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foreste umide, dai querceti planiziari igrofili al limite superiore della faggeta. Si<br />
riproduce nelle pozze, soprattutto in quelle temporanee, che nella faggeta si<br />
formano all’inizio della primavera, con lo scioglimento della neve. Sempre tra<br />
gli anuri, una delle specie più caratteristiche degli ambienti forestali umidi è l’ululone<br />
appenninico (Bombina pachypus), che generalmente frequenta le pozze<br />
temporanee fangose, anche molto piccole e prive di vegetazione, come quelle<br />
formate dal passaggio degli autoveicoli sulle mulattiere. Visto dal dorso, questo<br />
piccolo anuro si confonde facilmente con il fango, a causa della sua colorazione<br />
criptica; le parti inferiori del corpo, però, sono vivacemente colorate di<br />
giallo e nero. Si tratta di una colorazione di avvertimento per i predatori, essendo<br />
questa specie provvista di ghiandole che secernono sostanze tossiche. Nel<br />
sottobosco della faggeta troviamo anche il rospo comune (Bufo bufo), specie<br />
ubiquitaria che trova rifugio nelle ceppaie, sotto i tronchi caduti o nelle cavità<br />
alla base degli alberi.<br />
Rettili. Le basse temperature e l’insolazione scarsa rendono le faggete poco<br />
adatte alla vita dei rettili, animali ectotermi che debbono intraprendere ogni<br />
giorno una adeguata termoregolazione prima di mettersi in attività. Infatti, la<br />
presenza di questi animali in un ambiente poco soleggiato come la faggeta è<br />
legata alla dinamica delle radure nelle quali vivono come naufraghi su piccole<br />
isole. Ogni tanto, questi habitat frammentati si mettono in collegamento tra<br />
loro, grazie ad eventi naturali e al disboscamento provocato dall’uomo, per-<br />
mettendo la diffusione dei rettili (e di tanti altri animali eliofili) lungo corridoi<br />
temporanei nell’ambito delle successioni ecologiche. Le specie che vivono in<br />
queste radure mostrano un’ampia distribuzione altitudinale, un’elevata valenza<br />
ecologica e buone capacità di dispersione. Fra i serpenti troviamo il biacco<br />
(Hierophis viridiflavus), il saettone (Zamenis longissimus), il saettone occhi rossi<br />
(Z. lineatus), il colubro liscio (Coronella austriaca) e la vipera comune (Vipera<br />
aspis). Nelle radure delle faggete meridionali, in Basilicata e Calabria, vive la<br />
sottospecie Vipera aspis hugyi, dal caratteristico disegno dorsale. Tra i sauri, le<br />
specie caratteristiche sono l’orbettino (Anguis fragilis), completamente privo di<br />
zampe, e la lucertola muraiola (Podarcis muralis). L’orbettino è prevalentemente<br />
notturno e si trova spesso dentro le cavità degli alberi, dove trascorre le ore<br />
del giorno. La lucertola muraiola frequenta invece le pareti rocciose o le rocce<br />
emergenti che interrompono la monotonia del paesaggio boschivo. Spesso<br />
appare molto abbondante lungo le scarpate ai lati delle strade che attraversano<br />
la faggeta, e viene quindi favorita da un certo grado di alterazione ambientale<br />
operata dall’uomo. Le popolazioni delle montagne appenniniche hanno<br />
una colorazione marrone con una diffusa macchiettatura nera e spesso presentano<br />
due bande nerastre che si estendono lungo i fianchi. Le parti ventrali,<br />
nei maschi, possono essere macchiate di giallo o arancione, più o meno intenso.<br />
Nelle radure delle faggete meridionali, dove le condizioni climatiche sono<br />
più favorevoli, possiamo trovare anche la lucertola campestre (Podarcis sicula),<br />
specie termofila legata soprattutto ai prati.<br />
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Salamandrina (Salamandrina terdigitata) Orbettino (Anguis fragilis)