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Aspetti di conservazione e gestione<br />
GIUSEPPE CARPANETO · MAURIZIO CUTINI · ROMEO DI PIETRO<br />
■ Il rapporto fra uomo e foresta nella<br />
montagna appenninica<br />
Nonostante l’assoluto pregio naturalistico<br />
e l’originalità floristica che le faggete<br />
appenniniche oggi presentano, è<br />
importante non dimenticare che queste<br />
foreste hanno subito nei secoli ripetute<br />
e differenziate utilizzazioni per mano<br />
dell’uomo. Il bosco infatti, in un passato<br />
a noi vicino, ha avuto un peso socioeconomico<br />
molto maggiore rispetto a<br />
quello odierno, avendo rappresentato,<br />
particolarmente in alcuni periodi storici,<br />
la materia prima su cui basare o rilan-<br />
Polloni di faggio crescono alla base di un<br />
vecchio tronco<br />
ciare un’economia locale spesso povera e ai limiti della sussistenza. In epoca<br />
anteriore al Settecento, infatti, il peso del bosco nella vita quotidiana (non solo<br />
degli agricoltori) era decisamente superiore rispetto ai periodi che sono seguiti.<br />
Il bosco infatti è stato apprezzato come riserva di legno e, particolarmente se di<br />
latifoglie, un terreno di pascolo per il bestiame, soprattutto ovino, suino e bovino.<br />
La cosiddetta “frasca”, infatti, ottenuta attraverso l’utilizzo di particolari forme<br />
di governo a ceduo, ha avuto in ambito montano una fondamentale funzione<br />
di alimentazione per il bestiame, direttamente consumata dagli animali o<br />
opportunamente conservata per i periodi invernali.<br />
L’eccessivo sfruttamento della faggeta, sia in termini pastorali che a vantaggio<br />
delle coltivazioni agricole, determinerà nei secoli la diminuzione della superficie<br />
forestata, oltre all’alterazione e al degrado del soprassuolo forestale stesso,<br />
causando la rarefazione delle specie meno resistenti a queste modalità di sfruttamento<br />
o, nei casi più clamorosi, all’estinzione locale di queste entità. In diverse<br />
località dell’Appennino è documentata la scomparsa dell’agrifoglio e del tasso,<br />
per citare due esempi di specie ad elevato valore fitogeografico.<br />
Lo sfruttamento e il conseguente depauperamento delle risorse forestali, attraverso<br />
un’eccessiva e mal pianificata attivazione di usi locali, non deve però<br />
ingiustamente mascherare una contrapposta tendenza nascente, nell’altale-<br />
Esemplare monumentale di faggio capitozzato (Monte Lucretili, Appennino centrale)<br />
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