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anno 2010 - Istituto studi atellani

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iconducibile al campanile del Duomo di Salerno, modello di riferimento utilizzato in<br />

tutta l’area della Costiera Amalfitana.<br />

Ravello. Cattedrale<br />

L’interno presenta tre navate ad arcate acute su otto colonne antiche di marmo,<br />

presbiterio rialzato, transetto, tre absidi e cupola. Mentre la navata centrale è coperta da<br />

un soffitto a capriate, quelle laterali mostrano volte a crociera ottopartite estradossate<br />

all’esterno. Il transetto, per la presenza della cripta sottostante, è rialzato rispetto alle<br />

navate di cinque scalini, è segnato da tre absidi slanciate e da due possenti pilastri su cui<br />

si scarica la cupola centrale. Nella prima campata si trova un sarcofago tardoromano,<br />

mentre nella navata centrale è situato l’ambone risalente all’XI secolo. L’opera fu<br />

commissionata dalla nobile famiglia Bove allo scultore Alfano da Termoli. La datazione<br />

all’XI secolo non è condivisa da tutti gli <strong>studi</strong>osi che si sono interessati al monumento.<br />

C’è chi ritiene che il monumentale pulpito sia stato realizzato alla fine del XII o nei<br />

primi anni del XIII secolo. Da quattro colonne partono gli archi a tutto sesto che<br />

sorreggono il lettorino, che sviluppa il sistema ascensionale impostato da quello di<br />

Salerno con l’uomo morso dal serpente, sostituito qui da una figura paludata che regge<br />

con la mano sinistra un lembo del pallio che con la destra solleva un libro aperto,<br />

mentre alla base due leoni azzannano la groppa di un ariete e un’aquila si innalza al di<br />

sopra del libro. L’apparato ornamentale del pulpito comprende gli affreschi di dei primi<br />

decenni del Trecento, realizzati a lato e al di sotto del monumento, e i mosaici policromi<br />

raffiguranti Giona ed il Pistrice.<br />

2.12. Pontone d’Amalfi (SA). Chiesa di S. Eustachio<br />

Al gruppo di chiese e cattedrali definito “benedettino-cassinese” appartiene anche la<br />

chiesa di S. Eustachio a Pontone d’Amalfi, oggi rudere che in origine si rifaceva<br />

iconograficamente al Duomo di Salerno ed alla sua matrice cassinese. La tradizione<br />

vuole che la Basilica fosse stata eretta nel X secolo nel villaggio di Scalella (oggi<br />

Pontone) su una collinetta cinta da mura, da un certo Matteo D’Afflitto e consacrata nel<br />

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