secondo pulpito<br />
realizzate dallo scultore Pellegrino. Dopo la conclusione dell’episcopato di Pandolfo,<br />
per il successore Giovanni III (1259-1283) lo stesso Pellegrino realizzò anche il<br />
basamento del candelabro per il cero pasquale.<br />
2.7. Calvi. Cattedrale<br />
Di questo, che è tra i monumenti meglio conservati della Campania medievale, non<br />
resta purtroppo alcuna notizia storica circa la sua costruzione. Secondo la tradizione la<br />
primitiva chiesa sorgeva non molto distante dall’odierna Cattedrale e si identificava con<br />
la basilica paleocristiana di San Casto Vecchio 68 , ma alcuni f<strong>anno</strong> risalire la fabbrica<br />
alla seconda metà del IX secolo 69 , cioè negli anni in cui regnò su Calvi un certo<br />
Atenulfo, che sembra abbia trasformato l’antica città in castrum. Tuttavia le<br />
caratteristiche formali, sia dell’architettura che della plastica architettonica,<br />
suggeriscono che la costruzione della Cattedrale debba essersi svolta entro la prima<br />
metà del XII secolo.<br />
Purtroppo della costruzione romanica originaria rimangono poche tracce: le tre absidi, il<br />
muro esterno della navata sinistra e alcuni componenti essenziali della facciata. La<br />
chiesa subì un primo restauro nel 1452 70 , ma il terremoto del 25 luglio 1805 causò seri<br />
danni all’edificio. La facciata si aprì in più punti e i primi pilastri e l’arco maggiore si<br />
squarciarono 71 . Successivamente, la Cattedrale fu riparata intorno al 1792-1829. Unico<br />
elemento medievale originario della facciata è il portale centrale, la cui mensola di<br />
sinistra rappresenta una figura armata che ammazza un drago, mentre in quella di destra<br />
è raffigurato un animale fantastico. La cronologia dell’archivolto è ancora dibattuta, ma<br />
sulla base della morfologia della sua forma è possibile ipotizzare una datazione intorno<br />
al XIII secolo.<br />
Sul lato settentrionale dell’edificio, in posizione arretrata, si erge il campanile<br />
rinascimentale, costruito nel 1591, come testimonia un’epigrafe. La torre campanaria,<br />
divisa in tre ordini da due cornicioni, fu restaurata perché pericolante nel 1960.<br />
Dedicata alla Vergine Assunta la Cattedrale di Calvi è a pianta basilicale trinavata<br />
conclusa da tre absidi, con transetto contenuto entro il perimetro. Sotto il presbiterio si<br />
apre una cripta voltata a crociera.<br />
All’interno della Cattedrale il manufatto più interessante è la cattedra episcopale, il cui<br />
seggio è retto da due solenni figure di elefanti con zampe rigide come colonne<br />
saldamente cementate al terreno. Degno di nota all’interno della chiesa è il pulpito,<br />
sostenuto da due leoni stilofori, che mostrano stringenti affinità coi leoni della<br />
Cattedrale di Capua e con i due leoni che si trovano ai lati dell’ingresso della Cattedrale<br />
di Caserta Vecchia, destinati ora a sorreggere due acquasantiere.<br />
67<br />
F. ABBATE, Storia dell’arte nell’Italia meridionale, Roma 1998, p. 24.<br />
68<br />
M. ZONA, Calvi antica e moderna, o sia memorie istoriche dell’antichissima città di Calvi<br />
antiche e moderne dell’Abate Mattia Zona, Napoli 1820, p. 241.<br />
69<br />
A. RICCA, Osservazioni del Barone A. Ricca sull’antica Calvi di D. Mattia Zona, Napoli<br />
1823, p. 174.<br />
70<br />
G. DEL PRETE, L’antica Calvi e la grotta dei Santi, Piedimonte D’Alife 1913, pp. 34.<br />
71<br />
M. ZONA, Calvi antica e moderna …, p. 244.<br />
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