14.06.2013 Views

2° parte - Udine Cultura

2° parte - Udine Cultura

2° parte - Udine Cultura

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Sifonatteri. In generale, le pulci sono più dipendenti dalla specie ospite che<br />

dal tipo di habitat. Tuttavia, la presenza di humus forestale con lettiera e il<br />

microclima umido sono fattori ecologici favorevoli allo sviluppo delle larve,<br />

poiché queste si nutrono di detriti organici. In questi suoli ricchi di detriti, i<br />

mammiferi terricoli scavano tane o covi temporanei dove le pulci possono<br />

completare il loro ciclo larvale. Invece, per le pulci degli uccelli, il successo<br />

riproduttivo dipende dalla struttura e dalla collocazione del nido. Nei mammiferi<br />

della faggeta, la presenza delle pulci può avere un duplice significato. In<br />

alcuni casi essa documenta le relazioni di parentela tra mammiferi dello stesso<br />

ordine o della stessa famiglia; in altri casi testimonia un rapporto di predazione<br />

tra essi. Per esempio, alcune specie di pulci sono legate all’ordine dei<br />

carnivori come il tasso, la martora, la donnola e la volpe. È il caso di Paraceras<br />

melis e di Chaetopsylla (Chaetopsylla) trichosa. Invece, altre specie di pulci<br />

rinvenibili sugli stessi carnivori provengono dalle loro prede: roditori nel<br />

caso di Ceratophyllus (Monopsyllus) sciurorum, insettivori nel caso di<br />

Archaeopsylla erinacei e Hystrichopsylla talpae, uccelli nel caso di Dasypsyllus<br />

gallinulae. Sull’orso bruno si trova Chaetopsylla (Arctopsylla) tuberculaticeps,<br />

parassita specie-specifico che però non risulta segnalato per la popolazione<br />

appenninica (orso marsicano).<br />

Ditteri. Il grande ordine dei ditteri,<br />

caratterizzato da un solo paio d’ali e<br />

da un apparato boccale adatto a lambire<br />

o a succhiare alimenti fluidi, è largamente<br />

rappresentato nelle comunità<br />

di faggeta. Molti micetofilidi<br />

(Mycetophila, Mycomya ecc.) si sviluppano<br />

nei funghi e sono quindi legati<br />

al sottobosco umido delle foreste<br />

mesofile. Xylophagus ater (famiglia<br />

xilofagidi) è una specie sibirico-europea,<br />

le cui larve predatrici vivono sotto<br />

le cortecce e nel legno marcescente<br />

Syrphus torvus<br />

nutrendosi di larve di insetti xilofagi.<br />

Le sue abitudini di vita la conducono ad essere una specie legata alle foreste<br />

fredde, esigenze che nell’Italia peninsulare comportano una certa preferenza<br />

per le faggete. Le famiglie ibotidi e empididi annoverano numerose specie<br />

igrofile e sciafile, che amano quindi l’umidità e l’ombra. Pertanto, questi ditteri<br />

trovano condizioni di vita ottimali nel sottobosco delle faggete, in prossimità<br />

delle schiarite presso i corsi d’acqua oppure presso le radure erbose.<br />

Qui fanno incursioni sui fiori e sulle piante alla ricerca delle loro prede, picco-<br />

li insetti che catturano e consumano in<br />

volo. Tachypeza e Tachydromia sono<br />

due generi di ibotidi legati agli alberi<br />

poiché predano insetti saproxilici.<br />

Anche nella famiglia sirfidi troviamo<br />

specie silvicole legate alle faggete e ai<br />

querceti mesofili. Le loro larve si sviluppano<br />

nelle cavità dei tronchi, in cui<br />

si forma un ristagno d’acqua. In questo<br />

substrato di detriti fangosi esse<br />

Chrysotoxum cautum<br />

trovano condizioni ecologiche particolari,<br />

con povertà di ossigeno e forte<br />

acidità. Alcuni generi hanno evoluto<br />

un sifone respiratorio allungato e sottile<br />

che permette loro di respirare in<br />

superficie mentre si nutrono sul fondo.<br />

Tra le specie presenti ricordiamo i<br />

Chalcosyrphus ed altre che sono<br />

diventate particolarmente rare per le<br />

loro esigenze verso le foreste mature<br />

(Brachypalpus laphriformis, Brachyo-<br />

Leopoldius coronatus<br />

pa pilosa, Callicera aurata). Altri sirfidi<br />

normalmente presenti nella faggeta e nelle sue radure sono Chrysotoxum<br />

cautum e Syrphus torvus.<br />

I tachinidi sono una famiglia di ditteri parassitoidi, le cui larve si sviluppano<br />

cioè all’interno del corpo di larve di altri insetti. Per questo le femmine depongono<br />

le uova direttamente sul corpo della vittima. Numerose sono le specie<br />

silvicole, presenti quindi in faggeta, che parassitizzano soprattutto bruchi di<br />

lepidotteri e larve di imenotteri tentredinidi, come Compsilura concinnata,<br />

Ceromya bicolor, Carcelia lucorum, C. falenaria, C. bombylans, Cylindromyia<br />

pusilla, ecc. Anche altre famiglie di ditteri sono parassitoidi, per esempio i<br />

conopidi, come Leopoldius coronatus: gli adulti di questa famiglia frequentano<br />

i fiori, mentre le larve vivono a spese di vari insetti. Infine, non vanno<br />

dimenticati i ditteri galligeni, della famiglia cecidomiidi, che nelle faggete<br />

sono rappresentati da due parassiti specifici molto noti, Mikiola fagi e Hartigiola<br />

annulipes. La femmina, prima di deporre l’uovo, punge la pagina superiore<br />

di un foglia di faggio e vi inocula sostanze che scatenano nei tessuti della<br />

pianta una reazione tumorale. Si forma così una galla, protuberanza di tessuto<br />

vegetale in cui la larva crescerà protetta e troverà di che nutrirsi per tutto<br />

il ciclo. La galla di M. fagi è la più nota e appariscente, per via della forma<br />

ovale e del colore rosso.<br />

100 101

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!